martedì 22 settembre 2009

Presentata l’indagine di Demoskopika: in Calabria 65mila intercettazioni giudiziarie in 5 anni per un costo complessivo di 155 milioni di euro

«Il disegno di legge sulle intercettazioni? Non credo che l’opinione pubblica calabrese accetterebbe con favore un nuovo quadro normativo che dovesse limitare fortemente questo importante strumento investigativo, soprattutto in considerazione del contesto territoriale che impone allo Stato la massima capacità di contrasto alla criminalità organizzata, accrescendo così la sicurezza dei cittadini».
Questo quanto affermato dal presidente della Provincia di Vibo Valentia, Francesco De Nisi, che ha partecipato oggi alla conferenza stampa di presentazione (nella foto) degli esiti dell’indagine L’orecchio teso della giustizia in Calabria, effettuata dall’istituto Demoskopika sulle intercettazioni telefoniche e ambientali disposte dalle Procure calabresi nel quinquennio 2003/2007.
All’incontro con i giornalisti - tenutosi nella sede dell’Amministrazione provinciale
e moderato dal responsabile dell’ufficio stampa dell’Ente, Enrico De Girolamo - hanno preso parte, oltre a De Nisi, il procuratore aggiunto della Dda di Catanzaro Giuseppe Borrelli, il procuratore della Repubblica di Vibo Valentia Mario Spagnuolo e il presidente di Demoskopika Raffaele Rio.
È stato quest’ultimo a introdurre il tema dell’incontro, presentando i dati emersi dall’indagine condotta nelle Procure Calabresi. Ebbene, nel periodo di riferimento sarebbero quasi 65mila le intercettazioni disposte dall’autorità giudiziaria (il 12,7 per cento rispetto al totale nazionale), con un costo complessivo di 155 milioni di euro, a fronte delle circa 515mila intercettazioni effettuate su tutto il territorio nazionale, per una spesa totale di un miliardo e 290 milioni di euro.
A guidare la classifica delle Procure calabresi che hanno disposto il maggior numero di intercettazioni è Reggio Calabria, con circa 46mila “ascolti” (in pratica, 7 su 10), seguita da quelle di Catanzaro (8216) e Palmi (2164). Seguono, poi, Lamezia (1849), Cosenza (1783), Vibo Valentia (1564) e Locri (1286). Agli ultimi posti della classifica per numero di intercettazioni disposte nel periodo 2003/2007, infine, troviamo Castrovillari (618), Paola (650), Crotone (409) e Rossano (374).
Nel quinquennio preso in considerazione, inoltre, le
intercettazioni sono cresciute in Calabria del 38,2 per cento, molto al di sotto dell’incremento nazionale pari al 65,9 per cento. Spagnuolo e Borrelli, nel corso dei loro articolati interventi, hanno rimarcato l’estrema utilità di questo strumento investigativo, soprattutto con riferimento alla stretta legislativa in materia promossa dal Governo e oggetto di un disegno di legge attualmente all’esame del Senato. Allo stesso modo, è stata comunque sottolineata la necessità di ridurre i costi, anche attraverso una maggiore collaborazione in questo senso da parte delle compagnie telefoniche.
p.p.





Clicca QUI per scaricare il comunicato stampa diffuso da Demoskopika

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