mercoledì 3 giugno 2009

Raccolta differenziata, 32 Comuni vibonesi affidano il servizio ad una società cooperativa bolognese che assorbirà 18 lavoratori della Proserpina

«Ogni provincia calabrese deve gestire autonomamente il ciclo dei rifiuti, a cominciare dalla raccolta differenziata. Tutti coloro che hanno cercato di far fallire questo obiettivo, che consideriamo prioritario, resteranno molto delusi». Così l’assessore regionale all’Ambiente, Silvio Greco, ha stigmatizzato l’ostruzionismo riscontrato intorno alle politiche di gestione dei rifiuti promosse dalla Regione Calabria, nel corso della conferenza stampa convocata oggi con il presidente della Provincia di Vibo Valentia, Francesco De Nisi. Motivo dell’incontro con i giornalisti (nella foto un momento della conferenza stampa), la presentazione degli esiti della vertenza che coinvolge 18 lavoratori della Proserpina, la società in liquidazione che gestiva la raccolta differenziata nel Vibonese. Rassicurati i lavoratori, che saranno riassorbiti dal Consorzio nazionale servizi (Cns, società cooperativa bolognese), a cui è stato affidato il servizio, l’incontro con la stampa ha permesso di focalizzare la problematica della gestione dei rifiuti anche nella sua dimensione regionale. In questo senso, Greco ha rimarcato con forza la necessità di responsabilizzare gli Enti locali su una materia che non ammette più ritardi e approcci confusi. «Da quando mi occupo di questa problematica, cioè da circa un anno – ha affermato l’assessore regionale – mi sono reso conto che molti amministratori se ne infischiano del bene comune e remano contro per interessi politici di parte che mirano a far fallire l’azione della Regione in questo settore. Ebbene, resteranno molto delusi. Lunedì prossimo sarà già pronto il nuovo bando regionale per la raccolta differenziata, con la creazione di 60 isole ecologiche, per un finanziamento complessivo di 24 milioni di euro». Greco, inoltre, ha spiegato che il nuovo bando regionale avrà come architrave il ruolo delle associazioni di Comuni e delle Amministrazioni provinciali. «Il bando precedente ha prodotto scarsissimi risultati - ha aggiunto - basti pensare che la raccolta differenziata in Calabria è ferma al 5 per cento, sebbene in giro ci siano stime più ottimistiche ma, a mio parere, inattendibili. Molti Comuni non hanno speso i fondi a disposizione e quando è avvenuto hanno poi presentato come pezze d’appoggio fatture relative a servizi che niente hanno a che fare con la raccolta differenziata. Questo non è più ammissibile e sono pronto a denunciare alla Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica quelle Amministrazioni locali che destinano ad altro le risorse riservate a questo servizio». Alla necessità non più eludibile per gli Enti locali di consorziarsi ha fatto riferimento anche il presidente De Nisi, sottolineando che i servizi vanno promossi in forma associata. «Non si possono pretendere comportamenti virtuosi dai cittadini se non si forniscono gli strumenti adeguati o se la raccolta differenziata procede a singhiozzo tra continue interruzioni - ha sostenuto De Nisi -. Con la soluzione positiva della vertenza Proserpina, alla quale lavoriamo da molti mesi, vogliamo dare un segnale di speranza che va al di là del risultato occupazionale, una sorta di nuovo inizio che conduca ad una gestione duratura ed efficiente della raccolta differenziata su tutto il territorio provinciale». Infine, è toccato a Raffaele Lo Iacono - sindaco di Serra San Bruno, Comune capofila delle 32 Amministrazioni che hanno sottoscritto il nuovo contratto con il Cns - illustrare nel dettaglio gli esiti della vertenza e prospettare lo svolgimento del servizio. «Abbiamo fatto un lavoro immane per riunire 32 Comuni - ha affermato Lo Iacono -. C’è da chiedersi perché gli altri non abbiano aderito, nonostante ci sia l’impegno della Regione a sostenere i costi». Il primo cittadino di Serra ha spiegato che, in base al contratto sottoscritto, il Cns si occuperà soltanto del trasporto dei rifiuti, differenziati dai cittadini e raccolti con il metodo del “porta a porta” dai Comuni stessi, che provvederanno a depositarli in appositi cassoni mobili che poi verranno periodicamente svuotati. Inoltre, nelle more della procedura in atto e al fine di consentire il riassorbimento dei 18 dipendenti, il cui contratto scadrà il 30 giugno, è necessario che i Comuni proroghino di altri 3 mesi il servizio di raccolta differenziata affidato a questi lavoratori, affinché il loro passaggio nel Cns avvenga “di diritto”, così come prevede la legge in materia di società che svolgono servizi pubblici. «Una proroga che non peserà sulle casse comunali - ha assicurato Lo Iacono - perché, in base agli accordi, la Regione sosterrà economicamente l’operazione, ma formalmente l’impegno di spesa deve comunque essere assunto dalle singole Amministrazioni». Da sottolineare, inoltre, che l’affidamento del servizio al Cns da parte dei 32 Comuni aderenti alla convenzione per la gestione della raccolta differenziata (Serra San Bruno, Briatico, Cessaniti, Drapia, Filadelfia, Francavilla, Joppolo, Pizzo, Polia, Spilinga, Zambrone, Zungri, Filandari, Ionadi, Limbadi, Maierato, Mileto, Nicotera, San Calogero, San Costantino, Sant’Onofrio, Acquaro, Arena, Brognaturo, Capistrano, Dasà, Dinami, Gerocarne, Monterosso, San Nicola da Crissa e Sorianello) è stato effettuato tramite trattativa privata dopo che tutte le procedure pubbliche poste in essere, a cominciare dal bando di gara del 9 aprile scorso, si sono rivelate infruttuose per mancanza di offerte.
edg

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