Il Consiglio provinciale, presieduto da Giuseppe Barilaro, ha approvato il rendiconto di gestione 2010 (con 12 voti a favore e 9 contrari) e la salvaguardia degli equilibri di bilancio (11 voti a favore e 8 contrari).
La seduta, tenutasi ieri e conclusasi in tarda serata, ha consentito di licenziare altri importanti provvedimenti, come il nuovo Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp), adeguato alla direttive della legge urbanistica regionale e implementato con la Valutazione ambientale strategica (Vas), il Piano faunistico provinciale , alcune modifiche al regolamento di Polizia provinciale, nonché la provincializzazione di due strade comunali, la Penetta-San Michele nel territorio di Rombiolo e la Ariola-Fago, nei Comuni di Sorianello e Gerocarne.
A relazionare sugli argomenti in discussione sono stati gli assessori dimissionari (la giunta è in fase di rimodulazione), per sopperire all’assenza del presidente Francesco De Nisi, non presente a causa di gravi motivi familiari. «La nostra presenza è un atto di responsabilità e di rispetto nei confronti del presidente De Nisi, a prescindere dalla sue scelte sulla futura giunta», così l’assessore al Bilancio Pasquale Fera, che non ha evitato però le critiche della minoranza, soprattutto da parte di Nicola Crupi (Pdl) che ha stigmatizzato il fatto che gli assessori fossero in aula.
Dettagliata e appassionata la relazione sugli equilibri di bilancio di Fera, che ha difeso strenuamente l’attività di risanamento dei conti avviata da questa amministrazione, smentendo qualsiasi ipotesi di dissesto, pur ribadendo le difficoltà di cassa determinate soprattutto dai tagli del Governo e dai ritardi nell’erogazione delle somme comunque destinate alla Provincia, «che - ha sottolineato - vive quasi esclusivamente di finanza derivata». A questo proposito, l’assessore al Bilancio ha ricordato che «la Provincia di Vibo Valentia ha subito un taglio di risorse per circa 4 milioni di euro, che su un bilancio complessivo di circa 31 milioni di euro è senza dubbio molto rilevante».
Fera ha poi illustrato nel dettaglio le voci del deficit, pari a circa 5 milioni e mezzo, somma nella quale sono compresi i debiti fuori bilancio e il disavanzo di gestione riferito al 2010, pari a circa 2 milioni e mezzo di euro. Per ripianare il deficit, l'assessore ha annunciato che la Provincia venderà alcuni immobili, tra cui palazzo Romei e palazzo Di Leo.
Critica l’opposizione, con Francesco Pititto (Pdl), che ha definito sottostimato il disavanzo, tanto da preludere al dissesto per insolvibilità, «perché – ha detto – i bilanci non si ripianano con i “pagherò”». Pititto, comunque, ha riconosciuto il lavoro fatto per ridurre i residui attivi (cioè i crediti vantati solo sulla carta dagli enti pubblici, spesso definiti una sorta di doping contabile), considerati dall’esponente della minoranza ancora troppo alti ma comunque in diminuzione rispetto al passato.
Pungente Nicola Crupi, che ha ricordato come l’ordine del giorno prevedesse anche la ricognizione dei programmi, «ma nessun assessore - ha detto - ha sentito l’esigenza di venirci a dire cosa è stato fatto e quali risultati concreti sono stati raggiunti». Critico anche il capogruppo dell’Udc Francesco Bilotta, che ha votato contro l’assestamento. Assenti, invece gli altri due membri del gruppo Udc, i consiglieri Francesco Miceli e Giuseppe Rodolico.
La seduta, tenutasi ieri e conclusasi in tarda serata, ha consentito di licenziare altri importanti provvedimenti, come il nuovo Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp), adeguato alla direttive della legge urbanistica regionale e implementato con la Valutazione ambientale strategica (Vas), il Piano faunistico provinciale , alcune modifiche al regolamento di Polizia provinciale, nonché la provincializzazione di due strade comunali, la Penetta-San Michele nel territorio di Rombiolo e la Ariola-Fago, nei Comuni di Sorianello e Gerocarne.
A relazionare sugli argomenti in discussione sono stati gli assessori dimissionari (la giunta è in fase di rimodulazione), per sopperire all’assenza del presidente Francesco De Nisi, non presente a causa di gravi motivi familiari. «La nostra presenza è un atto di responsabilità e di rispetto nei confronti del presidente De Nisi, a prescindere dalla sue scelte sulla futura giunta», così l’assessore al Bilancio Pasquale Fera, che non ha evitato però le critiche della minoranza, soprattutto da parte di Nicola Crupi (Pdl) che ha stigmatizzato il fatto che gli assessori fossero in aula.
Dettagliata e appassionata la relazione sugli equilibri di bilancio di Fera, che ha difeso strenuamente l’attività di risanamento dei conti avviata da questa amministrazione, smentendo qualsiasi ipotesi di dissesto, pur ribadendo le difficoltà di cassa determinate soprattutto dai tagli del Governo e dai ritardi nell’erogazione delle somme comunque destinate alla Provincia, «che - ha sottolineato - vive quasi esclusivamente di finanza derivata». A questo proposito, l’assessore al Bilancio ha ricordato che «la Provincia di Vibo Valentia ha subito un taglio di risorse per circa 4 milioni di euro, che su un bilancio complessivo di circa 31 milioni di euro è senza dubbio molto rilevante».
Fera ha poi illustrato nel dettaglio le voci del deficit, pari a circa 5 milioni e mezzo, somma nella quale sono compresi i debiti fuori bilancio e il disavanzo di gestione riferito al 2010, pari a circa 2 milioni e mezzo di euro. Per ripianare il deficit, l'assessore ha annunciato che la Provincia venderà alcuni immobili, tra cui palazzo Romei e palazzo Di Leo.
Critica l’opposizione, con Francesco Pititto (Pdl), che ha definito sottostimato il disavanzo, tanto da preludere al dissesto per insolvibilità, «perché – ha detto – i bilanci non si ripianano con i “pagherò”». Pititto, comunque, ha riconosciuto il lavoro fatto per ridurre i residui attivi (cioè i crediti vantati solo sulla carta dagli enti pubblici, spesso definiti una sorta di doping contabile), considerati dall’esponente della minoranza ancora troppo alti ma comunque in diminuzione rispetto al passato.
Pungente Nicola Crupi, che ha ricordato come l’ordine del giorno prevedesse anche la ricognizione dei programmi, «ma nessun assessore - ha detto - ha sentito l’esigenza di venirci a dire cosa è stato fatto e quali risultati concreti sono stati raggiunti». Critico anche il capogruppo dell’Udc Francesco Bilotta, che ha votato contro l’assestamento. Assenti, invece gli altri due membri del gruppo Udc, i consiglieri Francesco Miceli e Giuseppe Rodolico.
edg
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