mercoledì 28 luglio 2010

Concorso per 27 laureati, l’assessore Mirabello replica all’articolo del Quotidiano della Calabria: «Procedura trasparente e nessun ritardo»

«È avvilente constatare il livello di disinformazione espresso, soprattutto se si considera la delicatezza del tema trattato e il disorientamento che può generare nell’opinione pubblica la diffusione di interpretazioni tendenziose fatte passare per “notizia” che non corrispondono però alla realtà dei fatti».
Così l’assessore provinciale alle Politiche del lavoro, Michelangelo Mirabello (foto), replica all’articolo pubblicato oggi sull’edizione locale del Quotidiano della Calabria, dal titolo “Un concorso svanito nel nulla”.
«L’articolo disegna un quadro effettivamente sconcertante per chi legge, alimentando infondati dubbi sulla regolarità del concorso bandito dalla Provincia per l’assunzione di 27 giovani laureati da impiegare nella realizzazione di progetti finanziati dal Por Calabria - ricorda Mirabello -. Ho grande considerazione per il ruolo della stampa che ha il dovere di vigilare e informare i cittadini affinché l’attività amministrativa sia sempre improntata alla trasparenza e al rispetto delle regole, ma non posso accettare che si imbastisca un processo alle intenzioni, lasciando intendere chissà quali pastette ai danni di chi legittimamente aspira a questa opportunità occupazionale. Già dal titolo dell’articolo, infatti, si comprende dove si vuole andare a parare. Ebbene, i termini di presentazione delle domande sono scaduti sabato 19 giugno, prorogati secondo i termini di legge al primo giorno feriale successivo, cioè lunedì 21 - spiega l’assessore -. È dunque passato poco più di un mese dall’ultima data utile per la presentazione delle domande, che non sono state 1.200, come si afferma erroneamente nell’articolo con un enfatico richiamo nel sommario, ma 419. Il 19 luglio scorso, poi, la Giunta provinciale ha disposto con delibera numero 257 l’istituzione della Commissione esaminatrice, formata da membri esterni all’Ente, ennesima dimostrazione di una rigorosa volontà di trasparenza. Insediatasi nei giorni immediatamente successivi, la Commissione sta ora svolgendo la fase istruttoria, valutando i titoli dei candidati - continua Mirabello -. Un passaggio delicatissimo, che va affrontato con il più grande rigore rispettando alla lettera il bando, perché consentirà l’individuazione dei 135 candidati ammessi alle prove, pari a 5 volte il numero dei posti disponibili, secondo quanto previsto nell’avviso pubblico. Non si comprende, dunque, quali ritardi possano essere imputati alla Provincia, eppure l’articolo parla addirittura di “concorso svanito nel nulla”. A sostegno di questa tesi, si punta il dito contro la segreteria dell’assessorato, che non risponde alle richieste di informazioni da parte dei cittadini, rispettando “una sorta di consegna del silenzio”. Affermazione chiaramente tendenziosa attraverso la quale si stigmatizza un comportamento che è assolutamente corretto perché, una volta bandito il concorso, il suo iter amministrativo non rientra nelle competenze dell’assessorato, che non detiene quindi informazioni al riguardo, ma compete esclusivamente all’apparato dirigenziale e burocratico dell’Ente. Per questo esiste un funzionario responsabile del procedimento, regolarmente nominato secondo le procedure di legge, al quale fare riferimento per eventuali delucidazioni. Al contrario, sarebbe molto grave, sino a configurare ipotesi di reato, il caso in cui un assessorato gestisse la procedura concorsuale. Insomma, si vuol far passare per reticenza un comportamento che è invece espressione di massima correttezza istituzionale. Allo stesso modo, nell’articolo si denunciano “lentezze e ritardi” di cui chiunque, calendario alla mano, può verificare l’inesistenza. L’autore dell’articolo avrebbe forse preferito che il giorno dopo la chiusura dei termini di adesione al bando fosse già pronta la lista dei candidati ammessi? Probabilmente altrove le cose vanno così, ma non qui e non con questa Amministrazione. Inoltre, è bene ricordare che questo concorso non è stato bandito in totale autonomia dalla Giunta - come pure avrebbe potuto fare se avesse voluto - ma è stato coinvolto l’intero Consiglio provinciale, a cominciare dall’opposizione, che continua a vigilare sul suo corretto svolgimento. Lanciare accuse di questo tenore, dunque - conclude Mirabello - non è soltanto ingeneroso per un’Amministrazione che sta procedendo nel pieno rispetto dell’etica e delle regole - accettando anche il rischio d’immagine che deriva da insinuazioni come quelle contenute nell’articolo del Quotidiano, pur di offrire questa preziosa occasione di lavoro a 27 giovani laureati - ma soprattutto scredita e quindi pregiudica quel prezioso ruolo di controllo che dovrebbe essere esercitato dalla stampa libera».
edg

1 commento:

  1. "ma è stato coinvolto l’intero Consiglio provinciale, a cominciare dall’opposizione" infatti è con l'opposizione che vi spartirete i posti da assegnare.

    RispondiElimina