lunedì 6 dicembre 2010

Diciannove progetti di sviluppo sostenibile ispirati alla salvaguardia ambientale e alla valorizzazione delle risorse territoriali

Diciannove progetti che spaziano dalla mobilità ecosostenibile all’utilizzo di combustibili puliti, dal recupero dei centri storici al monitoraggio antinquinamento, dalla promozione delle risorse naturalistiche alla valorizzazione dei prodotti tipici.
Sono questi gli esiti del seminario di simulazione partecipativa tenutosi nell’aprile scorso (foto), basato sul metodo European Awareness Scenario Workshop (Easw), promosso dalla Commissione europea e organizzato nell’ambito del Forum ambientale per lo sviluppo sostenibile, su iniziativa della Provincia di Vibo Valentia, in collaborazione con la Regione Calabria e la Fondazione per la formazione, innovazione, emersione locale e disegno del territorio (Field).
I progetti, frutto dell’attività svolta da gruppi di lavoro formati da rappresentanti della società civile e del settore pubblico, sono stati presentati questa mattina nel corso della riunione del Forum ambientale, tenutasi nella sala consiliare della Provincia. All’incontro hanno preso parte l’assessore provinciale all’Ambiente Martino Porcelli, che coordina l’iniziativa, il responsabile Field, Salvatore Barresi, e il direttore tecnico della fondazione, Onofrio Maragò.
Da segnalare la scarsa partecipazione dei sindaci vibonesi, nonostante sul tavolo ci fossero idee di sviluppo ecosostenibile elaborate ipotizzando scenari futuri riferiti all’anno 2020, tutte finanziabili nell’ambito delle misure specifiche previste dal Por-Fesr 2007/2013.

«Un lavoro, quindi, che non si esaurisce nella mera ipotesi progettuale - ha spiegato Porcelli - ma è finalizzato alla concreta attuazione degli interventi proposti. Il denominatore comune è rappresentato dall’obiettivo di salvaguardia ambientale in tutte le sue possibili declinazioni».

Tra le idee presentate, infatti, figurano anche progetti per la produzione di biogas da rifiuti, per l’utilizzo delle energie rinnovabili attraverso il riciclo degli scarti industriali, per la creazione di circuiti enogastronomici attraverso la riqualificazione dei centri storici.

Non mancano, poi, progetti per la promozione dell’educazione ambientale nelle scuole, per la valorizzazione del patrimonio naturalistico, per il rilancio delle risorse alimentari più tradizionali, per la bio-architettura attraverso l’uso di materiali edilizi ecologici, per lo sviluppo integrato della fascia costiera (progetto denominato Vivibile, elaborato dalla Nautilus e già oggetto in passato di numerosi approfondimenti per la sua vasta articolazione).
Il prossimo passo è la costituzione di un tavolo tecnico presso l’assessorato regionale all’Ambiente per la definizione degli investimenti da destinare ai singoli interventi.

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edg

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