venerdì 23 dicembre 2011

Il Consiglio aderisce alla mobilitazione dell'Upi contro l'abolizione delle Province e si prepara a una assemblea aperta ai cittadini fissata per il 31 gennaio

Il Consiglio provinciale, riunito questa mattina in sessione straordinaria, ha approvato la variazione al bilancio di previsione annuale e pluriennale, resasi necessaria a causa di maggiori entrate pari a circa un milione e 600mila euro (in prevalenza fondi comunitari). Al termine della breve esposizione dell’assessore al Bilancio, Pasquale Fera, si sono contati 12 voti a favore e 5 astenuti.
In apertura dei lavori, prima della discussione dell’ordine del giorno, il presidente del Consiglio, Giuseppe Barilaro, ha informato l’Assemblea delle iniziative adottate recentemente dall’Unione Province d’Italia (Upi), per protestare contro le disposizioni del decreto Monti, che di fatto depotenziano le Amministrazioni provinciali in vista della loro completa abolizione. L’Upi ha dunque interrotto ogni rapporto istituzionale con il Governo, avviando contestualmente una massiccia mobilitazione nazionale che prevede il coinvolgimento di tutti i partiti e il ricorso alla Corte costituzionale contro le disposizioni del decreto. Queste e ad altre iniziative tese a contrastare l’abolizione delle Province, saranno al centro dei 107 Consigli provinciali straordinari e aperti alla partecipazione dei cittadini, che verranno convocati in contemporanea in tutta Italia il 31 dicembre prossimo.

In merito è intervenuto anche il presidente Francesco De Nisi, che nelle ultime settimane ha partecipato attivamente alle riunioni convocate dall’Upi sulla spinosa questione.  De Nisi ha ribadito le critiche contro un provvedimento che «svuota le funzioni delle Province, crea dei Consigli provinciali farsa e, in sostanza, aggira e mortifica il rango costituzionale di queste istituzioni, sottraendo ai territori la possibilità di essere rappresentati democraticamente». «Una delle preoccupazioni maggiori - ha continuato De Nisi - riguarda anche la sorte dei circa 56mila dipendenti pubblici  che operano nelle Amministrazioni provinciali, visto che le iniziali ipotesi di trasferimento in altri enti locali, a cominciare dalla Regione, stanno lasciando il passo a prospettive ben più preoccupanti di mobilità forzata e di licenziamento».
Il presidente ha quindi esortato a partecipare in massa al Consiglio straordinario del 31 gennaio 2011, per lanciare al Governo e al Parlamento un segnale inequivocabile di opposizione al disegno di abolizione delle Province.
Infine, ha preso la parola il consigliere Giuseppe Rodolico, che ha sollevato il problema relativo all’imminente scadenza di quattro contratti che riguardano altrettanti medici che operano nell’Asp di Vibo Valentia, prestando servizio soprattutto nel Pronto soccorso.
«Il venir meno, alla data del 31 dicembre, di questi quattro rapporti di lavoro, comprometterà i livelli minimi di assistenza sanitaria», ha spiegato Rodolico, che ha invitato l’Assemblea ad adottare un documento comune per sollecitare Regione e Asp a prorogare i contratti in scadenza. Iniziativa condivisa dal Consiglio, che nei prossimi giorni darà seguito alla proposta.
edg

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