L’assessore provinciale alle Attività produttive Paolo Barbieri ha scritto una lettera all’assessore regionale all’Agricoltura Michele Trematerra, per sollecitare l’avvio della fase di concertazione sulla proposta di istituzione del Distretto rurale, denominato “&ViVa” e promosso dalla Provincia di Vibo Valentia.
A distanza di circa 9 mesi dalla trasmissione alla Regione del relativo fascicolo, infatti, ancora non ci sono stati riscontri, nonostante le rassicurazioni offerte a suo tempo.
Nella missiva, Barbieri ricorda che la domanda è stata acquisita dal protocollo dell’assessorato regionale il 5 febbraio scorso e in occasione di un successivo incontro, al quale parteciparono lo stesso Trematerra e il vice sindaco del Comune di Vibo Valentia, «era stato assunto l’impegno di affrontare la questione ed avviare le procedure entro poche settimane».
«La mia insistenza - continua l’amministratore provinciale rivolto al collega della Regione – è generata dalle valutazioni politiche personali e dalla volontà istituzionale di considerare l’ambito rurale ed il settore agroalimentare particolarmente rilevanti, non solo per l’economia vibonese, ma per l’intera Calabria. Sono certo che concorderà con tale valutazione posta nell’ambito dei corretti rapporti tra i diversi livelli istituzionali, considerato che il suo ruolo le consente una visione unitaria dello sviluppo regionale e vorrà da subito dare un personale contributo all’effettiva costituzione del Distretto, come già avvenuto in altre realtà calabresi, quale strumento per il raggiungimento degli indifferibili obiettivi di crescita e di sviluppo delle attività produttive ed in particolare del settore agricolo».
Infine, la conclusione: «Assai poco serve programmare sui territori se poi non si costruiscono le sinergie e le concertazioni necessarie per dare unitariamente le risposte che la Calabria aspetta, non solo nelle buone volontà ma anche nella capacità di realizzare fatti concreti».
A sottolineare l’ampio coinvolgimento del progetto, è bene ricordare che alla proposta di distretto rurale hanno già aderito i Comuni di Acquaro, Arena, Capistrano, Cessaniti, Filadelfia, Filandari, Francavilla Angitola, Francica, Limbadi, Maierato, Mileto, Monterosso Calabro, Nicotera, Pizzo, Pizzoni, Polia, Rombiolo, San Calogero,San Costantino Calabro, San Gregorio d’Ippona, San Nicola da Crissa, Sant’Onofrio, Serra San Bruno, Soriano Calabro, Tropea, Vallelonga, Vazzano, Vibo Valentia,Zaccanopoli, Zambrone, Zungri, nonché la Comunità montana delle Serre. Tra i partner anche Aiab, Arpacal, Dipartimento di Tossicologia dell’Università Magna Grecia, Cia, Confagricoltura, Nautilus, Slow Food, Arssa–Cesa 10 di Vibo, Associazione movimento difesa cittadino, Cogal, Coldiretti, Icea, Legambiente, Osservatorio Dieta Mediterranea e Vibo Sviluppo.
A distanza di circa 9 mesi dalla trasmissione alla Regione del relativo fascicolo, infatti, ancora non ci sono stati riscontri, nonostante le rassicurazioni offerte a suo tempo.
Nella missiva, Barbieri ricorda che la domanda è stata acquisita dal protocollo dell’assessorato regionale il 5 febbraio scorso e in occasione di un successivo incontro, al quale parteciparono lo stesso Trematerra e il vice sindaco del Comune di Vibo Valentia, «era stato assunto l’impegno di affrontare la questione ed avviare le procedure entro poche settimane».
«La mia insistenza - continua l’amministratore provinciale rivolto al collega della Regione – è generata dalle valutazioni politiche personali e dalla volontà istituzionale di considerare l’ambito rurale ed il settore agroalimentare particolarmente rilevanti, non solo per l’economia vibonese, ma per l’intera Calabria. Sono certo che concorderà con tale valutazione posta nell’ambito dei corretti rapporti tra i diversi livelli istituzionali, considerato che il suo ruolo le consente una visione unitaria dello sviluppo regionale e vorrà da subito dare un personale contributo all’effettiva costituzione del Distretto, come già avvenuto in altre realtà calabresi, quale strumento per il raggiungimento degli indifferibili obiettivi di crescita e di sviluppo delle attività produttive ed in particolare del settore agricolo».
Infine, la conclusione: «Assai poco serve programmare sui territori se poi non si costruiscono le sinergie e le concertazioni necessarie per dare unitariamente le risposte che la Calabria aspetta, non solo nelle buone volontà ma anche nella capacità di realizzare fatti concreti».
A sottolineare l’ampio coinvolgimento del progetto, è bene ricordare che alla proposta di distretto rurale hanno già aderito i Comuni di Acquaro, Arena, Capistrano, Cessaniti, Filadelfia, Filandari, Francavilla Angitola, Francica, Limbadi, Maierato, Mileto, Monterosso Calabro, Nicotera, Pizzo, Pizzoni, Polia, Rombiolo, San Calogero,San Costantino Calabro, San Gregorio d’Ippona, San Nicola da Crissa, Sant’Onofrio, Serra San Bruno, Soriano Calabro, Tropea, Vallelonga, Vazzano, Vibo Valentia,Zaccanopoli, Zambrone, Zungri, nonché la Comunità montana delle Serre. Tra i partner anche Aiab, Arpacal, Dipartimento di Tossicologia dell’Università Magna Grecia, Cia, Confagricoltura, Nautilus, Slow Food, Arssa–Cesa 10 di Vibo, Associazione movimento difesa cittadino, Cogal, Coldiretti, Icea, Legambiente, Osservatorio Dieta Mediterranea e Vibo Sviluppo.
edg
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