In merito a quanto sostenuto dal sindaco di Pizzo, Fernando Nicotra, relativamente alla frana che ha determinato l’interruzione della strada provinciale 522, nel tratto tra Vibo Marina e Pizzo, l’assessore alla Viabilità, Giuseppe Barbuto precisa quanto segue:
«La riapertura del tratto di strada interessato dalla frana rappresenta ovviamente una priorità operativa per la Provincia, che ha già investito cospicue risorse su questa arteria, proprio nella consapevolezza di quanto sia importante nel quadro complessivo della viabilità provinciale. Cercare però di attribuire responsabilità all’Amministrazione sulle cause dell’interruzione è scorretto e non veritiero. La chiusura, infatti, è stata determinata da un movimento franoso a valle e a monte della sede stradale, con un fronte che misura oltre 100 metri. Niente a che vedere con lo smottamento di circa un anno fa che causò semplicemente l’ostruzione della carreggiata. In quell’occasione, invece di limitarsi a rimuovere i detriti, la Provincia decise di intervenire per un completo ammodernamento e adeguamento infrastrutturale dell'intero tratto che da Vibo Marina conduce a Pizzo, allargando i ponti presenti sul tracciato e ampliando la carreggiata in numerosi punti, soprattutto in prossimità delle curve. Interventi realizzati a regola d’arte, che nulla c’entrano con la frana messasi in movimento nelle ultime settimane. Il dissesto idrogeologico è purtroppo una problematica endemica del nostro territorio, che condiziona inevitabilmente anche la viabilità.
Dal canto nostro, quindi, abbiamo immediatamente attivato tutte le procedure per monitorare quanto sta accadendo, incaricando un geologo di verificarne le cause. Inoltre, l’Ufficio tecnico ha già informato il dipartimento regionale della Protezione civile, il prefetto, il sindaco di Vibo Valentia (nei cui confini ricade la porzione di territorio interessata dalla frana) e l’Autorità di bacino affinché adottino gli opportuni provvedimenti, visto e considerato che le competenze dell’Amministrazione provinciale riguardano esclusivamente la gestione della rete viaria.
Le prime rilevazioni eseguite dai tecnici provinciali e documentate fotograficamente, hanno evidenziato un ampio fronte franoso, causato con tutta probabilità dalle copiose infiltrazioni d’acqua determinate anche dalla scomparsa di un fosso privato in località Casa Saiola, che in passato consentiva alla pioggia di defluire a valle senza impregnare il terreno a monte della strada.
Vigilare su queste problematiche di salvaguardia idrogeologica e contrastare interventi non autorizzati che possono pregiudicare la stabilità del territorio è compito precipuo dei sindaci, che svolgono anche funzioni di Protezione civile. Se i controlli non vengono effettuati e gli abusi non vengono impediti, non ci si può poi lamentare, cercando nella Provincia il solito capro espiatorio buono per tutte le occasioni».
«La riapertura del tratto di strada interessato dalla frana rappresenta ovviamente una priorità operativa per la Provincia, che ha già investito cospicue risorse su questa arteria, proprio nella consapevolezza di quanto sia importante nel quadro complessivo della viabilità provinciale. Cercare però di attribuire responsabilità all’Amministrazione sulle cause dell’interruzione è scorretto e non veritiero. La chiusura, infatti, è stata determinata da un movimento franoso a valle e a monte della sede stradale, con un fronte che misura oltre 100 metri. Niente a che vedere con lo smottamento di circa un anno fa che causò semplicemente l’ostruzione della carreggiata. In quell’occasione, invece di limitarsi a rimuovere i detriti, la Provincia decise di intervenire per un completo ammodernamento e adeguamento infrastrutturale dell'intero tratto che da Vibo Marina conduce a Pizzo, allargando i ponti presenti sul tracciato e ampliando la carreggiata in numerosi punti, soprattutto in prossimità delle curve. Interventi realizzati a regola d’arte, che nulla c’entrano con la frana messasi in movimento nelle ultime settimane. Il dissesto idrogeologico è purtroppo una problematica endemica del nostro territorio, che condiziona inevitabilmente anche la viabilità.
Dal canto nostro, quindi, abbiamo immediatamente attivato tutte le procedure per monitorare quanto sta accadendo, incaricando un geologo di verificarne le cause. Inoltre, l’Ufficio tecnico ha già informato il dipartimento regionale della Protezione civile, il prefetto, il sindaco di Vibo Valentia (nei cui confini ricade la porzione di territorio interessata dalla frana) e l’Autorità di bacino affinché adottino gli opportuni provvedimenti, visto e considerato che le competenze dell’Amministrazione provinciale riguardano esclusivamente la gestione della rete viaria.
Le prime rilevazioni eseguite dai tecnici provinciali e documentate fotograficamente, hanno evidenziato un ampio fronte franoso, causato con tutta probabilità dalle copiose infiltrazioni d’acqua determinate anche dalla scomparsa di un fosso privato in località Casa Saiola, che in passato consentiva alla pioggia di defluire a valle senza impregnare il terreno a monte della strada.
Vigilare su queste problematiche di salvaguardia idrogeologica e contrastare interventi non autorizzati che possono pregiudicare la stabilità del territorio è compito precipuo dei sindaci, che svolgono anche funzioni di Protezione civile. Se i controlli non vengono effettuati e gli abusi non vengono impediti, non ci si può poi lamentare, cercando nella Provincia il solito capro espiatorio buono per tutte le occasioni».
edg
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