Nell’alveo di alcuni torrenti i mezzi della Provincia erano al lavoro già nella notte di sabato, con l’obiettivo di aumentare la portata idrica eliminando i detriti portati a valle dalle piogge che in quelle ore si facevano sempre più consistenti, sino al vero e proprio nubifragio che si è abbattuto sul Vibonese tra lunedì 18 e martedì 19 ottobre.
In particolare, le ruspe dell’Ente hanno operato giorno e notte sul torrente Sant’Anna, a Vibo Marina, evitando così l’esondazione del corso d’acqua, sul quale l’Amministrazione provinciale sta realizzando un articolato programma di interventi, avviato quest’estate, destinato alla messa in sicurezza definitiva.
Numerosi, inoltre, i sopralluoghi effettuati nelle ultime 48 ore dai tecnici provinciali, coordinati dal dirigente del Settore ambiente Gianfranco Comito, accompagnato dallo stesso presidente della Provincia Francesco De Nisi e dall’assessore all’Ambiente Martino Porcelli, che hanno voluto constatare personalmente l’entità dei danni nelle zone maggiormente colpite dalle copiose precipitazioni.
In particolare, insieme ai rappresentanti della Protezione civile, dei Vigili del fuoco e dei Comuni coinvolti, sono stati effettuati accurati sopralluoghi lungo la fascia costiera compresa tra Briatico e Tropea, dove maggiori sono state le conseguenze delle piogge.
La situazione più critica è stata riscontrata a Parghelia (nelle foto di Vittorio Bozzolo), dove la Provincia, nell’ambito delle proprie competenze relative alla gestione dei corsi d’acqua, ha monitorato i torrenti La Grazia, Bardano, Fiume, Cannamele e Croce, riscontrando numerosi danni causati da sbarramenti di detriti e frane.
Situazione simile anche a Briatico, con riferimento ai torrenti Murria e Spataro, e a Zambrone, dove sfociano i fossi Spano, Ionà e Burrone. Dettagliate relazioni dei danni vengono approntate in queste ore dai tecnici provinciali che hanno effettuato i sopralluoghi, al fine di programmare gli interventi più urgenti per la messa in sicurezza, alcuni dei quali sono stati già avviati, con particolare riferimento alla rimozione dei massi e dei detriti negli alvei, che riducono la portata idrica.
«Quanto è accaduto negli ultimi giorni rientra negli eventi meteorici eccezionali e come tale deve essere affrontato - ha sottolineato il presidente De Nisi -. La Provincia sta facendo tutto il possibile per contenere i rischi e risolvere l’emergenza, ma è palese la necessità di un intervento straordinario da parte della Regione che deve necessariamente assicurare le risorse indispensabili per consentirci di avviare interventi strutturali che scongiurino ulteriori danni. In gioco non c’è soltanto la sicurezza dei cittadini, che rappresenta ovviamente la priorità, ma anche l’economia di questo territorio che rischia concretamente di perdere l’unica risorsa disponibile, cioè il turismo».
A preoccupare De Nisi, infatti, sono le conseguenze sul settore a causa dei gravissimi danni subiti da numerose imprese, alcune delle quali rappresentano la punta di diamante dell’offerta turistica locale di qualità.
«La Regione ha il dovere di intervenire per offrire un aiuto concreto a queste aziende che si ritrovano oggi in una situazione gravissima - conclude il presidente della Provincia -. Centinaia di posti di lavoro sono a rischio insieme alle aziende da cui dipendono, ma è l’intero tessuto economico del Vibonese ad essere in pericolo, perché le imprese colpite sono tante e tutte di primaria importanza. Fortunatamente non ci sono state vittime, ma il territorio è stato gravemente ferito da questa ennesima alluvione. Mi auguro che Regione e Governo ne prendano atto, stanziando le risorse necessarie affinché si possa intervenire efficacemente per la migliorare la tenuta idrogeologica della costa e consentire alle imprese colpite di risollevarsi».
In particolare, le ruspe dell’Ente hanno operato giorno e notte sul torrente Sant’Anna, a Vibo Marina, evitando così l’esondazione del corso d’acqua, sul quale l’Amministrazione provinciale sta realizzando un articolato programma di interventi, avviato quest’estate, destinato alla messa in sicurezza definitiva.
Numerosi, inoltre, i sopralluoghi effettuati nelle ultime 48 ore dai tecnici provinciali, coordinati dal dirigente del Settore ambiente Gianfranco Comito, accompagnato dallo stesso presidente della Provincia Francesco De Nisi e dall’assessore all’Ambiente Martino Porcelli, che hanno voluto constatare personalmente l’entità dei danni nelle zone maggiormente colpite dalle copiose precipitazioni.
In particolare, insieme ai rappresentanti della Protezione civile, dei Vigili del fuoco e dei Comuni coinvolti, sono stati effettuati accurati sopralluoghi lungo la fascia costiera compresa tra Briatico e Tropea, dove maggiori sono state le conseguenze delle piogge.
La situazione più critica è stata riscontrata a Parghelia (nelle foto di Vittorio Bozzolo), dove la Provincia, nell’ambito delle proprie competenze relative alla gestione dei corsi d’acqua, ha monitorato i torrenti La Grazia, Bardano, Fiume, Cannamele e Croce, riscontrando numerosi danni causati da sbarramenti di detriti e frane.
Situazione simile anche a Briatico, con riferimento ai torrenti Murria e Spataro, e a Zambrone, dove sfociano i fossi Spano, Ionà e Burrone. Dettagliate relazioni dei danni vengono approntate in queste ore dai tecnici provinciali che hanno effettuato i sopralluoghi, al fine di programmare gli interventi più urgenti per la messa in sicurezza, alcuni dei quali sono stati già avviati, con particolare riferimento alla rimozione dei massi e dei detriti negli alvei, che riducono la portata idrica.
«Quanto è accaduto negli ultimi giorni rientra negli eventi meteorici eccezionali e come tale deve essere affrontato - ha sottolineato il presidente De Nisi -. La Provincia sta facendo tutto il possibile per contenere i rischi e risolvere l’emergenza, ma è palese la necessità di un intervento straordinario da parte della Regione che deve necessariamente assicurare le risorse indispensabili per consentirci di avviare interventi strutturali che scongiurino ulteriori danni. In gioco non c’è soltanto la sicurezza dei cittadini, che rappresenta ovviamente la priorità, ma anche l’economia di questo territorio che rischia concretamente di perdere l’unica risorsa disponibile, cioè il turismo».
A preoccupare De Nisi, infatti, sono le conseguenze sul settore a causa dei gravissimi danni subiti da numerose imprese, alcune delle quali rappresentano la punta di diamante dell’offerta turistica locale di qualità.
«La Regione ha il dovere di intervenire per offrire un aiuto concreto a queste aziende che si ritrovano oggi in una situazione gravissima - conclude il presidente della Provincia -. Centinaia di posti di lavoro sono a rischio insieme alle aziende da cui dipendono, ma è l’intero tessuto economico del Vibonese ad essere in pericolo, perché le imprese colpite sono tante e tutte di primaria importanza. Fortunatamente non ci sono state vittime, ma il territorio è stato gravemente ferito da questa ennesima alluvione. Mi auguro che Regione e Governo ne prendano atto, stanziando le risorse necessarie affinché si possa intervenire efficacemente per la migliorare la tenuta idrogeologica della costa e consentire alle imprese colpite di risollevarsi».
edg
Nessun commento:
Posta un commento