giovedì 18 novembre 2010

Il Consiglio provinciale approva la rimodulazione dei mutui decisa dalla Giunta

Il Consiglio provinciale, riunito in sessione straordinaria e urgente, ha approvato questa sera la rimodulazione dei prestiti concessi all’Ente dalla Cassa depositi e prestiti, assicurandosi in questo modo una maggiore disponibilità finanziaria, pari a circa un milione e 400mila euro l’anno, oltre alla possibilità di richiedere nuovi finanziamenti.
Sulla questione ha relazionato l’assessore al Bilancio Pasquale Fera, che ha spiegato nei dettagli l’operazione, frutto di una proposta formulata dall’Istituto di credito pubblico a tutti gli enti locali italiani che hanno mutui in essere con durata residua di tre anni e ammontare superiore a 5mila euro.
Opportunità particolarmente vantaggiosa, perché fa leva sui tassi d’interesse a lungo termine che risultano estremamente bassi. In altre parole, dilazionando i tempi di estinzione, è possibile pagare rate meno gravose a condizioni migliori. Da qui la maggiore disponibilità economica su base annuale.

Alla relazione dell’assessore è seguito l’intervento di Nicola Crupi (Pdl), che ha contestato al presidente del Consiglio provinciale Giuseppe Barilaro l’opportunità della convocazione in sessione straordinaria e urgente, ricordando che la proposta della Cassa depositi e prestiti risale ad alcune settimane fa e ravvisando in questa discrepanza di tempi una responsabilità amministrativa dei dirigenti e una responsabilità politica del presidente De Nisi.
In particolare, secondo Crupi, se il presidente della giunta avesse assegnato le deleghe ai nuovi assessori contestualmente alla loro nomina non si sarebbe giunti all’ultimo giorno utile (domani scade il termine per aderire all’offerta della Cdp) per discutere in Consiglio la rimodulazione dei mutui.

Al consigliere di opposizione ha replicato prima il presidente Barilaro, ricordandogli che l’opportunità della seduta e le modalità di convocazione sono state regolarmente concordate in conferenza dei capigruppo, poi lo stesso assessore Fera, che si detto rammaricato per l’approccio polemico. «Su una questione così importante per la vita dell’Ente - ha affermato - sarebbe meglio che l’opposizione si impegnasse per entrare nel merito delle problematiche, dando il proprio contributo senza ricorrere a formalismi».

Dal canto suo, Sergio Rizzo - che in apertura della seduta, ha annunciato la costituzione del gruppo Liberi d’agire, al quale hanno aderito anche Barilaro e Giuseppe Raffele - ha rimproverato a Crupi la strumentalità della sua critica, «che avrebbe avuto ragione di essere soltanto se la Provincia avesse mancato l’occasione di rimodulare i prestiti».
Alla fine il provvedimento è stato approvato con i voti della maggioranza, del vice presidente Francesco Miceli e del consigliere Udc Francesco Bilotta, mentre Crupi si è astenuto.
edg

mercoledì 17 novembre 2010

Emergenza cinghiali, la Provincia bandisce un corso per 200 cacciatori di selezione al fine di contrastare il sovrappopolamento di ungulati

La Provincia ha bandito un corso di formazione per la formazione di 200 cacciatori da impiegare nella caccia di selezione ai cinghiali.
A darne notizia è l’assessore provinciale all’Agricoltura e alla Caccia, Antonio Crupi, che sottolinea la necessità di formare operatori esperti in grado di contrastare il sovrappopolamento di ungulati sul territorio vibonese, che sta causando molti danni alle colture.
Il corso - il cui relativo avviso pubblico, emanato dal dirigente di settore Gianfranco Comito, è stato pubblicato ieri e scadrà il 16 dicembre prossimo - è stato promosso attraverso un’apposita comunicazione inoltrata alle associazioni venatorie, cinofile, ambientaliste e agricole riconosciute a livello nazionale e operanti sul territorio provinciale.

L’iter formativo è riservato a soggetti tra i 25 ed i 65 anni di età, residenti nella provincia vibonese, in possesso della licenza di caccia e dotati di copertura assicurativa per l’attività venatoria. Qualora il numero di richieste di partecipazione superi la disponibilità dei posti previsti, si procederà con una selezione dei candidati attraverso un test di valutazione consistente in 30 domande a risposta multipla. I contenuti della prova verteranno sulla conoscenza della normativa nazionale e regionale in materia venatoria, nonché su nozioni relative alla fauna presente sul territorio provinciale.

Il programma del corso - diviso in quattro moduli di cui uno di esercitazione sul campo - prevede 48 ore di lezioni teoriche e 29 ore di pratica.
Gli interessati devono inviare domanda di partecipazione in carta semplice (a mezzo raccomandata) indirizzata alla Provincia di Vibo Valentia – Settore Ambiente – Servizio Caccia e Pesca – Contrada Bitonto 89900 Vibo Valentia. Le istanze possono essere consegnate anche direttamente all’Ufficio protocollo dell’Ente.

Scarica QUI l'avviso pubblico
Scarica QUI il modulo per la domanda
edg

martedì 16 novembre 2010

La Dieta mediterranea dichiarata patrimonio immateriale dell'Umanità

Grande soddisfazione per la decisione dell’Unesco di inserire la Dieta mediterranea nel patrimonio immateriale dell’Umanità è stata espressa dal presidente della Provincia Francesco De Nisi e dall’assessore all’Agricoltura Domenico Antonio Crupi. La decisione è stata assunta questo pomeriggio a Nairobi, in Kenya, dove si è riunito il comitato intergovernativo dell’organizzazione delle Nazioni unite per l’educazione, la scienza e la cultura.
«Si tratta di un risultato molto importante che si riverbera anche sulla provincia vibonese, dove la dieta mediterranea è stata studiata in maniera approfondita per la prima volta - hanno dichiarato De Nisi e Crupi -. Da anni la Provincia è impegnata nella promozione di questo regime alimentare, che non ha soltanto una valenza scientifica, ma anche profonde radici culturali. Il suo inserimento nel patrimonio immateriale dell’Umanità rappresenta dunque un nuovo stimolo alla promozione di iniziative in grado di valorizzare ulteriormente la Dieta mediterranea e il territorio nel quale è stata codificata per la prima volta».

Il riferimento è a Nicotera, considerata la patria della dieta mediterranea. Qui, infatti, Ancel Benjamin Keys, medico e fisiologo statunitense, condusse approfondite ricerche tra il 1957 e il 1960, riscontrando la bassa incidenza di malattie cardiovascolari nella popolazione locale grazie al regime alimentare caratterizzato da alcuni alimenti base: pane, frutta, verdura, erbe aromatiche, cereali, olio d'oliva, pesce e vino.

A promuoverne lo studio e la divulgazione è nel vibonese l’Osservatorio provinciale sulla dieta mediterranea, costituito anni fa dalla Provincia e presieduto dal professore Flaminio Fidanza, che partecipò alla ricerca di Keys e oggi è cittadino onorario di Nicotera, dove il 9 maggio scorso è stato celebrato il cinquantenario dello studio pilota con un convegno internazionale.

«Con grande soddisfazione ho appreso che la dieta mediterranea è stata inserita nell’elenco dei patrimoni immateriali dell’umanità tutelati dall’Unesco», ha dichiarato Fidanza, ricordando che quella di Nicotera è stata dichiarata già da alcuni anni come Dieta mediterranea italiana di riferimento, a sottolinearne le peculiarità scientifiche.
edg

Il Consiglio provinciale si interroga sul futuro della sanità vibonese e apre il dibattito ai sindaci

La riorganizzazione della rete ospedaliera, alla luce del piano di rientro dal deficit deciso dalla Regione, è stata al centro del Consiglio provinciale aperto alla partecipazione dei sindaci e della società civile, convocato in seduta straordinaria e tenutosi ieri sino a sera inoltrata.
L’iniziativa, scaturita dalla richiesta di sette consiglieri di maggioranza, ha consentito di focalizzare l’attenzione sulle sorti della sanità vibonese, con particolare attenzione al paventato smantellamento degli ospedali di Soriano e Serra San Bruno.
In apertura dei lavori, il presidente del Consiglio provinciale, Giuseppe Barilaro, ha stigmatizzato l’assenza dei consiglieri regionali (impegnati nella seduta in programma ieri a Palazzo Campanella), ma soprattutto la mancata partecipazione del management dell’Asp di Vibo. Assenze sottolineate criticamente nel corso di quasi tutti gli interventi, salvo che dagli esponenti della minoranza consiliare.
Ad introdurre il tema della discussione è stato il consigliere Giuseppe Raffele, primo firmatario della richiesta per la convocazione del Consiglio, che - pur non negando la necessità di ridurre i costi - ha parlato di «politica sanitaria che persegue tagli indiscriminati, senza tenere conto delle peculiarità del territorio», esortando la classe politica e dirigente a farsi carico di questa problematica.
Sulla stessa lun
ghezza d’onda il sindaco di Vazzano, Antonino Mirenzi, secondo il quale «il piano di riassetto della rete ospedaliera nega i livelli minimi di assistenza e non tiene conto delle scelte già fatte in passato». In particolare, Mirenzi ha richiamato la riorganizzazione dell’ospedale di Soriano varata nel 2002, quando i servizi del nosocomio furono pesantemente ridimensionati, a fronte però di un rafforzamento del reparto di psichiatria e di lunga degenza. «Ora anche questi servizi rischiano di essere smantellati - ha aggiunto - nonostante siano stati spesi tanti soldi per riorganizzarli».
Argomentazioni riprese dal sindaco di Soriano, Francesco Bartone, che ha paventato la trasformazione dell’ospedale «in una specie di grande ambulatorio per medici di famiglia». Nel corso del suo intervento, al fine di sottolineare la mancanza di alternative efficaci in materia di assistenza sanitaria ai cittadini, Bartone si è scagliato pesantemente contro l’ospedale di Vibo Valentia, suscitando la ferma reazione del presidente dell’Ordine dei medici, Michele Soriano, che non ha escluso di adire nei suoi confronti le vie legali. Soriano, che ha tenuto a precisare la sua partecipazione al dibattito in qualità di presidente dell’Ordine, ha difeso strenuamente la categoria professionale dei medici, «ormai costretti a lavorare inseguiti da stuoli di avvocati».
Inoltre, il rappresentante dei medici ha criticato duramente l’approccio dei media alle vicende che solitamente vengono etichettate come “malasanità”, «giungendo a conclusioni affrettate che generano nella pubblica opinione convinzioni errate».
Con riferimento alla riorganizzazione della rete ospedaliera, poi, Soriano ha rivendicato le critiche mosse in passato all’allora presidente della Regione Agazio Loiero, «che ho sempre considerato un nemico di questo territorio». «Oggi chiedo al presidente Scopelliti di sapere qual è il progetto che hanno in mente, quali studi e ricerche sono stati fatti per verificare sul campo bisogni e possibili soluzioni - ha continuato -, perché l’impressione è che ancora una volta si stia pianificando esclusivamente in base a logiche clientelari, ma la sanità non può essere programmata sulla pelle dei cittadini».
Lunghissimo ed estremamente tecnico l’intervento dell’ex sindaco di Serra San Bruno, Raffaele Lo Iacono, chiamato a rappresentare il comitato ristretto che riunisce i Comuni del distretto sanitario numero 2. Lo Iacono ha descritto nel dettaglio la riorganizzazione della rete ospedaliera regionale che scaturisce dal piano di rientro, evidenziando quelle che ha definito sperequazioni tra le diverse province, come gli 800 posti letto in più previsti a Crotone rispetto a Vibo. «Se la riorganizzazione deve significare lacrime e sangue, che sia così per tutte le province calabresi, senza ingiustizie», ha concluso.
Dal canto suo, il vice sindaco di Soriano, Vincenzo Bellissimo, ha evidenziato forti discordanze tra il piano aziendale dell’Asp e il decreto Scopelliti che detta le linee guida della riorganizzazione, «segno - a suo dire - che le scelte vengono fatte a tavolino, senza un concreto riscontro dei fatti».
È stata poi la volta del vice presidente del Consiglio provinciale, Francesco Miceli, che ha allargato l’orizzonte del dibattito a tutta la sanità vibonese, esprimendo forti critiche nei confronti dell’intera classe politica locale, «senza distinzione tra destra e sinistra, che non ha saputo programmare in questo settore». Miceli, dunque, ha focalizzato la sua attenzione sul concetto di qualità. «Basta con gli ospedali fotocopia - ha detto -, per recuperare credibilità ed eliminare l’immagine negativa della sanità occorre puntare sulla qualità e sull’efficienza dei servizi, attraverso una programmazione che sia ampia e condivisa. Il risanamento non si ottiene con il taglio indiscriminato dei posti letto, ma con la ricerca di standard qualitativi elevati».

Vibrante l’intervento del consigliere Pdl Gerardo Bertucci, che ha difeso con forza le scelte della Regione, stigmatizzando le critiche di «chi si accorge soltanto ora che esiste un problema sanità». «Nel corso degli anni il Consiglio provinciale ha assistito alla chiusura di reparti ospedalieri di ogni tipo senza muovere un dito - ha affermato -. Ora che la Regione è guidata dal centrodestra scatta l’alzata di scudi, ma alcune scelte sono inevitabili, perché gli sprechi sono sati eccessivi e non ha alcun senso mantenere strutture dove magari operano soltanto 4 chirurghi impegnati ad estrarre verruche. La sanità è stata trasformata in un postificio elettorale e i due miliardi di euro di debito accumulati non sono certo colpa di Scopelliti o del commissario dell’Asp».
Critica nei confronti delle scelte operate durante la presidenza Loiero è stata anche Rosa Maria Rullo, sindaco di Mongiana, che ha ricordato la chiusura di ostetricia e ginecologia a Serra, «senza che allora nessuno protestasse».

L’invito a non porre in essere «difese campanilistiche» è venuto dal sindacalista della Cgil, Schipano, mentre il consigliere di maggioranza Sergio Rizzo ha sottolineato il concetto stesso di diritto all’assistenza sanitaria, sancito dalla Costituzione, esaltando le finalità del Consiglio provinciale convocato su questi temi. «La provincia vibonese merita da parte della Regione la stessa attenzione delle altre province calabresi - ha affermato - . Non è possibile, ad esempio, che la piccola Locri abbia il doppio dei posti letto rispetto a Vibo».
Infine, il primo cittadino di Francavilla Angitola, Carmelo Nobile, ha denunciato la mancata convocazione della Conferenza dei sindaci in merito all’elaborazione del piano aziendale promosso dall’Asp. «È inammissibile - ha detto - che i Comuni siano stati tenuti fuori dalla programmazione».
edg

lunedì 15 novembre 2010

Piar, si entra nella fase operativa con gli adempimenti propedeutici all’affidamento delle opere per lo sviluppo delle aree rurali

Un incontro tecnico-operativo per dare il via alle procedure d’appalto per la realizzazione delle opere finanziate con la prima annualità dei Piar (Progetti integrati aree rurali) promossi dalla Provincia di Vibo Valentia.
Questo l’obiettivo dell’incontro convocato dall’assessore alle Attività produttive Paolo Barbieri e tenutosi questa mattina nella sala consiliare.
Alla riunione hanno preso parte rappresentanti degli Enti coinvolti (i Comuni di Acquaro, Arena, Cessaniti, Dasà, Dinami, Drapia, Filadelfia, Filandari, Filogaso, Francavilla Angitola, Joppolo, Limbadi, Maierato, Parghelia, Polia, Serra San Bruno, Sorianello, Soriano Calabro, Vibo Valentia, Zaccanopoli, Zungri, nonché la Comunità montana dell’Alto Mesima - Monte Poro e Aiab Calabria), che sono stati informati sugli adempimenti propedeutici all’affidamento dei lavori.
L’assessore Barbieri - coadiuvato dalla dirigente Edith Macrì e dal responsabile unico del procedimento Fortunato Griffo - ha esortato gli amministratori «a fare bene e presto, per massimizzare i risultati attesi e utilizzare al meglio le risorse a disposizione».
Complessivamente, la prima annualità prevede un plafond di circa 5milioni e 200mila euro, così suddiviso: 3milioni e 230mila euro per la Misura 125 (Strade, acquedotti ed elettrificazione rurale), 707mila euro la Misura 227 (ingegneria naturalistica, sentieristica e viabilità minore forestale), 886mila euro per la Misura 321 (servizi essenziali per l’economia e le popolazione rurale) e 450mila euro per la Misura 216 (sostegno agli investimenti non produttivi).
Barbieri, inoltre, si è detto ottimista sulla possibilità che a breve venga comunicata dalla Regione anche l’approvazione della seconda annualità dei Piar promossi dalla Provincia, per un ulteriore, considerevole apporto di risorse a favore delle aree rurali.
edg

sabato 13 novembre 2010

Trasporti e tutela ambientale al centro del primo incontro pubblico di Labtervibo

«L’ambiente non è soltanto fonte di benessere fisico, ma anche di ricchezza economica e di sviluppo sociale, è una risorsa fondamentale e come tale deve essere tutelata».
Così Martino Porcelli, assessore provinciale all’Ambiente, ha sottolineato l’importanza di sensibilizzare i giovani su queste tematiche, mettendo in luce comportamenti e abitudini in contrasto con questi principi.
A questo fine - nell’ambito del progetto Labtervibo promosso dalla Provincia e presentato alla fine di ottobre - è stato organizzato un convegno sul trasporto equo ed eco sostenibile, tenutosi oggi nella sala consiliare.
Al seminario hanno partecipato gli alunni delle quinte classi degli istituti superiori, ai quali si sono rivolti Lorenzo Passaniti, direttore tecnico della società cooperativa Nautilus, e Domenico Gattuso, docente di Trasporti presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria.
Obiettivo dell’incontro è stato quello di promuovere l’utilizzo di mezzi e di sistemi di trasporto a basso impatto ambientale, aumentando il grado di consapevolezza dei ragazzi in merito alle scelte quotidiane di mobilità.
I relatori hanno dunque descritto il contesto generale, dominato dall’uso del mezzo privato, a cominciare ovviamente dall’automobile, illustrando con precisi riferimenti scientifici e con l’ausilio di slide le conseguenze negative di questa opzione: inquinamento, bassa vivibilità dei centri urbani, maggiore rischio d’incidenti. Auspicabile, quindi, un maggiore utilizzo del trasporto pubblico locale (Tpl) per diminuire gli effetti negativi sull’ambiente e favorire la mobilità cittadina in un migliore impiego dello spazio urbano.
«Si tratta dunque di ecologia e di equità - ha ribadito Gattuso -, poiché la questione del trasporto deve essere inserita in un più ampio quadro nazionale e ambientale, con attenzione particolare alle problematiche economiche e sociali».
Analizzando il dislivello tra Nord e Sud nell’ambito dello sviluppo delle infrastrutture e dei trasporti, l’attenzione è stata focalizzata sulla difficile situazione in cui si trovano le ferrovie del Meridione e sulle condizioni di degrado dei treni regionali.
Sarebbero dunque necessari interventi pratici di potenziamento del Tpl, incentivando allo stesso tempo l’uso di alcune modalità di trasporto, come le biciclette, da cui deriverebbero vantaggi per l’ambiente, la salute e un’ottimizzazione dello spazio pubblico urbano.
Il convegno è stato organizzato in concomitanza con la settimana Unesco di Educazione allo sviluppo sostenibile, manifestazione internazionale che intende promuovere nuovi modi di interpretare e vivere gli spazi collettivi, riuscendo a soddisfare le esigenze di mobilità della società contemporanea, senza compromettere la qualità della vita, la salute e l’ambiente
s.i.

venerdì 12 novembre 2010

Consiglio provinciale, il presidente De Nisi comunica l’assegnazione delle deleghe ai nuovi assessori

Pasquale Fera al Bilancio e alla Pubblica istruzione; Rocco Pistininzi al Personale; Domenico Antonio Crupi all’Agricoltura.
Queste le principali deleghe assegnate dal presidente della giunta Francesco De Nisi ai tre nuovi assessori, rese note questa sera
nel corso del Consiglio provinciale.
L’Assemblea era stata convocata in sessione straordinaria e urgente per la sostituzione dei consiglieri decaduti (Pistininzi e Crupi, proprio a causa del loro ingresso nell’esecutivo), ai quali sono subentrati Nicola Altieri (foto in basso) e Aurelio Maccarone.
In apertura dei lavori, De Nisi ha fatto gli auguri di buon lavoro ai nuovi membri dell’esecutivo provinciale, sottolineando le difficoltà congiunturali di un momento storico che vede gli Enti locali in gravi difficoltà finanziarie, sia a causa della crisi economica che per la drastica riduzione dei trasferimenti statali.
Dai banchi dell’opposizione ha preso poi la parola Barbara Citton, che ha innanzitutto annunciato l’imminente costituzione del gruppo consiliare Sinistra, ecologia e libertà, per poi concentrare il proprio intervento «sulla necessità per l’amministrazione di cambiare passo».
«Mi auguro - ha detto - che la nuova giunta sia l’inizio di un cammino maggiormente ispirato alla collaborazione, non soltanto tra esecutivo e consiglio provinciale, ma anche tra gli stessi consiglieri». In particolare Citton ha sottolineato l’importanza del ruolo delle Commissioni consiliari, «che dovrebbero funzionare meglio e con più assiduità per affrontare i veri problemi d
el territorio». Inoltre, il consigliere di minoranza ha posto l’accento sull’efficienza della macchina amministrativa, criticando i quadri dirigenti.
Più focalizzato sulla critica politica, invece, l’intervento del consigliere Nicola Crupi, che ha ironizzato sulla rimodulazione della giunta: «Siamo finalmente a quella definitiva o dobbiamo aspettarci a breve un nuovo rimpasto con la sostituzione anche dell’assessore Mirabello?», ha chiesto polemicamente rivolto al presidente, il quale non ha fatto attendere la sua replica.
«Mirabello ha la mia piena fiducia - ha risposto De Nisi -, ma non accetto questo tono offensivo, soprattutto con riferimento a persone che meritano rispetto per il lavoro che svolgono e per il ruolo che ricoprono».
Critiche sono venute anche dal consigliere Francesco Pititto, per il quale «i nuovi assessori si sono imbarcati mentre il mare è già in burrasca». Inoltre, Pititto ha biasimato in particolare la gestione del personale in forza all’Ente (tema al quale aveva accennato poco prima anche Crupi), affermando che «la Provincia in questo settore non può vantare alcun merito».
Anche al suo intervento ha replicato lo stesso De Nisi, criticando l’approccio alla questione utilizzato da Pititto, «perché - ha detto - non si può generalizzare». «Probabilmente - ha continuato - ci sono alcuni che non fanno fino in fondo il proprio dovere, ma ci sono anche decine e decine di dipendenti che lavorano senza sosta, soprattutto in momenti di forte emergenza come quelli vissuti nelle ultime settimane a causa delle alluvioni».
Una situazione, quella determinata dalle forti piogge, che ha spinto De Nisi ad affermare che «dovremmo fare come il governatore Zaia e minacciare di non pagare le tasse se la Regione e il Governo continueranno a ignorare i problemi di questo territorio». «Alla fine, per quanto accaduto in Veneto si è mosso personalmente anche il presidente del Consiglio, mentre nel Vibonese non si è visto nessuno - ha concluso De Nisi -. Intanto ci sono decine di imprese e centinaia di dipendenti che rischiano di restare senza lavoro, una situazione gravissima per la quale non ci sono risposte rassicuranti da parte di chi ha in mano i cordoni della borsa».
È stata poi la volta del vice presidente del Consiglio provinciale, Francesco Miceli, che ha augurato buon lavoro ai nuovi assessori e consiglieri, sottolineando l’appello alla collaborazione lanciato poco prima da Citton e invitando il presidente De Nisi «ad una verifica politica per scongiurare possibili defaiance future».
Infine, a nome della maggioranza è intervenuto Stefano Soriano, il quale ha anch’egli augurato buon lavoro alla giunta, stigmatizzando l’atteggiamento polemico della minoranza.
edg


La composizione della Giunta provinciale - novembre 2010

Giuseppe Barbuto - Vice Presidente
Viabilità, manutenzione stradale, accatastamenti e voltura, edilizia scolastica, gestione tecnica e manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio, espropri, provveditorato, beni patrimoniali, edilizia residenziale pubblica, appalti e contratti.

Paolo Barbieri
Politiche comunitarie, rapporti con la Regione, programmazione territoriale e urbanistica, attività produttive, politiche economiche per lo sviluppo locale, industria, commercio e artigianato, fiere e mercati, coordinamento sportello unico, polizia provinciale.

Gianluca Callipo
Turismo e attività promozionale, ricreazione e spettacolo, rapporti con gli enti locali, statistica, informatica, sito internet, comunicazione istituzionale, politiche giovanili e orientamento, sport, impiantistica sportiva e tempo libero.

Pasquale Fera
Affari finanziari e programmazione finanziaria, pubblica istruzione, università, cultura, biblioteche, musei e istituzioni culturali, beni culturali, volontariato e politiche sociali, pari opportunità, solidarietà, associazionismo e cooperazione, politiche sanitarie.

Martino Porcelli
Protezione civile, gestione rifiuti, rivelamento e controllo scarichi acque e fossi, tutela e valorizzazione ambientale, inquinamento acustico, elettromagnetico, atmosferico e acque, miniere e cave, ricerca, produzione, trasporto e distribuzione energia, parchi, oasi e riserve naturali, energia da fonti rinnovabili.

Michelangelo Mirabello
Politiche del lavoro e innovazioni tecnologiche, formazione professionale, centri per l’impiego, Cilo, fondazioni, Lsu e Lpu, costituzione nuovi enti, decentramento e partecipazione.

Rocco Pistininzi
Risorse umane, relazioni sindacali, affari generali, uffici delibere e concorsi, protocollo e albo pretorio, servizio idrico integrato, enti partecipati, difesa del suolo, protezione delle coste e ripascimento arenili, demanio marittimo, demanio fluviale.

Domenico Antonio
Crupi
Agricoltura, caccia e pesca, politiche della montagna, agriturismo, zootecnia e zooprofilassi, flora, fauna e forestazione, produzione agroalimentare, trasporti, autoscuole e concessioni.

mercoledì 10 novembre 2010

De Nisi stigmatizza quanto accaduto a Serra San Bruno: «Brutta pagina della politica vibonese e grave danno per il Partito democratico»

«Quanto accaduto a Serra San Bruno, con lo scioglimento del Consiglio comunale a causa delle dimissioni di alcuni consiglieri di maggioranza, è una brutta pagina per la politica vibonese e, in particolare, per il Partito democratico».
Il presidente della Provincia, Francesco De Nisi (foto), stigmatizza le vicende politiche che hanno portato alla caduta della giunta Lo Iacono a circa 5 mesi dalle elezioni amministrative.
«Al di là del merito della decisione, peraltro molto discutibile, maturare una scelta simile senza coinvolgere il partito e gli elettori è inconcepibile - continua De Nisi -, una vera mortificazione per la politica, ma soprattutto per i cittadini, ai quali è stato sottratta la possibilità di giudicare l’operato del sindaco, facendolo cadere a pochi mesi dalle elezioni. Se esistevano reali motivi di sfiducia si doveva avere la sensibilità democratica e il coraggio di renderli pubblici, affrontando il dibattito che ne sarebbe scaturito. In questo modo, invece, ha preso forma quella che appare come una congiura, consumata nella ristretta cerchia di chi vi ha partecipato. Per finalità poco chiare, dunque, si è sacrificato il lavoro e il buon nome di un’amministrazione che ha agito con grande impegno e notevoli risultati, e che non meritava certo di essere mandata a casa prima del tempo. A subirne le conseguenze non sono soltanto i cittadini e gli elettori che hanno votato a suo tempo per Lo Iacono e la sua maggioranza, ma anche la credibilità del Partito democratico. Un danno grave - conclude il presidente della Provincia -, soprattutto se si considera il contesto generale che esigerebbe riferimenti politici forti, autorevoli e trasparenti».
edg

Vela d’altura, domenica le gare della quinta edizione del campionato invernale del Tirreno meridionale patrocinato dalla Provincia

Dopo un lungo periodo di assenza, la vela d’altura torna nelle acque calabresi.
Domenica 14 novembre, infatti, lo specchio di mare tra Vibo Marina e Tropea sarà il campo di gara della quinta edizione del campionato invernale vela d’altura del Tirreno meridionale, organizzato dal Circolo velico Santa Venere di Vibo Marina (affiliato alla Federazione italiana) e patrocinato dalla Provincia di Vibo Valentia - Assessorato allo Sport e al Turismo, guidato da Gianluca Callipo. Importante ai fini organizzativi anche la disponibilità offerta dai pontili “Stella del Sud”, “Azzurra” e “Marina di Carmelo” di Vibo Marina e dal Porto di Tropea, grazie ai quali sarà possibile ospitare le imbarcazioni in gara.

Numerosi equipaggi provenienti da Calabria e Sicilia, dunque, si daranno battaglia animando le 8 prove in programma (alcune delle quali prevedono tappe a Reggio Calabria), suddivise in 2 manche.
A confrontarsi saranno diverse tipologie di imbarcazioni, da quelle più tecnologicamente avanzate a quelle d’epoca, passando per le comode barche familiari. Nonostante le differenze strutturali e tecniche, i diversi natanti potranno gareggiare insieme grazie all’adozione di un sistema di rating che attribuirà a ciascun equipaggio un determinato punteggio in base alle caratteristiche specifiche dell’imbarcazione utilizzata.
La collaborazione con l’assessorato allo Sport e al Turismo, inoltre, prevede anche l’istituzione, sempre nell’ambito del campionato, di un trofeo provinciale challenge, per l’assegnazione del quale si gareggerà il Primo maggio 2011.
«Le regate veliche oltre a essere eventi sportivi di un certo livello, rappresentano anche un’ottima occasione di promozione territoriale - ha spiegato Callipo -, a maggior ragione quando le gare, come in questa occasione, sono organizzate in un periodo dell’anno di bassa affluenza turistica».
edg

venerdì 5 novembre 2010

Dimensionamento scolastico, la Provincia punta alla conferma del piano in vigore e sollecita la massima collaborazione

Gli obiettivi della Provincia li ha dichiarati il presidente Francesco De Nisi (foto) in apertura dell’incontro: salvaguardare le esigenze didattiche e al contempo evitare la soppressione delle dirigenze scolastiche; in altre parole, confermare l’organizzazione in vigore.
È questa la rotta che l’Ente intende seguire nella rimodulazione del piano di dimensionamento scolastico, in vista della quale oggi si è tenuta la conferenza provinciale con la partecipazione dei sindaci, dei dirigenti scolastici, delle organizzazioni sindacali e delle rappresentanze di categoria
.
L’incontro, tenutosi nella sala consiliare, si è reso necessario per adempiere alla normativa in materia (a cominciare dal dpr 233/98) e alle direttive della Regione che impongono la rielaborazione del piano organizzativo della rete scolastica, nonostante quello in vigore sia stato varato dalla Provincia meno di due anni fa.
«Intervenire così spesso sull’organizzazione delle istituzioni scolastiche non aiuta certo la scuola nel suo complesso - ha sottolineato De Nisi - perché toglie serenità alla programmazione, ma non possiamo certo esimerci dall’adempiere ad una precisa disposizione normativa. Numeri alla mano, sono 4 o 5 le dirigenze che corrono il rischio di essere soppresse, ma il nostro obiettivo è salvaguardarle tutte, tutelando al contempo le esigenze di alunni e famiglie. Per far ciò è necessaria la collaborazione di tutti, affinché le soluzioni adottate
siano pienamente condivise ed efficaci».
Il presidente, inoltre, ha stigmatizzato le strumentalizzazioni e le polemiche che hanno caratterizzato in passato il varo del piano di dimensionamento, «che rappresenta uno strumento organizzativo che deve puntare all’ottimizzazione del sistema scolastico e non deve essere usato per far politica». «Dal canto nostro - ha concluso - non ci sono posizioni preconcette, ma esclusivamente esigenze di tutela dell’offerta formativa e dei posti di lavoro».
Con De Nisi, ad esporre finalità e obiettivi della rimodulazione, c’erano anche il direttore dell’Ufficio scolastico provinciale, Vito Primerano, il funzionario regionale delegato ad
esporre le linee d’indirizzo adottate in materia dalla giunta Scopelliti, Sonia Talarico, e il presidente del Consiglio scolastico Mario Iozzo.
Dalla discussione, corroborata da numerosi interventi, è emersa sostanzialmente la volontà generale di operare per mantenere lo status quo, confermando il vecchio piano di dimensionamento, compatibilmente con le variazioni registrate negli ultimi mesi nella popolazione scolastica.
In questo processo, è stato sottolineato, è fondamentale l’apporto dei Comuni, che hanno competenza esclusiva sulle scuole materne e dell’infanzia. Sono le amministrazioni comunali, infatti, che - dopo essersi confrontate con le rappresentanze sindacali e d’istituto - devono deliberare i piani locali e trasmetterli alla Provincia, che a sua volta provvederà all’elaborazione del quadro complessivo di dimensionamento da inviare alla Regione per l’approvazione finale.

In merito al ruolo dei Comuni, particolare rilevanza rivestono le decisioni che saranno assunte dall’Amministrazione di Vibo Valentia, che - ha affermato De Nisi - verranno recepite in toto dalla Provincia. Una precisazione con la quale il presidente ha voluto stigmatizzare indirettamente le polemiche che hanno accompagnato a suo tempo il piano di dimensionamento attualmente in vigore, quando alcune scelte relative gli istituti ed ai plessi scolastici della città capoluogo vennero criticate e imputate alla Provincia, nonostante l’Ente si fosse limitato a recepire quanto deciso dal Comune.
Sull’efficacia del vecchio piano si è espressa anche l’ex assessore provinciale alla Pubblica istruzione Maria Salvia, oggi presente alla riunione in qualità di dirigente scolastico. Salvia, che è stata ringraziata per il lavoro svolto e invitata da De Nisi a intervenire, ha rivendicato la bontà delle scelte fatte in passato, ricordando che quell’assetto organizzativo ha consentito alla provincia vibonese di registrare il numero più basso di soppressioni di dirigenze scolastiche in Calabria.
Tra i numerosi interventi ci sono stati anche quelli dei rappresentanti sindacali, che hanno rimarcato le esigenze di salvaguardia occupazionale e di ottimizzazione dell’offerta formativa, chiedendo il massimo coinvolgimento nella redazione del piano.
edg