lunedì 18 gennaio 2010

Provincia e Comuni vibonesi chiedono il potenziamento delle forze dell’ordine e degli uffici giudiziari. Ecco la lettera consegnata a Nitto Palma

In occasione della visita istituzionale del sottosegretario agli Interni, Nitto Palma (nella foto), il presidente della Provincia, Francesco De Nisi, si è fatto interprete e portavoce di una pressante istanza diretta al Governo, affinché consideri l’emergenza criminalità nel Vibonese come una priorità. A questo scopo, d’intesa con la Prefettura, De Nisi ha consegnato a Palma una lettera sottoscritta anche dai sindaci dei Comuni presenti sul territorio.
Ecco il testo della missiva:
«Onorevole Nitto Francesco Palma, l’escalation criminale che ha segnato l’anno appena concluso ha fatto registrare nel territorio vibonese uno stillicidio pressoché quotidiano di attentati e intimidazioni di stampo mafioso ai danni di amministratori pubblici, dirigenti e imprenditori, segno di un tentativo sempre più pernicioso e invasivo di condizionare il sistema politico e sociale di questa provincia, che già detiene il ben poco invidiabile record italiano di amministrazioni comunali sciolte per mafia.
Una situazione insostenibile che mina le basi stesse della convivenza civile e dello Stato di diritto, frutto di problemi endemici legati al sottosviluppo del Mezzogiorno, ma anche alla perversa deriva culturale di una società che non ha ancora trovato il coraggio e la forza di un rigetto definitivo ed inequivocabile della ‘ndrangheta.
A ciò si aggiunga la vicinanza del nostro territorio alla Piana di Gioa Tauro, regno incontrastato dei clan più sanguinari e potenti d’Europa, che finisce inevitabilmente per esprimere una contiguità criminale con le ‘ndrine della provincia vibonese. Un pericoloso sodalizio che si consolida intorno ad enormi interessi economici, che spaziano dal traffico internazionale di stupefacenti al racket, dal riciclo del denaro sporco in grandi attività imprenditoriali allo smaltimento abusivo dei rifiuti.
Eppure, nonostante un contesto così compromesso dalla violenza e dall’arroganza della criminalità organizzata, si assiste da alcuni anni ad una forte presa di coscienza da parte della società civile e della politica sana, grazie anche agli enormi sforzi fatti da magistratura e forze dell’ordine, che con mezzi insufficienti sono comunque riusciti a segnare importanti vittorie.
Cresce, insomma, la consapevolezza che la mafia si può sconfiggere, ma soltanto se si riesce a opporre a essa un fronte compatto che non le consenta di fare breccia.
Per ottenere questo risultato epocale, però, non bastano la volontà e il coraggio di pochi, occorre soprattutto che lo Stato centrale si faccia garante di questo ambizioso e irrinunciabile obiettivo, mettendo a disposizione i mezzi e le risorse per combattere e vincere questa battaglia di libertà.
Premessa imprescindibile, dunque, è il potenziamento delle forze dell’ordine e degli uffici giudiziari che operano sul territorio, la creazione di presidi di polizia nelle zone attualmente scoperte e l’avvio di una massiccia campagna a favore della legalità che punti soprattutto alla formazione dei più giovani.
La reazione decisa e ferma dello Stato ai recenti fatti di Reggio Calabria, con la mobilitazione diretta dei ministri dell’Interno e della Giustizia, che hanno deciso un immediato rafforzamento degli apparati giudiziari e di pubblica sicurezza, ci conforta sulla volontà del Governo di agire in maniera efficace per contrastare la criminalità organizzata. Alla stregua di quanto fatto per Reggio, dunque, chiediamo che anche la situazione nella provincia vibonese sia percepita da Palazzo Chigi come una priorità e come tale sia affrontata, senza attendere l’ennesimo attentato o intimidazione prima di intervenire.
Sicuri della sua attenzione e in attesa di un riscontro ufficiale alle nostre istanze, porgiamo cordiali saluti».
edg

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