venerdì 4 febbraio 2011

Cooperazione internazionale, la Provincia di Vibo Valentia partner di un progetto europeo che punta sullo sviluppo del bacino del Mediterraneo

Promuovere forme di turismo culturale e alternativo tra i diversi Paesi del bacino del Mediterraneo. È questo l’obiettivo del progetto Mediterranean Route for Tourism and Culture (Med Route), che vede la Provincia di Vibo Valentia partner insieme ad altre istituzioni italiane ed estere.
Il progetto - per un importo di un milione e 395mila euro - è stato recentemente approvato dall’Autorità di gestione del programma europeo Enpi-CbcMed, che prevede la cooperazione transfrontaliera multilaterale tra le istituzioni degli Stati membri della Ue e i Paesi situati lungo le sponde del Mediterraneo.
A darne notizia è l’assessore provinciale alle Politiche comunitarie, Paolo Barbieri, che sottolinea, «oltre alle finalità di sviluppo del progetto, anche la sua positiva valenza simbolica in un momento storico, che vede alcuni Paesi del Mediterraneo animati dalla pressante richiesta popolare di maggiore libertà, diritti e democrazia».
In quest’ottica, appaino ancora più calzanti gli obiettivi generali del programma Enpi, che mira a promuovere un processo di cooperazione armoniosa e sostenibile, affrontando le sfide comuni e valorizzando le potenzialità dell’area.
Nello specifico, il progetto di cui è partner anche al Provincia punta ad aumentare la mobilità nella regione per scopi di turismo tematico, promuovendo contemporaneamente l’accessibilità da una Paese all’altro.
L’Amministrazione provinciale non è nuova ad esperienze di partenariato internazionale, avendo già promosso e realizzato in passato il Progetto Med Archeo Sites, nell’ambito del programma di iniziativa comunitaria Interreg III B, che ha avuto come finalità lo studio e la valorizzazione dei siti archeologici dell’area del Mediterraneo.
«L’approvazione di Med Route - ha sottolineato Barbieri - rientra nell’intensa attività di programmazione e progettazione che stiamo conducendo, sfruttando al meglio le opportunità offerte dalla programmazione comunitaria, anche per sopperire all’assenza di strumenti nazionali di finanziamento e di sostegno allo sviluppo locale che dovrebbero essere promossi dal Governo. La capacità di mettere in rete e far conoscere le potenzialità e le risorse di cui disponiamo è lo strumento chiave per garantire una crescita costante e duratura dell’economia locale, rappresentando, al contempo, la migliore risposta alle chiacchiere di chi ostenta la “buona politica del fare” che però fa poco o nulla».
edg

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