venerdì 15 ottobre 2010

Agricoltura, al via il corso di formazione per tecnico faunistico. In primo piano la problematica relativa ai danni causati dai cinghiali

Formare tecnici con conoscenze teoriche e pratiche finalizzate alla gestione della fauna e degli habitat del territorio provinciale, nonché alla gestione delle imprese agricole e zootecniche.
Questi i principali obiettivi del corso per Tecnico faunistico, organizzato dall’assessorato provinciale all’Agricoltura guidato da Nazzareno Fiorillo, che ha preso il via oggi, nella sala del Consiglio provinciale di Vibo Valentia (foto).

Il progetto di formazione, dunque, fornirà conoscenze sulla gestione a fini faunistici e zootecnici degli ecosistemi agricoli e forestali.
In particolare, la didattica - ha spiegato Lorenza Salpietro, docente della Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali dell’Università di Messina, alla quale è stata affidata la responsabilità scientifica del corso - è orientata a fornire competenze multisettoriali relative alla conservazione e alla gestione delle risorse faunistiche, al miglioramento qualitativo e quantitativo delle produzioni animali, all’allevamento, alla sanità e al benessere degli animali allevati.
Nell’ambito delle attività di pianificazione e riorganizzazione del settore faunistico della Provincia di Vibo Valentia, l’assessorato all’Agricoltura ha programmato, quindi, lo svolgimento di questo corso di aggiornamento e formazione «anche perché - ha affermato Fiorillo, facendo riferimento ad una delle problematiche del settore più incombenti come i danni causati dai cinghiali - la preparazione di tecnici faunistici qualificati può contribuire, attraverso l’elaborazione di una specifica pianificazione teorica ed una conseguente azione operativa, a far rientrare nella norma la proliferazione della popolazione locale di ungulati, che è stata in questi ultimi anni una delle maggiori cause di danni alle coltivazioni e alle infrastrutture agricole».
«Tale situazione - ha continuato l’assessore - ha visto uno svilupp
o anomalo rispetto ad una normale dinamica di espansione della specie. Circostanza che non ha favorito la buona disponibilità dei proprietari a concedere la fruizione dei fondi per l’attività venatoria, pregiudicando i rapporti tra cacciatori e agricoltori in particolare, ma anche con l’intera popolazione provinciale».
«Numerose sono state, tra l’altro, le richieste di risarcimento dei danni causati dai cinghiali presentate all’assessorato provinciale e agli Ambiti territoriali di caccia (Atc) che operano sul territorio provinciale - ha aggiunto a riguardo il dirigente provinciale del settore agricoltura, Gianfranco Comito -. Continue, poi, sono le petizioni popolari e le lamentele di molti sindaci, per cui si può ragionevolmente asserire che quasi tutte le aree rurali della provincia sono interessate dall’azione distruttiva degli ungulati».
Il corso di formazione, come accennato, sarà coordinato dalla professoressa Salpietro, che si avvarrà della collaborazione del funzionario provinciale Maria Concetta Forte e dei tutor Antonio Rotella e Domenico Pascali.
La didattica si svolgerà attraverso sessioni teoriche, teorico-pratiche ed applicative con la frequenza di uno stage presso l’istituto della Fauna selvatica di Firenze. All’inaugurazione del corso erano presenti, tra gli altri, il funzionario regionale Serafino Nero e il consigliere provinciale Renato Arone.


Ecco le materie, con il relativo numero di ore di lezione, che verranno studiate dai corsisti:

Zootecnia, Biologia, salute e benessere degli animali - 10 ore
Fondamenti di produzione animale - 10 ore
Morfologia e fisiologia della fauna - 10 ore
Selvicoltura - 5 ore

Ecologia agraria e forestale - 5 ore
Pedologia - 5 ore
Cartografia e sistemi informativi territoriali - 10 ore
Economia delle risorse naturali - 10 ore

Allevamenti faunistici e modalità di censimento - 10 ore
Evoluzione della fauna selvatica in Italia - 5 ore
Fauna dei torrenti, fiumi, laghi e paludi - 10 ore

Gestione forestale delle aree protette - 10 ore Tirocinio o stage - 30 ore
p.p.

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