Incontro questa mattina nella sede della Provincia tra il presidente Francesco De Nisi e una delegazione dei lavoratori ex Gdm, che prestano servizio presso l’ipermercato del centro commerciale Le Cicale, attualmente in sciopero per protestare contro quella che hanno definito come «l’assoluta mancanza da parte dell’azienda Eurologistic (subentrata alla citata Gdm, ndr) di certezze riguardo al futuro della sede vibonese», ubicata in località Conicilla di Ionadi.
Da mercoledì scorso l’ipermercato è chiuso a seguito di un sopralluogo del personale dell’Azienda sanitaria vibonese che ha accertato alcune carenze a livello igienico-sanitario.
I lavoratori, che erano accompagnati dai rappresentanti sindacali di categoria, hanno esposto al presidente De Nisi tutta la loro preoccupazione per il comportamento della Eurologistic che, a loro dire, nonostante precedenti rassicurazioni, finora non ha agito per il rilancio della struttura.
Il fatto poi che la trattativa con i dipendenti e le forze sindacali sia stata spostata a Reggio Calabria, sede legale e amministrativa dell’azienda, ha ingenerato nei lavoratori il timore «che il rilancio della filiale vibonese non rientri nelle strategie aziendali, il che significa tempi bui per 55 famiglie».
Un sospetto - hanno detto - rafforzato dalla circostanza che «nonostante varie imprese locali abbiano subito inviato all’azienda il proprio preventivo per l’esecuzione dei lavori richiesti dall’Asp per la riapertura della struttura, allo stato non hanno ricevuto da essa alcuna comunicazione».
Da qui la richiesta di sostegno alle istituzioni locali (all’incontro col presidente De Nisi seguiranno nell’immediatezza altri con il prefetto e l’assessore regionale al Lavoro), con il pressante invito a sollecitare un tempestivo incontro con l’azienda per cercare di arrivare alla soluzione della spinosa vicenda.
Da parte sua, De Nisi, esprimendo piena solidarietà, ha sottolineato con preoccupazione l’eventualità di un’ulteriore contrazione dell’occupazione nel nostro territorio: «Chiederemo pertanto ufficialmente al prefetto e all’azienda che la Provincia venga chiamata a sedersi al tavolo della vertenza a Reggio Calabria».
Un impegno che i lavoratori hanno accolto con grande favore.
f.p.
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