sabato 20 novembre 2010

Pesca e risorse acquatiche, si punta ad una filiera di qualità per la costituzione del Polo di Innovazione vibonese

«La realizzazione di una filiera alimentare della pesca che coniughi innovazione, qualità e competitività è un obiettivo molto allettante, soprattutto in un territorio come quello vibonese che già esprime in questo settore esperienze di eccellenza. L’auspicio, dunque, è che il sistema imprenditoriale riesca a sfruttare al meglio l’opportunità offerta dal Polo di Innovazione».
Così l’assessore provinciale alla Pesca Domenico Antonio Crupi, che ha partecipato oggi - nell’hotel Cala del Porto di Vibo Marina - alla prima riunione pubblica (nella foto il tavolo dei relatori) per la costituzione del Polo di Innovazione vibonese dedicato alle risorse acquatiche e alla filiera alimentare della pesca.
L’iniziativa è stata organizzata da Vibo Sviluppo e dalla società cooperativa Nautilus, in qualità di soggetti promotori locali di questo importante strumento di crescita economica.

I Poli di Innovazione, finanziati nell’ambito del Por 2007/2013, si concretizzano in raggruppamenti d’imprese indipendenti e di organismi di ricerca attivi in un particolare settore o territorio, che operano per stimolare processi innovativi, garantendo il coordinamento tra i diversi attori coinvolti.
«Il Polo assegnato alla provincia di Vibo Valentia rappresenta una preziosa opportunità sia per il tessuto economico locale che per l’intera regione - ha spiegato Marinella De Grano, amministratore delegato di Vibo Sviluppo, in apertura dei lavori -. Il piano, infatti, è finalizzato a organizzare e integrare le infrastrutture di ricerca scientifica e di innovazione tecnologica nel settore delle risorse acquatiche, con lo scopo di rendere più competitive le aziende. In tale prospettiva, Vibo Sviluppo si pone come soggetto capace di sintetizzare le varie realtà locali per identificare risorse da investire, attraverso progetti unitari e strategici».
L’importanza di un alto grado di collaborazione tra gli attori coinvolti è stata rimarcata anche da Raffaele Greco, presidente della Nautilus, che ha sottolineato la necessità di una forte sinergia tra le imprese locali al fine di concretizzare un efficace progetto di filiera alimentare nel settore individuato. «Per raggiungere questo scopo e aderire al Polo di innovazione - ha detto - è necessaria l’adesione di almeno 15 imprese locali attive nel settore della pesca. Un’occasione, dunque, che non va sprecata, perché può favorire efficacemente la promozione dei prodotti locali e la realizzazione di una rete di imprese capaci di rappresentare insieme un marchio di qualità sul mercato».

Interazione tra le imprese e gli organismi di ricerca, utilizzo in comune di attrezzature e infrastrutture, scambio di esperienze e conoscenze, trasferimento di tecnologie, messa in rete delle informazioni: questi i principali vantaggi per le imprese che costituiranno la filiera e si aggregheranno al Polo di Innovazione, illustrati da Alfredo Fortunato, economista e rappresentante di Contesti, società di politiche per la ricerca.

Alla riunione hanno partecipato, tra gli altri, anche Nicola D’Agostino, sindaco di Vibo Valentia, Giuseppe Bonanno, presidente del Consorzio per lo Sviluppo Industriale, Paolo Restuccia, presidente di Vibo Sviluppo, e Pippo Callipo, noto imprenditore del settore.
Quest’ultimo ha focalizzato l’attenzione sulle problematiche cui vanno incontro le aziende che decidono di collaborare in un progetto di filiera: «Sarebbe necessario superare l’individualismo di ogni singola impresa per realizzare un’aggregazione che porti reali vantaggi economici al territorio vibonese. In questa prospettiva, il Polo di Innovazione è un’opportunità per favorire la collaborazione tra le imprese e per avviare una maggiore interazione con le istituzioni».

s.i.

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