martedì 21 luglio 2009

Valorizzazione dei vini locali, Fiorillo punta alla creazione di una cantina vibonese che selezioni e certifichi le produzioni autoctone

«La provincia vibonese è l’unica a non poter ancora annoverare un vino certificato e riconosciuto a livello regionale. Una lacuna che può essere colmata facendo leva sulla valorizzazione dei numerosi vini autoctoni frutto di una secolare tradizione enologica, come quella di Brattirò».
L’assessore provinciale all’Agricoltura, Nazzareno Fiorillo, intervenuto recentemente al convegno “La vite e il vino”, promosso dall’associazione culturale Enotria Brattirò, ha messo l’accento su quello che rappresenta uno dei gap maggiori della produzione vinicola locale: la mancanza di prodotti riconosciuti, nonostante la presenza nel vibonese di una solida tradizione e di alcune pregiate varietà d’uva, come l’olivella e il magliocco canino.
«Una lungimirante ed efficace attività di programmazione degli interventi in campo agricolo non può ignorare la risorsa rappresentata dai viticoltori - ha spiegato Fiorillo -. In questo senso la Provincia ha il dovere di sostenere e valorizzare il settore, sia per non disperdere un’attività tradizionale antichissima che per incentivare la crescita del comparto agricolo attraverso produzioni di qualità».
Un obiettivo che secondo Fiorillo può essere perseguito anche con la fondazione di una cantina vibonese che possa etichettare e distribuire i vini locali. Progetto che l’assessore aveva già anticipato a giugno, nell’ambito di un incontro con esperti e operatori agricoli sullo Zibibbo di Pizzo. Anche in quella occasione, infatti, l’amministratore provinciale evidenziò la necessità di valorizzare le viti e le produzioni vinicole autoctone attraverso la creazione di etichette che possano poi condurre all’ambita denominazione di origine controllata.
Il convegno, svoltosi qualche giorno fa a Brattirò, ha visto la partecipazione, tra gli altri, del presidente dell’associazione organizzatrice Pasquale Costa, del sindaco di Drapia Alessandro Porcelli, dell’enologo Antonio Zaffina e del sommelier Gek Pugliese.
Della necessità di un ricambio generazionale che possa assicurare al settore un futuro di crescita e sviluppo ha parlato Costa, il quale ha sottolineato che per raggiungere questo obiettivo non si può prescindere da forme di incentivazione che avvicinino i giovani a questa attività, favorendo l’evoluzione imprenditoriale del comparto.
Sforzi sinergici tra pubblico e privato sono stati auspicati anche dal sindaco di Drapia, che ha riconosciuto l’importanza della viticoltura nell’economia locale, allargando l’ipotesi di collaborazione anche alle università.
Dal canto suo, l’enologo Zaffina, che da circa 10 anni segue le iniziative promosse da “Enotria Brattiro”, ha espresso grande apprezzamento per le parole degli amministratori presenti, che hanno dimostrato un concreto interesse allo sviluppo del settore, soprattutto con riguardo alla valorizzazione dei vitigni locali e del prodotto finale.
Infine, sempre nel corso del convegno, è stato presentato in anteprima la produzione 2008 del Bratton, tipico rosso di Brattirò, che sarà il protagonista della Sagra del vino del 10 agosto prossimo. Il Bratton è un “blend”, cioè un vino prodotto miscelando in precise percentuali uve diverse, in questo caso provenienti dai due vitigni brattiroesi.
edg

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