martedì 8 settembre 2009

Piar: programmazione concertata tra Provincia, associazioni e sindacati per accedere ai finanziamenti, ma preoccupano i ritardi della Regione

Presentare Progetti integrati per lo sviluppo delle aree rurali (Piar) sulla base di una programmazione concertata e omogenea che possa garantire maggiori chance di finanziamento da parte della Regione Calabria.
Questo l’intento principale emerso nel corso dell’incontro tra gli assessori provinciali Paolo Barbieri (Attività produttive) e Nazzareno Fiorillo (Agricoltura) con le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali.
«Abbiamo riscontrato la necessità - ha messo in luce Barbieri - di suddividere il territorio provinciale in quattro macro aree (Vibo e hinterland, Poro e Costa, Serre e Alto Mesima e Angitola) per elaborare progetti omogenei e di ampio respiro in grado di innescare concretamente dinamiche di crescita e di sviluppo del territorio. Al momento non si sa quali dei vecchi Piar presentati nella prima annualità 2008-2009 saranno finanziati dalla Regione, ma occorre, entro il 30 settembre, presentare i nuovi, relativi all’annualità 2010-2011, per non perdere i finanziamenti del secondo bando».
Alla riunione hanno partecipato, tra gli altri, i rappresentanti di Aiab, Cia, Cogal, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri e Vibo Sviluppo, gli assessori comunali di Vibo Valentia Vincenzo Insardà e Gabriele Fusca, i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil, Donatella Bruni, Sergio Pititto e Luciano Prestia, e il responsabile provinciale di Lega Ambiente, Franco Sarago.
Unanimemente è stata espressa preoccupazione per il ritardo e la mancata pubblicazione da parte della Regione Calabria della graduatoria della prima annualità dei Piar che, è stato sottolineato, ha intralciato oggettivamente la fase successiva.
La Provincia ha avviato, dunque, una fase concertativa con le associazioni di categoria del settore agricolo, «al fine - come rimarcato dall’assessore Fiorillo - di razionalizzare la programmazione dei nuovi Piar e arrivare alla presentazione di progetti di sviluppo omogenei e non slegati tra loro, in un’ottica d’insieme che dia a questi strumenti una maggiore efficacia». Un metodo, quello proposto dall’assessore Barbieri, condiviso dai rappresentanti di categoria, che hanno rilevato la necessità di dare maggiore uniformità e organicità alla programmazione dei nuovi Piani integrati per le aree rurali.
p.p.

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