martedì 5 gennaio 2010

Circondari provinciali, il presidente De Nisi replica alle critiche del consigliere Pititto

Dopo l’istituzione dei cinque Circondari provinciali, deliberata dal Consiglio provinciale nel corso della seduta del 30 dicembre scorso, il presidente della Provincia Francesco De Nisi replica alle critiche mosse dal consigliere provinciale Francesco Pititto, che ha definito i nuovi uffici periferici dell’Amministrazione “strutture inutili”.
Le riserve espresse da Pititto muovono soprattutto dalla considerazione che «mentre in Italia le altre Province mirano a ridurre le spese, la nostra ha pensato bene d’inventarsi qualcosa di diverso», mostrando di ritenere che tale istituzione rappresenti un aggravio per il bilancio dell’Ente.

«Lungi da noi voler censurare le legittime opinioni del consigliere Pititto, ci sembra però che egli non abbia colto appieno il reale significato dell’istituzione dei Circondari provinciali», ha replicato De Nisi, ribadendo che la nascita dei Circondari non comporterà alcun aggravio di spesa per l’Ente. «Le nuove strutture non determinano un aggravio di costi per l’Ente e assolvono ad un duplice e importante compito – ha spiegato De Nisi -: da un lato, realizzano concretamente quel decentramento da tutti sempre auspicato per avvicinare maggiormente le istituzioni alla popolazione, obiettivo che crediamo stia a cuore anche al consigliere Pititto, e, dall’altro, danno oggettivamente una maggiore dignità alle varie realtà territoriali della nostra provincia». Significativa la conclusione di De Nisi: «Siamo pienamente convinti dell’importanza democratica del ruolo dell’opposizione. È però auspicabile che essa poggi sempre le sue eventuali riserve su basi concrete, evitando di criticare strumentalmente, come in questo caso, decisioni che invece vanno incontro ai bisogni della popolazione».
f.p.

1 commento:

  1. alla popolazione serve solamente che le istituzioni esistenti facciano il proprio dovere, invece di spendere soldi per politicanti inutili utilizzateli per cose serie! Vibo era una città con i Greci e i Romani,non adesso, allora il centro controllava in maniera accentrata e capillare un vasto territorio(grosso modo la provincia di VV), e tutto il territorio era prospero e ben organizzato, adesso che si pensa a spezzettarlo la capacità di gestire la provincia è impossibile, siamo tornati all'età della pietra, anche per quanto riguarda l'economia.
    ma poi come fate a dire di essere di sinistra quando siete un oligarchia legata solo ai soldi e agli interessi personali,i soldi per pagare i membri dei circondari potete utilizzarli per creare posti di lavoro seri e servizi non per quattro deficienti raccomandati dai politici per riscaldre una sedia! per voi serve quello che aveva proposto Francesco Paolo Di Blasi"mandate tutti questi membri della provincia e dei circondari a scopare le strade!"
    voi politicanti siete la classe più inutile della società, mangiate tanto e rendete per niente, ma andate a zappare, siete braccia sottratte alla terra!

    RispondiElimina