Il Consiglio provinciale ha eletto questa sera i due nuovi membri del collegio dei revisori dei conti, in seguito alle dimissioni per motivi personali di Giuseppe Imeneo e Giuseppe Betrò. I nuovi revisori sono il commercialista Francesco Tigani e il ragioniere Lucia Rachiele.
Prima che si passasse alle operazioni di voto a scrutinio segreto, è intervenuto il consigliere di minoranza Nicola Crupi, che ha ventilato dubbi sulle reali motivazioni che hanno indotto Imeneo e Betrò a lasciare l’incarico.
«Forse i veri motivi non li sapremo mai - ha affermato Crupi -, ma è senza dubbio singolare che due professionisti rinuncino, a poca distanza di tempo l’uno dall’altro, ad un incarico così prestigioso e ben retribuito. Il Consiglio dovrebbe porsi questo interrogativo per capire le reali motivazioni che hanno determinato questa scelta».
Si è poi passati ad esaminare lo statuto della costituenda Agenzia provinciale per l’energia, argomento sul quale ha relazionato l’assessore provinciale all’Ambiente Martino Porcelli.
«In altre province questo organismo è già stato costituito e sta dando ottimi risultati - ha affermato l’amministratore -. Il suo scopo è prevalentemente quello di ottimizzare il sistema dell’energia a livello territoriale, consentendo di dare piena attuazione alla legislazione nazionale e comunitaria in materia di risparmio energetico e fonti rinnovabili. La forma statutaria scelta è quella dell’associazione, per consentire la più ampia partecipazione agli altri enti e soggetti pubblici che vorranno aderire. In questo senso, hanno già assicurato la propria adesione Confindustria Vibo e Unical. Inoltre, una volta operativa, l’Agenzia provinciale per l’energia - che non comporta oneri per i soci - avrà l’importante compito di elaborare e presentare progetti che possano essere finanziati con i fondi comunitari».
Sulla questione è poi intervenuto il consigliere Crupi, che ha chiesto lumi sull’autonomia gestionale dell’Agenzia. In particolare, l’esponente dell’opposizione ha chiesto di sapere se i progetti elaborati e l’attività condotta dall’associazione passeranno prima al vaglio della Giunta e del Consiglio.
Interrogativo al quale ha risposto l’assessore Porcelli, puntualizzando che lo statuto dell’Agenzia è stato elaborato sulla base di uno schema fisso previsto dalla Commissione europea: «L’associazione, dunque, pur non avendo l’obbligo di sottoporre i progetti al vaglio dell’Esecutivo e dell’Assemblea provinciale, lavorerà in piena sinergia con i soci».
Al termine della discussione, il documento è stato approvato con 16 voti a favore e 2 astensioni (Crupi e Pititto).
Chiuso questo argomento, si è passati all’ultimo punto all’ordine del giorno: la discussione sull’adesione della Provincia di Vibo Valentia al consorzio Asmenet, che già raggruppa quasi un migliaio di enti locali italiani. Sulla questione ha relazionato il presidente della giunta, Francesco De Nisi, che ha illustrato le finalità del consorzio, impegnato principalmente nel favorire l’accesso online dei servizi pubblici.
«L’adesione ha un costo molto basso pari ad 1 centesimo di euro per abitante - ha spiegato De Nisi - a fronte dell’erogazione di servizi molto importanti, come la realizzazione di un sito internet efficiente che diventi uno vero e proprio sportello online per l’adempimento di tutte quelle pratiche che ancora oggi costringono gli utenti a raggiungere gli uffici provinciali. Inoltre, sono previsti servizi di posta elettronica certificata, formazione del personale e supporto informatico».
È seguito poi l’intervento del consigliere Crupi, che ha colto l’occasione per stigmatizzare l’incapacità dell’Ente di attivare i servizi online, a cominciare dalla possibilità per i cittadini di consultare in tempo reale le delibere e le determine dirigenziali.
«Sin dalla prima seduta del Consiglio provinciale - ha detto Crupi - ho auspicato che la Provincia riuscisse in breve tempo ad allestire un sito che potesse rendere trasparente l’attività amministrativa e consentire ai cittadini di usufruire attraverso Internet dei servizi erogati. Così, purtroppo, non è stato».
Critica alla quale De Nisi ha replicato esprimendo una dura reprimenda nei confronti dell’apparato burocratico dell’Ente e chiedendo al direttore generale, presente alla seduta, di agire immediatamente affinché «chi non lavora o si rifiuta di adempiere ai propri compiti in maniera puntale, capisca che per lui non c’è spazio in questi uffici». In particolare, il presidente ha puntato il dito contro il vertice dirigenziale della precedente amministrazione. «Ci sono persone che oggi si ergono a moralizzatori - ha detto De Nisi - ma quando erano in carica hanno avallato scelte dissennate, consentendo l’assunzione di 300 dipendenti. Tra questi ce ne sono alcuni che si rifiutano letteralmente di lavorare, adducendo ogni tipo di motivo. Ebbene, per loro non c’è più posto qui. Chiedo al direttore generale, quindi, di intervenire con il massimo rigore». Parole che hanno scatenato la controreplica di Crupi, il quale si è detto d’accordo con quanto affermato dal presidente della giunta, rimarcando però che lo stesso De Nisi, durante la precedente amministrazione, faceva parte della maggioranza che sosteneva l’esecutivo.
Infine, prima del voto, è intervenuto il vice presidente del Consiglio provinciale Francesco Miceli, che ha chiesto al presidente De Nisi delucidazioni sul quadro politico della Provincia. «Io non mi annovero né tra i detrattori né tra gli estimatori di questa amministrazione - ha detto - ma vorrei che venisse fatta chiarezza sugli equilibri politici dell’Ente».
Al termine della discussione, l’adesione ad Asmenet è passata con 16 voti a favore e 2 astensioni (Crupi e Pititto).
Prima che si passasse alle operazioni di voto a scrutinio segreto, è intervenuto il consigliere di minoranza Nicola Crupi, che ha ventilato dubbi sulle reali motivazioni che hanno indotto Imeneo e Betrò a lasciare l’incarico.
«Forse i veri motivi non li sapremo mai - ha affermato Crupi -, ma è senza dubbio singolare che due professionisti rinuncino, a poca distanza di tempo l’uno dall’altro, ad un incarico così prestigioso e ben retribuito. Il Consiglio dovrebbe porsi questo interrogativo per capire le reali motivazioni che hanno determinato questa scelta».
Si è poi passati ad esaminare lo statuto della costituenda Agenzia provinciale per l’energia, argomento sul quale ha relazionato l’assessore provinciale all’Ambiente Martino Porcelli.
«In altre province questo organismo è già stato costituito e sta dando ottimi risultati - ha affermato l’amministratore -. Il suo scopo è prevalentemente quello di ottimizzare il sistema dell’energia a livello territoriale, consentendo di dare piena attuazione alla legislazione nazionale e comunitaria in materia di risparmio energetico e fonti rinnovabili. La forma statutaria scelta è quella dell’associazione, per consentire la più ampia partecipazione agli altri enti e soggetti pubblici che vorranno aderire. In questo senso, hanno già assicurato la propria adesione Confindustria Vibo e Unical. Inoltre, una volta operativa, l’Agenzia provinciale per l’energia - che non comporta oneri per i soci - avrà l’importante compito di elaborare e presentare progetti che possano essere finanziati con i fondi comunitari».
Sulla questione è poi intervenuto il consigliere Crupi, che ha chiesto lumi sull’autonomia gestionale dell’Agenzia. In particolare, l’esponente dell’opposizione ha chiesto di sapere se i progetti elaborati e l’attività condotta dall’associazione passeranno prima al vaglio della Giunta e del Consiglio.
Interrogativo al quale ha risposto l’assessore Porcelli, puntualizzando che lo statuto dell’Agenzia è stato elaborato sulla base di uno schema fisso previsto dalla Commissione europea: «L’associazione, dunque, pur non avendo l’obbligo di sottoporre i progetti al vaglio dell’Esecutivo e dell’Assemblea provinciale, lavorerà in piena sinergia con i soci».
Al termine della discussione, il documento è stato approvato con 16 voti a favore e 2 astensioni (Crupi e Pititto).
Chiuso questo argomento, si è passati all’ultimo punto all’ordine del giorno: la discussione sull’adesione della Provincia di Vibo Valentia al consorzio Asmenet, che già raggruppa quasi un migliaio di enti locali italiani. Sulla questione ha relazionato il presidente della giunta, Francesco De Nisi, che ha illustrato le finalità del consorzio, impegnato principalmente nel favorire l’accesso online dei servizi pubblici.
«L’adesione ha un costo molto basso pari ad 1 centesimo di euro per abitante - ha spiegato De Nisi - a fronte dell’erogazione di servizi molto importanti, come la realizzazione di un sito internet efficiente che diventi uno vero e proprio sportello online per l’adempimento di tutte quelle pratiche che ancora oggi costringono gli utenti a raggiungere gli uffici provinciali. Inoltre, sono previsti servizi di posta elettronica certificata, formazione del personale e supporto informatico».
È seguito poi l’intervento del consigliere Crupi, che ha colto l’occasione per stigmatizzare l’incapacità dell’Ente di attivare i servizi online, a cominciare dalla possibilità per i cittadini di consultare in tempo reale le delibere e le determine dirigenziali.
«Sin dalla prima seduta del Consiglio provinciale - ha detto Crupi - ho auspicato che la Provincia riuscisse in breve tempo ad allestire un sito che potesse rendere trasparente l’attività amministrativa e consentire ai cittadini di usufruire attraverso Internet dei servizi erogati. Così, purtroppo, non è stato».
Critica alla quale De Nisi ha replicato esprimendo una dura reprimenda nei confronti dell’apparato burocratico dell’Ente e chiedendo al direttore generale, presente alla seduta, di agire immediatamente affinché «chi non lavora o si rifiuta di adempiere ai propri compiti in maniera puntale, capisca che per lui non c’è spazio in questi uffici». In particolare, il presidente ha puntato il dito contro il vertice dirigenziale della precedente amministrazione. «Ci sono persone che oggi si ergono a moralizzatori - ha detto De Nisi - ma quando erano in carica hanno avallato scelte dissennate, consentendo l’assunzione di 300 dipendenti. Tra questi ce ne sono alcuni che si rifiutano letteralmente di lavorare, adducendo ogni tipo di motivo. Ebbene, per loro non c’è più posto qui. Chiedo al direttore generale, quindi, di intervenire con il massimo rigore». Parole che hanno scatenato la controreplica di Crupi, il quale si è detto d’accordo con quanto affermato dal presidente della giunta, rimarcando però che lo stesso De Nisi, durante la precedente amministrazione, faceva parte della maggioranza che sosteneva l’esecutivo.
Infine, prima del voto, è intervenuto il vice presidente del Consiglio provinciale Francesco Miceli, che ha chiesto al presidente De Nisi delucidazioni sul quadro politico della Provincia. «Io non mi annovero né tra i detrattori né tra gli estimatori di questa amministrazione - ha detto - ma vorrei che venisse fatta chiarezza sugli equilibri politici dell’Ente».
Al termine della discussione, l’adesione ad Asmenet è passata con 16 voti a favore e 2 astensioni (Crupi e Pititto).
edg
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