giovedì 29 aprile 2010

Vertenza depurazione, il direttore generale dell’Ato replica alla Femca-Cisl

Con riferimento alla recente presa di posizione della Femca-Cisl, in merito alla vertenza dei lavoratori impegnati nei servizi di depurazione, il direttore generale dell’Ato 4 di Vibo Valentia, Salvatore Lubiana (foto), replica quanto segue:

«È significativo che la Femca-Cisl Calabria, nella persona del suo rappresentante, lanci allarmanti ed irresponsabili strali senza preventivamente preoccuparsi di conoscere le azioni, le iniziative, le attività e le procedure già intraprese dall’Ato, di concerto con i vari organi dell’Amministrazione Provinciale e dello Stato, relativamente ai rapporti con i Comuni, con la ditta appaltatrice e ai problemi dei lavoratori.

Essa ha richiesto solamente, ed ottenuto immediatamente, un incontro in cui ha evidenziato le problematiche di sicurezza riguardanti i lavoratori sul posto di lavoro, che sono state puntualmente rappresentate alla ditta appaltatrice, la cui risposta è stata portata a conoscenza della stessa Femca-Cisl a stretto giro di posta in data 22 u.s., la quale dimostra di non esserne neanche a conoscenza.
Detto sindacato dimostra di ignorare anche la disciplina normativa degli Ato, poiché la stessa è assolutamente chiara e non in grado di ingenerare alcuna confusione, purché si abbia la capacità di interpretarla correttamente. Per cui nessuno scarico di responsabilità o di tergiversazione di risoluzione dei problemi vi è mai stato né da parte dell’Ato 4, né da parte dell’Amministrazione Provinciale.
Così come il sindacato dimostra di ignorare la situazione debitoria, poiché fa confusione tra debiti pregressi e situazione economica della corrente gestione, che non sono frapponibili.
Il sindacato, oltretutto, nella presa di posizione speculativa e demagogica assunta, fa finta di non sapere che la sua parte contrattuale è la ditta appaltatrice, di cui i lavoratori sono dipendenti, e che questa ditta, indipendentemente se viene puntualmente pagata, non può fare venire meno il pagamento delle retribuzioni ed è nei confronti della stessa che il sindacato medesimo deve fare valere i diritti dei lavoratori, se è nella condizione di farlo.
In tale senso l’Ato, pur nel disinteresse dimostrato dal sindacato, è più volte intervenuta sulla Dpr SpA minacciando anche la risoluzione contrattuale e sopperendo, insieme all’Amministrazione Provinciale, con risorse finanziarie, diversamente finalizzate per legge, al fine di fronteggiare, per quanto possibile, le giuste esigenze dei lavoratori.
È vero che i trasferimenti finanziari di alcuni Comuni sono tardivi o omessi, ma è anche vero che sono state messe in atto responsabilmente tutte le attività volte a fare ovviare a tali croniche situazioni, compresa quella di realizzare l’automatismo nei pagamenti.

Così come è in corso un’attività al fine di sradicare tale sistema che non funziona e che sarà sradicato.

Non è certo con i boicottaggi agli impianti di depurazione o con le minacce di agitazioni dei lavoratori o con chissà quali altre rappresaglie che si tutelano gli interessi di questi lavoratori in particolare, poiché ciò, se deve essere pregiudicato l’interesse della comunità, non sarà tollerato.
È certo, però, che l’Ato non si farà condizionare, né si presterà assolutamente a fare trovare ingresso ai vari interessi che ruotano intorno all’affare degli impianti di depurazione, a cui sembra essere non estraneo neanche il sindacato, probabilmente perché sue richieste, squisitamente personali, non hanno trovato accoglimento.
Gli interessi generali della comunità, dell’economia e sociali possono trovare maggiore soddisfazione attraverso soltanto la collaborazione tra le parti interessate».

Il direttore generale dell’Ato 4 di Vibo Valentia

avv. Salvatore Lubiana

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