martedì 30 novembre 2010

Lectio magistralis del prefetto Latella agli studenti del Liceo scientifico: «La ‘ndrangheta si sconfigge con il risveglio delle coscienze»

Sensibilizzare le nuove generazioni, trasmettendogli l’alto valore della cultura della legalità, rappresenta la condicio sine qua non per debellare la criminalità organizzata ed avviare un percorso strutturale di crescita e sviluppo del nostro territorio.
Questa una delle idee di fondo più significative emerse nel corso della lectio magistralis su Legalità e Territorio rivolta
ai ragazzi del Liceo scientifico “G. Berto” di Vibo Valentia dal prefetto Maria Luisa Latella.
L’iniziativa, tenutasi nella sala consiliare della Provincia di Vibo Valentia, è stata promossa e moderata dalla giornalista Stella Pagano, responsabile dei progetti formativi e delle relazioni istituzionali del Liceo scientifico di Vibo Valentia, ed ha visto coinvolti, tra gli altri, anche il presidente della Provincia Francesco De Nisi, il sindaco della città capoluogo Nicola D’Agostino e la dirigente dell’istituto Maria Silvestro, che nei loro interventi introduttivi hanno manifestato tutta la loro stima nei confronti del prefetto Latella.
In particolare, De Nisi ha esaltato la valenza formativa di questa iniziativa, sottolineando il valore di una lectio magistralis affidata ad un prefetto, «che non si limita ad enunciare principi, ma supporta le
proprie parole con fatti e azioni concrete».
Dal canto suo, il sindaco D’Agostino ha esortato ad aver fiducia: «La lotta contro la criminalità organizzata si può vincere, perché come diceva Falcone, la mafia, come tutte le cose della vita, ha un inizio e una fine». Sulla stessa lunghezza d’onda, la dirigente scolastica Silvestro, che ha rimarcato la «capacità di ascolto e di condivisione dei problemi del territorio da parte del prefetto Latella».
«Sono calabrese e mi sento, quindi, particolarmente legata a questa realtà territoriale, molto simile a quella in cui sono nata, cresciuta e vissuta - ha affermato il prefetto, in apertura del suo intervento -. Un’identità che accresce la responsabilità dalla quale mi sento gravata. Per sconfiggere la criminalità organizzata occorre innanzitutto un risveglio delle coscienze e maggiore partecipazione alla vita della comunità. Soltanto collaborando, facendo rete, diventiamo più forti. La ’ndrangheta, dunque, si sconfigge istaurando una sinergia autentica tra tutte le forze sane della società».
Il prefetto ha poi richiamato la necessità di puntare sulla cultura «primo baluardo contro ogni forma di malaffare».
Maria Luisa Latella si è detta comunque «fiduciosa che le cose poss
ano cambiare». «La gente comincia a ribellarsi - ha affermato - e la ‘ndrangheta ha paura di questo. Lo snodo della vicenda calabrese è tutto in questo elemento di rigetto. È un percorso lungo e difficile, ma siamo sulla strada giusta. Per raggiungere il risultato non occorrono atti di eroismo, ma un cambio di mentalità contro la filosofia del “farsi i fatti propri”, senza curarsi delle conseguenze. Un atteggiamento che a volte è una forma di inconsapevole complicità, altre una sorta di “favoreggiamento”».
Considerazioni che hanno condotto alla conclusione: «Chi si assoggetta alla criminalità non è libero - ha rimarcato il prefetto -. Voglio bene a questo territorio, lo sento mio e pertanto, se grazie a questo nostro incontro, sarò riuscita a lasciarvi
anche una sola parola che vi faccia riflettere, potrò ritenermi soddisfatta. Abbiate fiducia in voi stessi. Fiducia nei vostri insegnanti. Fiducia nelle istituzioni. Affrontate la vita con coraggio, non accettando compromessi. Parlate alle vostre coscienze ed allora la nostra Calabria cambierà davvero».
Parole sentite che hanno suscitato il significativo applauso della sala gremita dagli studenti del Liceo scientifico e che - ha chiosato a fine incontro Stella Pagano - «rappresentano uno spiraglio di luce che illumina il percorso di cambiamento intrapreso delle nuove generazioni calabresi».
p.p.

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