venerdì 8 aprile 2011

L’assessore alla Cultura Michele Mirabello si mobilita per evitare l’eventuale trasferimento a Roma della collezione Capialbi

«Sarebbe una grande perdita per la provincia di Vibo Valentia e, considerato l’alto valore storico e archeologico della collezione, per l’intera Calabria, se il patrimonio artistico di Vito Capialbi, insigne studioso e archeologo vibonese del XVIII secolo, dovesse essere trasferito dagli eredi a Roma. Per scongiurare tale eventualità ho scritto all’assessore regionale alla Cultura Mario Caligiuri, per avviare insieme un’azione politica e amministrativa che eviti concretamente un’ulteriore impoverimento culturale del territorio vibonese e calabrese».
Ad affermare ciò è l’assessore provinciale alla Cultura Michele Mirabello che, appresa la notizia del possibile trasferimento, da Vibo a Roma, della collezione archeologica Capialbi, si è immediatamente adoperato affinché ciò non avvenga.
Vito Capialbi, nobile vibonese con la passione per l’archeologia è parte importante della storia della città. Insigne ricercatore e studioso, è riuscito nel corso della sua vita (1790-1853) a collezionare reperti archeologici di immenso valore. Una raccolta di opere apprezzate dentro e fuori i confini nazionali, che comprende vasi, ceramiche, monete, vetri e bronzi greci. La sua libreria vanta, poi, centinaia di testi e rare pergamene.
«Insomma - conclude l’assessore Mirabello - l’ipotesi di trasferimento della collezione Capialbi costituirebbe una perdita artistica, storica e culturale che il nostro territorio non può assolutamente permettersi e faremo, quindi, il possibile per trattenerla a Vibo, adoperandoci per valorizzarla come merita».
p.p.

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