Una vera e propria lectio magistralis su etica, scienza e coscienza nella comunicazione quella tenuta dal presidente dell’Ordine dei giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri (foto), agli studenti del liceo scientifico Giuseppe Berto di Vibo Valentia.
Soluri, con grande capacità di sintesi e di coinvolgimento della giovane platea, ha toccato gli aspetti più importanti della professione giornalistica, dalle tecniche agli strumenti di un mestiere che deve «necessariamente coniugare lo studio accademico all’esperienza sul campo», in una cornice costituzionale, legislativa e deontologica e, quindi, etica.
Un’analisi che è partita dall’articolo 21 della Costituzione: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”.
Per poi sottolineare il ruolo delicato del giornalista che forma ed a volte, manipolando ad hoc, trasforma la notizia. «Il ruolo dei giornalisti - ha continuato il presidente Soluri - è importante per la crescita sociale e culturale della società, ma può divenire a volte pericoloso per il cittadino che delega i professionisti della comunicazione a raccogliere notizie e valutare secondo coscienza e scienza i fatti. Occorre, dunque, saper discriminare, valutare, stabilire le priorità dei fatti che divengono notizia. Da queste scelte dipende la percezione e l’importanza finale delle informazioni fruite dai cittadini. È necessario, perciò, separare i fatti dalle opinioni, grazie ad una solida etica professionale: il giornalista che non la possiede o non la rispetta ribalta la propria mission - ha detto Soluri-. È fondamentale, dunque, rispettare il proprio codice deontologico che altro non è che il decalogo dei doveri di chi svolge questo lavoro».
Per svolgere questa professione, divenuta ormai cruciale nella società della conoscenza e dell’informazione - ha chiosato Soluri, salutando gli studenti dello Scientifico - «occorrono un’adeguata cultura generale, l’imparzialità, l’onestà, la correttezza e, soprattutto, la credibilità». «Solo con queste doti - ha concluso - si può interpretare al meglio questo mestiere e capire in quale direzione va la frontiera dell’informazione e della comunicazione moderna».
Nel corso dell’incontro, organizzato e moderato dalla giornalista Stella Pagano, responsabile dei progetti formativi e delle relazioni istituzionali del Liceo scientifico Giuseppe Berto di Vibo Valentia, sono intervenuti l’assessore provinciale alla pubblica istruzione Pasquale Fera, l’assessore comunale alle Politiche giovanili Nicola Manfrida, il presidente della Conferenza dei sindaci del vibonese Carmelo Nobile, il sindaco di Vibo Valentia Nicola D’Agostino e il presidente della Provincia Francesco De Nisi.
Tutti hanno rimarcato l’alta qualità formativa del Liceo scientifico di Vibo Valentia definita «una scuola al passo con i tempi e in grado, quindi, di formare la classe dirigente del futuro», riconoscendo unanimemente «l’ottimo lavoro svolto, nell’ultimo biennio, dalla dirigente scolastica Maria Silvestro e dalla professoressa Stella Pagano che hanno colto l’importanza per la scuola di aprirsi alla società ed hanno, quindi, saputo interagire proficuamente, attraverso validi progetti formativi, con enti ed istituzioni».
Soluri, con grande capacità di sintesi e di coinvolgimento della giovane platea, ha toccato gli aspetti più importanti della professione giornalistica, dalle tecniche agli strumenti di un mestiere che deve «necessariamente coniugare lo studio accademico all’esperienza sul campo», in una cornice costituzionale, legislativa e deontologica e, quindi, etica.
Un’analisi che è partita dall’articolo 21 della Costituzione: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”.
Per poi sottolineare il ruolo delicato del giornalista che forma ed a volte, manipolando ad hoc, trasforma la notizia. «Il ruolo dei giornalisti - ha continuato il presidente Soluri - è importante per la crescita sociale e culturale della società, ma può divenire a volte pericoloso per il cittadino che delega i professionisti della comunicazione a raccogliere notizie e valutare secondo coscienza e scienza i fatti. Occorre, dunque, saper discriminare, valutare, stabilire le priorità dei fatti che divengono notizia. Da queste scelte dipende la percezione e l’importanza finale delle informazioni fruite dai cittadini. È necessario, perciò, separare i fatti dalle opinioni, grazie ad una solida etica professionale: il giornalista che non la possiede o non la rispetta ribalta la propria mission - ha detto Soluri-. È fondamentale, dunque, rispettare il proprio codice deontologico che altro non è che il decalogo dei doveri di chi svolge questo lavoro».
Per svolgere questa professione, divenuta ormai cruciale nella società della conoscenza e dell’informazione - ha chiosato Soluri, salutando gli studenti dello Scientifico - «occorrono un’adeguata cultura generale, l’imparzialità, l’onestà, la correttezza e, soprattutto, la credibilità». «Solo con queste doti - ha concluso - si può interpretare al meglio questo mestiere e capire in quale direzione va la frontiera dell’informazione e della comunicazione moderna».
Nel corso dell’incontro, organizzato e moderato dalla giornalista Stella Pagano, responsabile dei progetti formativi e delle relazioni istituzionali del Liceo scientifico Giuseppe Berto di Vibo Valentia, sono intervenuti l’assessore provinciale alla pubblica istruzione Pasquale Fera, l’assessore comunale alle Politiche giovanili Nicola Manfrida, il presidente della Conferenza dei sindaci del vibonese Carmelo Nobile, il sindaco di Vibo Valentia Nicola D’Agostino e il presidente della Provincia Francesco De Nisi.
Tutti hanno rimarcato l’alta qualità formativa del Liceo scientifico di Vibo Valentia definita «una scuola al passo con i tempi e in grado, quindi, di formare la classe dirigente del futuro», riconoscendo unanimemente «l’ottimo lavoro svolto, nell’ultimo biennio, dalla dirigente scolastica Maria Silvestro e dalla professoressa Stella Pagano che hanno colto l’importanza per la scuola di aprirsi alla società ed hanno, quindi, saputo interagire proficuamente, attraverso validi progetti formativi, con enti ed istituzioni».
p.p.
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