venerdì 12 agosto 2011

Sanità, il presidente De Nisi stigmatizza le dichiarazioni degli esponenti del Pdl: «Vibonese penalizzato, Scopelliti intervenga»

«Il piano era chiaro da tempo e sin dall’insediamento della giunta Scopelliti si era capito dove volevano andare a parare: smantellare il servizio sanitario pubblico in Calabria, penalizzando in particolar modo il Vibonese, con la soppressione degli ospedali di Serra San Bruno, Tropea e Soriano Calabro. Ora gli stessi parlamentari e consiglieri regionale che fanno parte del centrodestra al governo di questa regione, gridano allo scandalo e offrono le dimissioni nella speranza di recuperare un minimo di credibilità politica dinnanzi ai propri elettori, ma è soltanto una farsa, un gioco delle parti smascherato clamorosamente dai fatti».

Il presidente della Provincia di Vibo Valentia, Francesco De Nisi, stigmatizza duramente la presa di posizione dei maggiori esponenti del Pdl vibonese, che ieri in conferenza stampa hanno criticato le decisioni assunte dai commissari dell’Azienda sanitaria provinciale.
«Le intenzioni della terna commissariale dell’Asp non erano certo un mistero, tanto che in diverse occasioni abbiamo lanciato l’allarme sul paventato smantellamento dei nosocomi vibonesi, fino ad arrivare nell’ottobre scorso alla convocazione di un Consiglio provinciale straordinario con la partecipazione di numerosi sindaci - continua De Nisi -. Oggi il senatore Francesco Bevilacqua e il consigliere regionale Nazzareno Salerno, affiancati dal coordinatore del Pdl e dal sindaco della città capoluogo, sparano ad alzo zero sulla commissione straordinaria che guida l’Asp, nominata dallo stesso Governo con cui condividono ambizioni e responsabilità politiche. Invece di dimettersi da presidente della Commissione regionale sulla Sanità, Salerno sarebbe più credibile se si dimettesse da consigliere regionale, seguito a ruota da Bevilacqua, sempre pronto a votare anche i provvedimenti contro la Calabria e il Sud decisi dal governo Berlusconi».
Tornando al merito della questione, De Nisi ricorda che «non soltanto la sanità pubblica è sotto tiro, ma anche quella privata sta subendo nel Vibonese una pesante discriminazione rispetto alle altre province calabresi». «La ripartizione dei fondi da destinare alle strutture in convenzione decisa a suo tempo dalla Regione è scandalosa - afferma De Nisi, ribadendo quanto già sostenuto in quell’occasione - perché assesta un ulteriore colpo alle legittime aspettative dei cittadini, che anche quando ricorrono alla sanità privata sono costretti a pagare per intero prestazioni che prima erano giustamente assistite».
Infine, De Nisi lancia un appello al presidente Scopelliti, «affinché la Regione riequilibri l’intero impianto, assicurando alla sanità vibonese i livelli minimi di assistenza, compromessi da un piano generale che penalizza oltremisura il diritto alla salute dei cittadini».
edg

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