giovedì 5 agosto 2010

De Nisi replica a Scopelliti: «Lanciare insulti non cambia le cose, i fondi del commissario delegato non sono stati erogati»

«La reazione scomposta del presidente Scopelliti è sintomo di una difficoltà evidente nell’affrontare una questione che non può essere equivocata, perché incastonata in decine di atti ufficiali. Se lo ritiene, il governatore della Calabria può anche abbandonarsi all’isteria politica, ma lanciare insulti e strapparsi le vesti non cambierà le cose: non tutte le imprese agricole colpite dall’alluvione del 2006 sono state risarcite, perché il commissario delegato all’emergenza, cioè lui, non ha erogato i fondi previsti».
Il presidente della Provincia di Vibo Valentia, Francesco De Nisi (foto), in qualità di soggetto attuatore degli interventi post-alluvione relativi al comparto agricolo, torna sulla vicenda del mancato trasferimento di circa 710mila euro, necessari per risarcire 61 imprese agricole, e replica alle dichiarazioni del presidente Giuseppe Scopelliti riportate oggi dalla stampa.
«Scopelliti sostiene che il 2 luglio 2008 sia stato trasferito alla Provincia un milione e 600mila euro per i risarcimenti dei danni agricoli causati dall’alluvione di due anni prima e in questo modo usa una mezza verità per confezionare una completa bugia - spiega De Nisi -. È vero che in quella data venne trasferita tale somma, ma non certo dal commissario delegato per l’emergenza alluvione, ma dal dipartimento regionale all’Agricoltura, al quale era stata assegnata dal ministero delle Politiche agricole. Le risorse in questione, infatti, erano destinate al risarcimento dei danni subiti dalle colture, sia in seguito all’alluvione del 2006 ma anche con riferimento a gelate e periodi di siccità verificatisi nel 2007 e nel 2008. Soldi vincolati, dunque, che dovevano essere erogati dall’Amministrazione provinciale secondo le consuete procedure previste dalla legge in materia di calamità naturali.
D’altronde, l’ordinanza del commissario delegato numero 71 del 16 ottobre 2008, dopo aver individuato nel presidente della Provincia il soggetto attuatore, ordina allo stesso di procedere, sulla scorta delle domande di risarcimento pervenute, all’individuazione dei criteri e delle modalità per la concessione dei benefici economici, nonché di individuare i legittimi destinatari degli stessi, e redigere un prospetto definitivo per la richiesta dei fondi necessari per la successiva liquidazione».
In altre parole, nell’ordinanza in questione non vi era alcun riferimento ai fondi erogati nel luglio precedente, ma, al contrario, si disponeva la redazione di un prospetto definitivo per la richiesta futura delle risorse necessarie.

«Il soggetto attuatore degli interventi post-alluvione, cioè il presidente della Provincia e non l’Ente - continua De Nisi -, non aveva dunque su quelle somme alcuna competenza, né sarebbe stato possibile ipotizzarne l’utilizzo attraverso l’iter più discrezionale che è proprio della normativa sull’emergenza. D’altra parte, come garanzia indiretta della corretta procedura adottata dal soggetto attuatore nell’individuazione delle imprese destinatarie dei risarcimenti post-alluvione e nella quantificazione dei danni, il presidente Scopelliti può andarsi a rileggere la deliberazione numero 1 da me emanata il 20 febbraio 2009, alla quale è allegata la lista delle imprese beneficiarie con i relativi importi, stilata e sottoscritta da un dirigente provinciale che alle ultime elezioni regionali è stato candidato proprio nella lista dell’attuale presidente della Regione.
Infine, con riferimento all’accusa di inefficienza rivolta alla Provincia, perché non avrebbe comunicato l’utilizzo e la rendicontazione di quel milione e 600mila euro trasferito nell’estate del 2008, il presidente Scopelliti cade nuovamente in errore: la documentazione contabile relativa all’impiego dei fondi in questione è stata inviata via fax all’Ufficio di presidenza della Regione il 28 maggio 2010, come testimonia il rapporto di ricezione custodito dagli Uffici provinciali. Il documento, sottoscritto sempre dallo stesso dirigente poi candidato con Scopelliti, è sicuramente in qualche cassetto di Palazzo Alemanni, dove si suppone che ora l’efficienza regni sovrana, a differenza delle amministrazioni della parte politica opposta. Insomma - conclude De Nisi - Scopelliti strepita e finge di adirarsi, ma sa benissimo che all’appello mancano i circa 710mila euro necessari per liquidare le imprese agricole danneggiate dall’alluvione di quattro anni fa. Il resto sono solo chiacchiere e burocrazia».
edg

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