giovedì 22 luglio 2010

Accolto dal Tar del Lazio il ricorso "ad adiuvandum" della Provincia di Vibo Valentia contro le circolari Gelmini sulla scuola

Il Tar del Lazio, con propria Ordinanza del 20 luglio 2010, ha sostanzialmente accolto i motivi dei ricorsi presentati inizialmente dalla Flc-Cgil, alcune associazioni scolastiche e 755 tra docenti, genitori, studenti e personale Ata contro le circolari Gelmini su organici, iscrizioni e mobilità.
Detti ricorsi erano stati successivamente appoggiati in pieno dalla Provincia di Vibo e da quelle di Bologna, Cosenza, Pistoia, dai comuni di Empoli, Certaldo, Castiglionfiorentino e dal Codacons, che si erano costituti “ad adiuvandum”.
Non accordata invece dal Tar la richiesta di sospensione provvisoria dei provvedimenti ministeriali poiché non è stata ravvisata la sussistenza del “periculum” cioè del pregiudizio grave ed irreparabile in danno dei ricorrenti.

«La sentenza del Tar del Lazio - ha commentato il presidente Francesco De Nisi - conferma la validità delle nostre ragioni. I giudici amministrativi riconoscono infatti “sufficienti elementi di fondatezza” nel nostro ricorso e sanciscono quindi “l’illegittimità” delle circolari ministeriali (di cui si riconosce per esempio il ritardo nella tempistica). Siano pertanto convinti, una volta di più, della validità dell’azione intrapresa dalla nostra Amministrazione (che sappiamo essere stata condivisa da tanti cittadini e docenti del nostro territorio) in difesa di famiglie e insegnanti contro questa “riforma” fatta a colpi di circolari che mira più a tagliare risorse che a riorganizzare seriamente la scuola».
Come rilevato dalle associazioni ricorrenti (Associazione per la scuola della Repubblica, Comitato bolognese Scuola e Costituzione, Centro romano per la difesa dei diritti nella scuola) «il castello di carta o meglio di carte con le quali è stato portato avanti il riordino delle scuole superiori attraverso circolari illegittime è crollato miseramente. Il tentativo di riordino delle scuole superiori attraverso circolari e non leggi, come invece prevedono le norme, è fallito. È grave che una riforma di questa portata, la prima della scuola superiore dopo 60 anni, una riforma definita “epocale” dal ministro Gelmini, sia stata costruita nell’illegalità, mettendo in discussione il futuro della scuola e delle giovani generazioni per mere esigenze di bilancio. Ora sta al Ministero trarne le conseguenze. Ad esso chiediamo di ridare serenità alla scuola rivedendo radicalmente le procedure per giungere a una vera riforma, condivisa e pensata per il futuro del nostro paese, rinviando di un anno ogni ulteriore atto, a partire dai trasferimenti del personale della scuola superiore per il 2010/11 che stanno per essere definiti in modo platealmente illegale». Le citate associazioni ripresenteranno al Tar la documentazione necessaria a dimostrare i danni collettivi e individuali, attuali e diretti, come richiesto dai giudici amministrativi, reiterando la richiesta di sospensione cautelare delle circolari ministeriali. «La decisione del Tar è indubbiamente una buona notizia per tanti lavoratori della scuola e studenti vibonesi – ha concluso il presidente De Nisi – Sulla scorta dell’autorevole giudizio del Tar del Lazio ci auguriamo ora che a Roma prevalga il buon senso e le circolari, che tante proteste hanno sollevato e tanti danni individuali e collettivi potrebbero arrecare, vengano sollecitamente ritirate».
f.p.

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