Riorganizzazione del personale, ottimizzazione della forza lavoro, individuazione di specifiche competenze che possano migliorare l’erogazione dei servizi provinciali e ipotesi di ingresso nella provincia vibonese di alcuni Comuni della Piana di Gioia Tauro e della Locride.
Sono queste le tematiche affrontate ieri pomeriggio nel corso di una riunione tra il presidente della Provincia Francesco De Nisi, l’assessore alle Risorse umane Michelangelo Mirabello, il direttore generale dell’Ente Ulderico Petrolo ed i segretari provinciali dei sindacati confederali Donatella Bruni (Cgil), Sergio Pititto (Cisl) e Luciano Prestia (Uil). Sebbene l’incontro sia avvenuto all’indomani di caustiche dichiarazioni rilasciate alla stampa dai tre sindacalisti, si è registrato un clima privo di tensioni e di aperta collaborazione.
«Si è trattato di un confronto proficuo e schietto, che fa ben sperare sul futuro delle relazioni tra Provincia e sindacati - ha commentato De Nisi -. Una considerazione che, però, non scalfisce le perplessità con cui ho accolto le dichiarazioni rilasciate alla stampa un paio di giorni prima da Bruni, Pititto e Prestia, con i quali avevo già programmato da circa una settimana la riunione poi tenutasi ieri. Sarebbe stato meglio, dunque, che - prima di perseverare in critiche sterili e inutilmente bellicose - mi avessero incontrato così come previsto».
Molti, come accennato, gli argomenti affrontati. In apertura, Prestia ha rimarcato che l’intenzione dei sindacati «non è ostacolare la Provincia, ma partecipare attivamente alle politiche di sviluppo del territorio». «Non abbiamo mai imposto ultimatum - ha detto il rappresentante della Uil - ma chiediamo di essere coinvolti in tutte le problematiche che abbiano risvolti occupazionali».
Dal canto suo, il presidente De Nisi ha ribadito di non aver mai negato il ruolo dei sindacati, a patto che l’approccio ai problemi sul tappeto sia concreto e non propagandistico. «Siamo consapevoli della necessità di una profonda riorganizzazione del personale dell’Ente - ha continuato De Nisi - e in questa direzione stiamo lavorando da tempo. Ribadisco quanto ho già affermato recentemente in Consiglio provinciale: in questi uffici non c’è più posto per chi non vuole lavorare. Allo stesso modo, riconosco che ci sono moltissime persone che lavorano molto di più di quanto dovrebbero, impegnandosi senza sosta affinché i servizi erogati dalla Provincia mantengano standard accettabili. Questa sperequazione deve finire ed i sindacati possono fare molto per aiutarci a far emergere meriti e demeriti dei singoli».
In quest’ottica, l’Ente sta attuando una ricognizione del personale per verificare le specifiche competenze dei dipendenti, al fine di una riorganizzazione complessiva delle risorse umane che esprima maggiore efficacia amministrativa.
«Un riassetto, però, che deve avvenire con il coinvolgimento diretto delle specifiche categorie sindacali», ha precisato Pititto.
Tra le problematiche affrontate nel corso della riunione, ci sono state anche quelle relative al precariato e alle ipotesi di stabilizzazione (imprescindibili dal sostegno della Regione), nonché alla ricerca delle risorse necessarie attingendo a fondi nazionali e comunitari. Infine, tutti gli intervenuti hanno valutato positivamente l’ipotesi di allargamento della provincia ad altri comuni calabresi. In merito, De Nisi ha reso noto che sono in corso da tempo contatti con le Amministrazioni comunali interessate.
Sono queste le tematiche affrontate ieri pomeriggio nel corso di una riunione tra il presidente della Provincia Francesco De Nisi, l’assessore alle Risorse umane Michelangelo Mirabello, il direttore generale dell’Ente Ulderico Petrolo ed i segretari provinciali dei sindacati confederali Donatella Bruni (Cgil), Sergio Pititto (Cisl) e Luciano Prestia (Uil). Sebbene l’incontro sia avvenuto all’indomani di caustiche dichiarazioni rilasciate alla stampa dai tre sindacalisti, si è registrato un clima privo di tensioni e di aperta collaborazione.
«Si è trattato di un confronto proficuo e schietto, che fa ben sperare sul futuro delle relazioni tra Provincia e sindacati - ha commentato De Nisi -. Una considerazione che, però, non scalfisce le perplessità con cui ho accolto le dichiarazioni rilasciate alla stampa un paio di giorni prima da Bruni, Pititto e Prestia, con i quali avevo già programmato da circa una settimana la riunione poi tenutasi ieri. Sarebbe stato meglio, dunque, che - prima di perseverare in critiche sterili e inutilmente bellicose - mi avessero incontrato così come previsto».
Molti, come accennato, gli argomenti affrontati. In apertura, Prestia ha rimarcato che l’intenzione dei sindacati «non è ostacolare la Provincia, ma partecipare attivamente alle politiche di sviluppo del territorio». «Non abbiamo mai imposto ultimatum - ha detto il rappresentante della Uil - ma chiediamo di essere coinvolti in tutte le problematiche che abbiano risvolti occupazionali».
Dal canto suo, il presidente De Nisi ha ribadito di non aver mai negato il ruolo dei sindacati, a patto che l’approccio ai problemi sul tappeto sia concreto e non propagandistico. «Siamo consapevoli della necessità di una profonda riorganizzazione del personale dell’Ente - ha continuato De Nisi - e in questa direzione stiamo lavorando da tempo. Ribadisco quanto ho già affermato recentemente in Consiglio provinciale: in questi uffici non c’è più posto per chi non vuole lavorare. Allo stesso modo, riconosco che ci sono moltissime persone che lavorano molto di più di quanto dovrebbero, impegnandosi senza sosta affinché i servizi erogati dalla Provincia mantengano standard accettabili. Questa sperequazione deve finire ed i sindacati possono fare molto per aiutarci a far emergere meriti e demeriti dei singoli».
In quest’ottica, l’Ente sta attuando una ricognizione del personale per verificare le specifiche competenze dei dipendenti, al fine di una riorganizzazione complessiva delle risorse umane che esprima maggiore efficacia amministrativa.
«Un riassetto, però, che deve avvenire con il coinvolgimento diretto delle specifiche categorie sindacali», ha precisato Pititto.
Tra le problematiche affrontate nel corso della riunione, ci sono state anche quelle relative al precariato e alle ipotesi di stabilizzazione (imprescindibili dal sostegno della Regione), nonché alla ricerca delle risorse necessarie attingendo a fondi nazionali e comunitari. Infine, tutti gli intervenuti hanno valutato positivamente l’ipotesi di allargamento della provincia ad altri comuni calabresi. In merito, De Nisi ha reso noto che sono in corso da tempo contatti con le Amministrazioni comunali interessate.
edg
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