lunedì 28 giugno 2010

Il convegno di Legautonomie lancia l’allarme: il ruolo degli enti locali minacciato dalle ipotesi di riforma all’esame del Parlamento

«Stiamo seguendo l’iter di approvazione della Carta delle Autonomie con sconcerto, a causa dell’approssimazione con cui il Legislatore sta affrontando questo tema. Un approccio demagogico che mina le fondamenta stesse dello Stato, mettendo in discussione il ruolo e le funzioni degli enti locali».
Così il presidente della
Provincia Francesco De Nisi ha aperto i lavori del convegno patrocinato dall’Amministrazione e organizzato in collaborazione con Legautonomie Calabria, che si è tenuto oggi nei locali dell’Hotel Cala del Porto, a Vibo Marina.
Al centro del seminario, dunque, il futuro delle amministrazioni locali calabresi, in vista del varo del federalismo fiscale e della Carta delle Autonomie (destinata a sostituire il Testo unico sugli enti locali), che riscrive le funzioni fondamentali di Comuni, Province e Città metropolitane.
In questi giorni all’esame della Camera dei deputati, il testo di legge è da settimane il fulcro di un acceso dibattito, soprattutto dopo i reiterati annunci di abolizione di alcune Province. Un tema di grande attualità, quindi, sul quale si sono confrontati parlamentari e amministratori, nel corso di una discussione che ha offerto numerosissimi spunti di riflessione, anche polemici, sulla sorte dei principi autonomisti che ispirano il dettato costituzionale in questa materia.
Coordinato dal presidente della Fondazione Calabriautonomie, il senatore Giuseppe Guarascio, il convegno è stato aperto dall’intervento di De Nisi, che ha stigmatizzato la deriva populista del dibattito nazionale, rimarcando l’importanza degli enti locali, a cominciare dai Comuni, in un quadro di concreto decentramento amministrativo.
«Il Legislatore sembra non avere le idee chiare e perseguire principalmente un risultato di immagine che altera nell’opinione pubblica la corretta percezione di queste problematiche - ha detto De Nisi -. Eppure, gli enti locali sono il principale interlocutore dei cittadini, perché a essi più vicini e quindi in grado di interpretare correttamente bisogni e priorità del territorio. Invece, si assiste a un sempre più profondo scollamento della società civile dalla politica e dalle istituzioni, anche a causa di una legge elettorale che impone dall’alto parlamentari estranei alle singole realtà territoriali e spesso indifferenti alle istanze che giungono dai cittadini».

Una chiave di lettura politica, quella di De Nisi, rafforzata poi dagli interventi tecnici di Ferdinando Pinto, docente di diritto amministrativo all’Università di Napoli, e di Stefano Pozzoli, esperto della Corte dei Conti in materia di enti locali.
Il primo ha parlato di «pseudoriforma», che non affronta problematiche cruciali come la forma di governo nei Comuni, mentre le assemblee consiliari non riescono a svolgere il ruolo di controllo che dovrebbe competere loro; di riforma inefficace ha parlato anche Pozzoli, secondo il quale la Carta delle Autonomie non esprime discontinuità rispetto al passato, lasciando sul tappeto i problemi di sempre. A questo proposito, i due esperti hanno sviscerato il tema entrando nello specifico dei meccanismi amministrativi, dalla forma di governo degli enti locali, alle attività di controllo gestionale e contabile, esprimendo entrambi giudizi molto negativi processo legislativo in atto, «che - ha aggiunto Pozzoli - come ogni riforma, non andrebbe fatta in un momento di difficoltà finanziaria proprio per non condizionarne i risultati».

È stata poi la volta del presidente di Anci Calabria e sindaco di Cosenza Salvatore Perugini, che ha definito quello attuale come «un momento di confusione straripante, grazie al quale si stanno commettendo vere e proprie nefandezze».

Per Domenico Primerano, segretario generale della Provincia di Catanzaro, «c’è un deficit di democrazia», che si riverbera anche sugli organi assembleari, con il conseguente indebolimento del proprio ruolo di controllo.

Vibrante, poi, l’intervento dell’ex senatore Antonino Murmura, che ha definito anticostituzionale il federalismo: «Oggi, a tutti i livelli, assistiamo allo stupro della Costituzione. La vera riforma sarebbe nel tornare a rispettare il dettato costituzionale ed i suoi principi».

Meno critico nei confronti del federalismo è stato invece l’assessore provinciale al Bilancio, Vincenzo Morelli, per il quale, però, non si può prescindere dal superamento delle sperequazioni tra diverse aree del Paese: «Non si possono federare soggetti disuguali in partenza, ma occorrerebbe prima eliminare le differenze - ha detto l’amministratore -. Invece, tutta la strategia del Governo è sbilanciata a favore del Nord».
Al «cinismo politico della Lega», come causa di questo sbilanciamento, ha fatto riferimento anche Mario Maiolo, presidente di Legautonomie Calabria, che ha invitato ad una maggiore mobilitazione su questi temi.
Infine, a tirare le somme della discussione, è stato il deputato Oriano Giovanelli, che ha dato per certo il varo del testo da parte della Camera entro la settimana, ma - a nome dell’opposizione parlamentare - ha promesso battaglia in Senato.
«Quando la Lega Nord ha capito che non riusciva a intaccare quanto fatto dal Legislatore negli anni ’90 con la modifica del Titolo V della Costituzione, ha cambiato strategia, concentrandosi sulla gestione delle risorse - ha spiegato il deputato -. Da qui è nato l’obiettivo del federalismo fiscale, che per logica dovrebbe seguire il federalismo ordinamentale, non certo precederlo».
Da segnalare, infine, la partecipazione al convegno del sindaco di Vibo Valentia, Nicola D’Agostino, che è intervenuto brevemente per porgere il saluto ufficiale dell’Amministrazione della città capoluogo.
edg

venerdì 25 giugno 2010

Tourist Shuttle ancora senza certezze per il silenzio della Regione, Callipo scrive a Scopelliti: «Turisti in attesa, diamo loro risposte certe»

L’assessore provinciale al Turismo Gianluca Callipo (foto) ha scritto una lettera aperta al presidente della Regione Giuseppe Scopelliti, chiedendo una risposta certa sulla richiesta di finanziamento avanzata da tempo dalla Provincia di Vibo Valentia, al fine di allestire il servizio di trasporto pubblico denominato Tourist Shuttle, già sperimentato con successo la scorsa estate, durante la quale, in poco più di 30 giorni, fu utilizzato da oltre 10mila passeggeri.
Per rinnovare questa iniziativa occorre però il sostegno economico della Regione, che nonostante le continue sollecitazioni da parte degli uffici dell’assessorato, non ha ancora dato riscontri concreti. Intanto, centinaia di turisti e operatori del settore hanno contattato negli ultimi mesi la Provincia chiedendo a loro volta informazioni sulla riattivazione del servizio. Una situazione di incertezza che non può essere risolta senza una presa di posizione univoca da parte della Regione.
Ecco il testo integrale della missiva:

«Gentile Presidente Scopelliti,
ricorro a una lettera aperta perché sino ad oggi ogni comunicazione dell’assessorato provinciale affidata ai canali ufficiali della Regione non ha ottenuto risposta. Basterebbe già questa considerazione per inquadrare una vicenda di ordinaria indifferenza verso un territorio che ospita alcune delle eccellenze turistiche calabresi più note al mondo, a cominciare dalla splendida Tropea, e che per questo meriterebbe più attenzione nell’interesse dell’intera Calabria.
Ma procediamo con ordine. L’estate scorsa, come assessorato provinciale al Turismo, abbiamo attivato il Tourist Shuttle, un servizio di trasporto pubblico in pullman dall’aeroporto di Lamezia alle principali località della costa vibonese, nel tentativo di sopperire all’endemica mancanza di collegamenti che da sempre rappresenta uno dei principali gap di questo territorio.
Sebbene fossimo certi del riscontro positivo che l’iniziativa avrebbe fatto registrare, siamo rimasti ugualmente sorpresi dal numero di utenti che hanno sfruttato e apprezzato questo servizio: oltre 10mila persone, in poco più di 30 giorni.
Turisti e residenti hanno potuto contare su un servizio di trasporto pubblico che ha consentito loro non solo di raggiungere alberghi, villaggi e centri urbani rivieraschi, ma soprattutto di uscire dalle strutture ricettive per visitare le varie località turistiche, altrimenti irraggiungibili per chi non ha autonoma capacità di spostamento. Gli effetti positivi si sono riverberati dunque anche sul settore commerciale e della ristorazione, proprio in virtù di una maggiore mobilità dei vacanzieri.
Per consentirci di allestire il servizio, che nelle nostre intenzioni avrebbe dovuto coprire i tre mesi estivi, la Regione stanziò 75mila euro, che bastarono però soltanto per agosto ed i primi dieci giorni di settembre.

Poco male. L’entusiasmo scaturito dai risultati conseguiti e la natura sperimentale dell’iniziativa ci indussero a guardare il bicchiere mezzo pieno, nella certezza che l’anno successivo, preso atto della sua utilità, la Regione avrebbe condiviso la necessità di rifinanziare il progetto, accogliendo la nostra richiesta di incrementare le risorse fino a 170mila euro (briciole se messe a confronto con i circa 100 milioni di euro spesi annualmente nel trasporto pubblico locale dalla Regione) per permettere la copertura da giugno a settembre e di allargare il servizio anche a parte delle zone interne della provincia.

A questo scopo, con largo anticipo rispetto alla stagione turistica, abbiamo attivato tutti i canali ufficiali per ottenere rassicurazioni dalla Regione, scrivendo direttamente anche a lei, Presidente Scopelliti, che detiene le deleghe in materia di trasporti e di turismo.
Lettere, fax, comunicazioni interne, telefonate ed email sono rimbalzate però su un invisibile muro di gomma che lascia tuttora la questione nella più assoluta incertezza.

Tutti i nostri interlocutori hanno riconosciuto l’indiscutibile validità del servizio, ma nei fatti, con la stagione estiva ormai iniziata, non abbiamo ancora ottenuto una risposta definitiva, quantomeno sul rifinanziamento delle risorse messe a disposizione l’anno scorso.
Intanto, centinaia di utenti e operatori turistici (compreso l’aeroporto di Lamezia) ci contattano da mesi per sapere a loro volta se il tourist shuttle sarà nuovamente attivo. Una domanda alla quale, purtroppo, non possiamo ancora rispondere per i motivi che le ho esposto.
Facile immaginare la frustrazione di chi, pur volendo scegliere la Calabria per le proprie vacanze, non ha la possibilità di programmare gli spostamenti sul territorio.
Li comprendo e me ne rammarico, non soltanto come amministratore, ma soprattutto come calabrese che ama la sua terra e vorrebbe che, nel 2010, una cosa tanto ovvia - come un servizio di trasporto su un tratto di costa che vanta una tra le più alte concentrazione di posti letto per chilometro quadrato di tutta Italia - rappresentasse una banale certezza e non un obiettivo così aleatorio e difficile da raggiungere.

A questo punto, anche per rispetto dei turisti che ci contattano quotidianamente per avere informazioni, chiedo un suo interevento che ci consenta di dare risposte certe sulla questione».
edg

giovedì 24 giugno 2010

Il convegno di Lega Autonomie: parlamentari e amministratori si confrontano sul futuro degli Enti locali calabresi in vista del federalismo

Il futuro e il ruolo delle amministrazioni locali calabresi, in vista del varo del federalismo fiscale e dell’entrata in vigore della Carta delle Autonomie.
Su questo tema di grande attualità, soprattutto dopo le ipotesi di soppressione delle Province, si confronteranno parlamentari e amministratori calabresi che parteciperanno al convegno organizzato dalla Lega Autonomie della Calabria e patrocinato dalla Provincia di Vibo Valentia.
All’incontro, in programma lunedì 28 giugno 2010, all’hotel Cala del Porto di Vibo Marina (ore 10.00), parteciperanno il presidente della Fondazione Calabria Autonomie, il senatore Giuseppe Guarascio, il presidente dell’Amministrazione provinciale di Vibo Valentia Francesco De Nisi, il sindaco della città capoluogo Nicola D’Agostino, il presidente di Anci Calabria e sindaco di Cosenza Salvatore Perugini, il presidente nazionale di Unicem Enrico Borghi, il deputato Oriano Giovanelli e il presidente di Lega Autonomie della Calabria Mario Maiolo. A introdurre la discussione saranno le relazioni di Ferdinando Pinto, docente di diritto amministrativo all’Università di Napoli, e Stefano Pozzoli, esperto della Corte dei Conti in materia di enti locali.
edg

mercoledì 23 giugno 2010

L’Osservatorio sulle politiche sociali fotografa il calo demografico e traccia lo scenario di riferimento per la programmazione degli interventi

Il primo scatto dell’Osservatorio provinciale sulle Politiche sociali e sanitarie fotografa il bilancio demografico della provincia vibonese negli ultimi anni, evidenziando tutti gli indicatori principali, dall’andamento delle nascite al tasso di emigrazione, dall’invecchiamento della popolazione al numero di immigrati regolari presenti sul territorio.
Questa istantanea, che delinea lo scenario di riferimento in base al quale programmare gli interventi di politica sociale, costituisce il primo rapporto redatto dall’Osservatorio, presentato oggi nella sala consiliare dall’assessore provinciale alle Politiche sociali Maria Salvia, alla presenza dell’assessore regionale al ramo, Francescantonio Stillitani (foto).

In apertura dell’incontro, al quale hanno partecipato amministratori pubblici e rappresentanti del terzo settore, Salvia ha rimarcato le finalità della ricerca, che rappresenta «un prezioso strumento a disposizione dei Comuni, perché restituisce una dettagliata immagine demografica del territorio, rendendo più agevole e puntuale l’individuazione dei bisogni e la conseguente programmazione degli interventi».
«Questo rapporto, dunque, vuole essere un primo passo nella direzione di una più attenta politica sociale - ha aggiunto l’amministratore provinciale - che sappia dare risposte concrete alle istanze delle fasce sociali più deboli. In questo senso, fondamentale è il ruolo dei Comuni, mentre alla Provincia compete principalmente un’azione di coordinamento che renda organici ed efficaci i singoli interventi, interfacciandosi con l’interlocutore istituzionale principale rappresentato dalla Regione».

Concetti ribaditi e approfonditi dall’assessore Stillitani, che ha rimarcato la necessità di un nuovo approccio alle politiche sociali.
«Molti Comuni, in particolar modo quelli più piccoli, guardano a queste competenze come ad una fastidiosa grana piuttosto che un’opportunità di crescita - ha spiegato l’esponente del governo regionale -. Un atteggiamento causato anche dalla mancanza di preparazione di chi viene incaricato di gestire i servizi sociali. Un’approssimazione che spesso si traduce nella semplice distribuzione di contributi pubblici a chi vive situazioni di disagio, senza una programmazione organica e lungimirante, ma con finalità che a volte coincidono con quelle elettorali. Come Regione stiamo prendendo atto di questa impreparazione e intendiamo intervenire affinché le politiche sociali vengano affrontate in maniera competente ed efficace».
A dimostrazione della marginalità nella quale è stata relegata l’azione in materia sociale, Stllitani ha citato un dato statistico secondo il quale, a fronte di una media di oltre 100 euro per abitante in alcune Regioni del Nord, le risorse destinate in Calabria alle politiche sociali ammontano invece a circa 19 euro per abitante. Allo stesso modo, i servizi di assistenza pubblica per anziani e disabili nella nostra regione sono la metà della media nazionale.
«La Regione si appresta a destinare 30 milioni di euro per queste finalità - ha concluso Stillitani - ma è necessaria la piena collaborazione dei Comuni per non disperdere le risorse disponibili. In quest’ottica, siamo pronti a commissariare il settore dei servizi sociali in quelle Amministrazioni locali che non programmeranno interventi e non presenteranno progetti validi».
Tornando al rapporto presentato oggi, i curatori della ricerca - Daniela De Vita, Rosanna Liotti, Giuliana Morani e Vito Nardi - hanno illustrato nel dettaglio il lavoro svolto, sintetizzato in un opuscolo ricco di grafici e proiezioni statistiche.

In particolare, dallo studio condotto dall’Osservatorio emerge che la provincia di Vibo Valentia ha subito un forte calo demografico, registrando una diminuzione del 6,85 per cento dei residenti in 17 anni. Un trend non dovuto esclusivamente alla flessione delle nascite, ma principalmente all’alto tasso di emigrazione. Di contro, è stato riscontrato un aumento degli ultrasessantacinquenni, che sono passati da 29.708 del 2002 a 31.516 nel 2009.
A essere maggiormente colpiti dal fenomeno sono in particolar modo i comuni montani e pedemontani, anche se Joppolo, sulla costa, risulta essere il paese con il più alto indice di vecchiaia, mentre Ionadi si caratterizza invece come il più “giovane”.

La ricerca si è focalizzata anche sugli immigrati, mettendo in evidenza una folta comunità rumena (il 30,3 per cento degli stranieri presenti sul territorio) e marocchina (17,2 per cento). Per quanto riguarda le scuole e gli istituti superori, la percentuale di studenti stranieri - pari al 2,9 - sul totale degli iscritti, è nettamente inferiore all’incidenza nazionale (6,4 per cento), mentre supera di oltre un punto l’incidenza media riferita all’intero Mezzogiorno (1,7 per cento).
Interessante osservare, infine, che la gran parte di studenti stranieri scelgono i licei come corso di studi superiore, manifestando cosi implicitamente l’intenzione di proseguire all’università il proprio percorso formativo.
edg

Scarica QUI il Rapporto dell'Osservatorio sulle Politiche sociali

martedì 22 giugno 2010

Trentasei studenti stranieri nel Vibonese per un progetto europeo di scambi culturali focalizzato sulle tematiche ambientali

“I’m Eco-Creative”, letteralmente “Sono eco-creativo”, è la denominazione del progetto internazionale di scambi culturali tra giovani, elaborato dall’associazione vibonese di promozione sociale “In tour” e realizzato nell’ambito del programma europeo “Gioventù in azione”.
Trentasei studenti di età compresa tra i 18 ed i 25 anni, provenienti da sei diversi Paesi europei (Bulgaria, Polonia, Spagna, Olanda, Lituania e Italia) parteciperanno all’iniziativa che ha ottenuto il patrocinio della Provincia, su iniziativa dell’assessorato al Turismo e alle Politiche giovanili, guidato da Gianluca Callipo.
Obiettivo del progetto è promuovere uno stile di vita sano attraverso un maggiore approfondimento delle tematiche di salvaguardia ambientale e consolidando così la consapevolezza di quanto sia importante tutelare la natura.

Per raggiungere questi scopi è previsto un iter basato sullo svolgimento di numerose attività dalla spiccata valenza ludica ma con precisi obiettivi formativi, come l’educazione al riciclo dei rifiuti, al rispetto degli habitat naturali e alla tutela della biodiversità.
I partecipanti, giunti ieri, soggiorneranno nel Vibonese fino al 28 giugno, periodo durante il quale affronteranno il programma previsto dal progetto, arricchito da una serie di escursioni nelle principali località del vibonese.

«Si tratta di un’iniziativa interessante perché coniuga formazione e turismo - ha spiegato Callipo -, ma soprattutto perché coinvolge giovani stranieri e italiani, sensibilizzandoli sulle problematiche ambientali e sui comportamenti da adottare».
Soddisfazione è stata espressa anche dal consigliere provinciale Stefano Soriano, che ha caldeggiato l’iniziativa.
edg

Presentato il Piano territoriale di coordinamento provinciale adeguato alle linee guida regionali e alla valutazione ambientale strategica

Sull’importanza del Piano territoriale di coordinamento provinciale (Ptcp), che in futuro rappresenterà l’unico riferimento in materia di sviluppo economico, urbanistico e di tutela ambientale, ci sono pochi dubbi.
Le perplessità, invece, riguardano soprattutto i tempi e la complessità del quadro normativo di riferimento, formato da un groviglio di disposizioni nazionali, regionali e comunitarie succedutesi nel tempo, che nei fatti hanno impedito sino ad oggi il varo definitivo di questo prezioso strumento di programmazione.

Così, la Provincia di Vibo Valentia, prima in Calabria ad approvare nel 2004 il Ptcp dopo un lungo lavoro di concertazione con i Comuni, è stata costretta a rimodularlo per adeguarlo alle successive linee guida espresse dalla Regione (adottate come soluzione alternativa al Quadro territoriale regionale, che avrebbe dovuto rappresentare il vero canovaccio dei piani provinciali) e per elaborare la Valutazione strategica ambientale (Vas), strumento tecnico previsto dall’Unione europea per valutare l’impatto sull’ambiente dei programmi di sviluppo.

La nuova bozza è stata presentata oggi dall’assessore alla Programmazione territoriale, Paolo Barbieri, e dal vice presidente della Giunta Giuseppe Barbuto, in un incontro al quale sono stati invitati i sindaci vibonesi ed i rappresentanti degli ordini professionali, delle associazioni di categoria e delle organizzazioni sindacali. A illustrare nel dettaglio il Ptcp sono stati gli esperti dell’Istituto di ricerca interdisciplinare Ismeri Europa (che a suo tempo si aggiudicò la gara per l’elaborazione del piano), Georg Josef Frisch e Elisa Anna Di Palma.
Pochi, comunque, gli amministratori comunali presenti, a dimostrazione della scarsa sensibilità che si spesso registra intorno a questa problematica, forse proprio a causa dell’incertezza normativa che negli anni ha caratterizzato la questione.
«Eppure, il Ptcp attua in pieno il forte decentramento amministrativo previsto dalla riforma del Titolo V della Costituzione, affidando alle Province l’importante compito di coordinare lo sviluppo dell’intero territorio di propria competenza in un’ottica di salvaguardia ambientale - ha spiegato Barbieri in apertura dell’incontro -. Nonostante la Provincia di Vibo Valentia sia stata la prima a dotarsi del Ptcp, abbiamo dovuto
rimodularlo per adeguarlo alle linee guida regionali e per adottare la Valutazione ambientale strategica».
Barbieri ha dunque accennato ai quattro principali obiettivi previsti dal piano, individuati con riferimento ad altrettante macro aree: sviluppo della fascia costiera; ottimizzazione del sistema urbano della città capoluogo; promozione del distretto industriale del Mesima, quale naturale raccordo tra il porto di Gioia Tauro e l’aeroporto di Lamezia; valorizzazione paesaggistica e ambientale delle aree interne e montane, con particolare attenzione alle produzioni tipiche. Il tutto inserito in un contesto generale di tutela ambientale, con particolare attenzione alla salvaguardia idrogeologica del territorio.

Alla luce dell’importanza delle tematiche trattate, anche il vice presidente Barbuto ha stigmatizzato l’assenza di molti sindaci, auspicando un atteggiamento diverso quando si passerà alla concertazione vera e propria con le Amministrazioni comunali, in vista dell’approvazione definitiva del documento che sarà poi trasmesso alla Regione per la ratifica finale.
edg

lunedì 21 giugno 2010

Rete viaria montana, De Nisi fissa le priorità: interventi immediati per eliminare le buche e un programma di lavori strutturali

«Non voglio più vedere una buca su quelle strade». Perentoria la richiesta del presidente della Provincia Francesco De Nisi, che dopo aver effettuato personalmente un lungo e accurato sopralluogo nella giornata di sabato, oggi ha chiamato a raccolta tecnici e dirigenti di settore per risolvere in maniera definitiva la problematica rappresentata dallo stato della rete viaria nell’area montana.
D’intesa con l’assessore ai Lavori pubblici, Giuseppe Barbuto, De Nisi ha analizzato nel dettaglio la situazione stabilendo alcune priorità: innanzitutto una serie di interventi di sistemazione immediata delle strade che hanno subito danni nel periodo invernale; in secondo luogo, l’elaborazione di un articolato programma per il pieno adeguamento strutturale delle arterie in questione, da completare entro la fine dell’anno.
Sei le strade che necessitano di urgenti lavori di riparazione: Arena-Serra; Serra-Mongiana; Mongiana-Fabrizia; Mongiana-Nardodipace; strada Faggio del Re che collega Dinami e Fabrizia; strada della Mongianella.
«Su queste arterie si interverrà subito per eliminare le buche e le depressioni causate dal maltempo dei mesi scorsi - ha spiegato De Nisi -. Una situazione che intendiamo risolvere in pochi giorni, dando una prima risposta alle legittime istanze di sicurezza che vengono dagli utenti. Contestualmente avvieremo un programma di interventi strutturali da concludere entro l’anno, che riguarderà non soltanto il manto stradale, ma anche tutte le opere connesse, dalla razionalizzazione degli incroci ai guard rail, dalle cunette alla segnaletica verticale e orizzontale. L’obiettivo è agire con risolutezza per migliorare concretamente la viabilità di questo tratto di rete viaria».
edg

venerdì 18 giugno 2010

Il Consiglio provinciale approva il piano 2010 delle collaborazioni autonome

Breve seduta, questo pomeriggio, del Consiglio provinciale, che ha approvato il piano 2010 per le collaborazioni autonome, così come richiede la normativa nazionale in materia di assunzioni negli Enti locali.
Sulla questione ha relazionato l’assessore alle Risorse umane Michelangelo Mirabello, che ha messo in evidenza la natura tecnica del provvedimento, resosi necessario in vista del completamento dell’iter concorsuale per le assunzioni di 27 giovani laureati, finanziate con fondi Por-Fse 2007/2013.

L’assessore ha illustrato i tre progetti presentati a suo tempo dalla Provincia, che ha ottenuto complessivamente 372mila euro da destinare alle collaborazioni in questione. In particolare, i progetti impegneranno i giovani laureati che verranno selezionati in attività di ricognizione e analisi del mercato del lavoro locale, con riferimento specifico agli immigrati extracomunitari, agli over 45 ed ai lavoratori tipici e atipici.
Nel piano, inoltre, è prevista un’ulteriore consulenza professionale nell’area finanziaria, coperta in questo caso con 20mila euro di fondi di bilancio dell’Ente, per lo studio e la necessaria rimodulazione dei Bop (i buoni ordinari provinciali emessi nel 2004), in considerazione del mutato contesto economico generale.

Riassumendo, quindi, il documento licenziato oggi dal Consiglio dà il via libera a 28 collaborazioni autonome, per una spesa complessiva di 392mila euro.

Dopo la relazione di Mirabello, sono intervenuti, per l’opposizione, i consiglieri Bruno Rosi e Barbara Citton. Il primo, pur riconoscendo l’opportunità offerta dalle risorse comunitarie assegnate alla Provincia, ha sottolineato la necessità di procedere in maniera trasparente, «premiando il merito di candidati». «Non deludiamo i cittadini - ha detto Rosi - altrimenti non ci sarà più alcun sostegno nel caso dovesse riaffacciarsi l’ipotesi di abolizione delle Province».
Sullo stesso tasto ha battuto il consigliere Citton, che ha sottolineato anche la condizione di precarietà lavorativa di chi verrà assunto. «Almeno - ha aggiunto - facciamo le cose per bene, senza raccomandazioni di sorta. I cittadini hanno già poca fiducia nella politica e se si fanno passi falsi si rischia di allontanarli ancora di più».
Alla fine della discussione si sono contati 13 voti a favore e 3 astensioni (i consiglieri di minoranza presenti alla seduta: Bertucci, Rosi e Citton).

Infine, l’Assemblea ha preso atto di una direttiva della Corte dei Conti inviata a tutti gli Enti locali italiani, recante disposizioni in materia di riscossione dei tributi. Come ha spiegato l’assessore al Bilancio Vincenzo Morelli, che ha relazionato sulla questione, si tratta di raccomandazioni che non riguardano nello specifico le Province, che non hanno capacità impositiva diretta, almeno sino a quando non sarà operativo il federalismo fiscale.
edg

giovedì 17 giugno 2010

Turismo subacqueo, istituiti gli albi provinciali per diving center e operatori del settore

Istituiti gli albi provinciali degli operatori del turismo subacqueo, al quale devono essere obbligatoriamente iscritti gli istruttori e le guide che operano in questo settore, nonché i centri di immersione e le associazioni senza scopo di lucro che svolgono attività subacquee.
A darne notizia è l’assessore al Turismo e allo Sport Gianluca Callipo, impegnato a rendere pienamente operative le competenze in materia trasmesse recentemente dalla Regione.
In seguito al decentramento di molte funzioni su scala provinciale, infatti, anche gli albi regionali relativi a queste attività sono decaduti e sono stati sostituiti dagli albi provinciali, a cui devono iscriversi tutti coloro che svolgono e promuovono attività subacquea rivolta al pubblico. A cominciare, dunque, dai numerosi diving center che operano lungo la costa e che rappresentano un aspetto importante dell’offerta turistica locale.
«L’istituzione degli albi degli operatori e delle strutture dedite al turismo subacqueo - ha spiegato Callipo - rappresenta un adempimento amministrativo rilevante, perché riguarda un’attività sportiva di grande interesse ma che deve essere svolta nella massima sicurezza, attraverso il pieno rispetto delle normative che sanciscono i requisiti di competenza di guide, istruttori e centri specializzati. Soltanto chi è regolarmente iscritto agli albi in questione, infatti, può svolgere attività subacquea rivolta la pubblico».


edg

Per maggiori informazioni su tempi e modalità di iscrizione, occorre rivolgersi all'Ufficio Albi professionali della Provincia, Palazzo Gemini, Vibo Valentia località aeroporto - Responsabile Sig.ra Virdò, tel. 0963/997654

Il nuovo comandante regionale della Guardia di Finanza in visita istituzionale alla Provincia

Il generale di brigata Salvatore Tatta, nuovo comandante regionale della Guardia di Finanza, ha fatto visita questa mattina al presidente della Provincia Francesco De Nisi (foto), nell’ambito di una serie di incontri istituzionali programmati per oggi nella città capoluogo.
Insediatosi al comando regionale della Calabria circa un mese fa, l’alto ufficiale è stato accolto nella sede dell’Ente dal comandante della Polizia provinciale Giuseppe La Fortuna, per poi incontrare il presidente De Nisi insieme al comandante provinciale delle Fiamme gialle, il colonnello Giuseppe Licari, che l’accompagnava.

Nel corso del cordiale colloquio, sono state affrontate alcune delle tematiche più stringenti della realtà territoriale vibonese e, più in generale, dell’intera Calabria.
edg

mercoledì 16 giugno 2010

Aziende e Comuni in Fiera, presentata l’ottava edizione della mostra-mercato vibonese

Enti locali e imprese insieme per promuovere sinergicamente il territorio e le produzioni tipiche, attraverso un evento fieristico giunto ormai all’ottava edizione.
È questo l’obiettivo di “Aziende & Comuni in Fiera”, la manifestazione organizzata dall’agenzia Arproject, patrocinata dalla Provincia, dal Comune di Vibo Valentia e dalla Camera di Commercio.
La mostra-mercato, che aprirà i battenti domani, giovedì 17 giugno, e sarà accessibile al pubblico fino a domenica 20 (dalle 17 alle 23), è stata allestita nell’area parcheggio del Centro Annunziata abbigliamento, sulla strada statale 18.
L’evento è stato presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa (foto) a cui hanno preso parte l’assessore provinciale al Turismo Gianluca Callipo, l’assessore comunale alle Attività produttive Salvatore Bulzomì, l’organizzatore della manifestazione Giovanni Ferito e il promoter del concorso Miss e Mister Belli d’Italia, Franco Buccinà.
«Il nostro obiettivo - ha spiegato Ferito - è promuovere la realtà produttiva locale in tutti i settori economici e commerciali, integrando queste finalità con la partecipazione attiva delle amministrazioni pubbliche, in un contesto di grande collaborazione che possa rappresentare per i visitatori anche un momento di festa e di svago».
In totale, parteciperanno alla fiera circa 50 imprese che operano in innumerevoli settori ,dalle automobili ai camper, dall’arredamento ai prodotti tipici.
Tra le novità di questa nuova edizione, spicca un ricco programma di intrattenimento, con una serie di esibizioni musicali che animeranno la fiera.
Inoltre, il programma prevede una sfilata di moda, le selezioni per la partecipazione ai concorsi Miss e Mistrer Belli d’Italia e vari appuntamenti enogastronomici, tra cui la presentazione di due “record”: la realizzazione di una ‘nduja e di una treccia di cipolle di Tropea lunghi almeno 100 metri.

Soddisfazione è stata espressa da Callipo e Bulzomì, che hanno sottolineato l’importanza di iniziative di questo tipo che possono contribuire alla crescita del tessuto economico, favorendo inoltre la diffusione anche in ambito locale delle eccellenze presenti sul territorio.
edg

Sviluppo sostenibile della fascia costiera, illustrato agli amministratori comunali il progetto promosso dalla Provincia ed elaborato dalla Nautilus

Incontro questa mattina, in sala giunta, per una nuova ricognizione del progetto pilota per la promozione dello sviluppo sostenibile lungo la fascia costiera Vibo-Pizzo, promosso con bando pubblico dalla Provincia alcuni anni fa e elaborato dalla società aggiudicataria Nautilus, che nel dicembre scorso ha concluso l’imponente lavoro, presentando in anteprima i risultati agli amministratori provinciali.
Oggi, insieme all’assessore all’Ambiente Martino Porcelli, coordinatore dell’iniziativa su delega del presidente Francesco De Nisi, il lavoro è stato illustrato al sindaco di Vibo Valentia Nicola D’Agostino e all’assessore comunale al Turismo Pasquale La Gamba (foto). Presenti, inoltre, il presidente del “Forum Vivibile” Gaetano Luciano e il direttore tecnico della Nautilus Lorenzo Passaniti.
«Questa iniziativa - ha sottolineato l’assessore Porcelli - costituisce il tentativo, molto ambizioso ma perfettamente realizzabile, di fare del nostro territorio un luogo di eccellenza per lo sviluppo sostenibile, per giungere alla creazione di un marchio di qualità che certifichi il Vibonese come “Territorio ad alta sostenibilità ambientale”, come già avvenuto in altre realtà italiane quali, ad esempio, le Cinque terre in Liguria e le Langhe in Piemonte».

Finanziato nella sua redazione dal Ministero dell’Ambiente, il progetto si focalizza sullo sviluppo sostenibile del tratto di costa ricadente nei Comuni di Vibo Valentia, Pizzo e Francavilla Angitola. Alla sua elaborazione, inoltre, hanno contribuito vari altri soggetti istituzionali, tra i quali la Camera di Commercio, il Consorzio per lo sviluppo industriale, la Lega navale, il Wwf, l’Archeoclub, Italia nostra.
«L’idea - ha aggiunto Porcelli - si compone di vari segmenti progettuali autonomi ma tutti concorrenti al dichiarato obiettivo di tutelare e riqualificare il territorio al fine di migliore la qualità della vita dei residenti e di renderlo maggiormente attrattivo anche dal punto di vista turistico».

La parte più corposa dell’elaborato riguarda una maggiore fruibilità del porto di Vibo Marina, con l’allestimento di strutture finalizzate alla realizzazione della “Città del mare”. Dunque, solo per un sommario elenco: riconversione del quartiere Pennello con la creazione di un lungomare fino al porto; riqualificazione degli arenili; creazione di un centro servizi per il porto; riutilizzo della ferrovia come metropolitana leggera; piste ciclabili; costruzione di un acquario e di un museo del mare; razionalizzazione degli approdi turistici; riconversione e bonifica delle zone dove attualmente sono presenti infrastrutture industriali.
Tutte idee che nell’incontro di questa mattina sono state illustrate al sindaco D’Agostino e all’assessore La Gamba, i quali hanno accolto con interesse l’iniziativa, fatte salve naturalmente le competenze del Comune capoluogo, soprattutto per ciò che concerne l’utilizzo e il futuro del porto.

Il progetto verrà presentato pubblicamente giovedì 1° luglio 2010, con inizio alle ore 18, sul lungomare di Vibo Marina, alla presenza di amministratori comunali, provinciali e regionali.
«Allo stato - ha concluso l’assessore Porcelli - siamo nella fase di valutazione da parte di tutti gli enti ed i soggetti che hanno contribuito alla redazione del progetto. In occasione della presentazione ufficiale, discuteremo anche dei finanziamenti già disponibili e di quelli accessibili».
f.p.

martedì 15 giugno 2010

Turismo, un premio di 5mila euro a chi vincerà il concorso di idee per la creazione del nuovo logo della provincia vibonese


Un logo turistico e uno slogan che possano identificare e promuovere l’immagine del territorio vibonese. È questo l’obiettivo del concorso di idee indetto dall’assessorato provinciale al Turismo, guidato da Gianluca Callipo (foto), che punta così ad incrementare la visibilità del territorio nei contesti più vari, dalle manifestazioni ufficiali ai patrocini di iniziative esterne, dalla pubblicazione di materiale informativo alla cartellonistica stradale.
Ad aguzzare l’ingegno e la creatività dei partecipanti contribuirà la prospettiva del premio di 5mila euro che verrà assegnato ad un unico vincitore.

Nel bando predisposto dall’assessorato si legge che attraverso questo concorso «si intende adottare il marchio più rappresentativo» delle peculiarità del territorio. Il logo potrà essere realizzato con qualsiasi tecnica grafica e dovrà essere composto sia da immagini che da testo originale dell’autore, riportando comunque la dicitura “Provincia di Vibo Valentia”. Ovviamente dovrà essere inedito, né potrà contenere materiale coperto da copyright.
Alla gara possono partecipare gratuitamente sia concorrenti singoli che in forma associata (in questo caso dovrà essere indicato un responsabile del progetto). Una volta realizzato il logo e il relativo slogan, il plico con il materiale (riportato sia su formato cartaceo che su Cd Rom) dovrà pervenire all’Amministrazione provinciale entro il termine ultimo del 12 luglio 2010.

Entro i 30 giorni successivi, poi, un’apposita Commissione tecnica valuterà gli elaborati (rigorosamente anonimi) in base ai criteri previsto dal bando. In particolare, il punteggio sarà assegnato in relazione alla qualità e alla creatività espressa dal progetto, nonché con riferimento alla capacità del logo e dello slogan proposti di rappresentare al meglio le caratteristiche salienti del territorio.
«Con questa iniziativa vogliamo sperimentare un approccio competitivo per la creazione di un logo che serva a promuovere l’immagine del territorio vibonese - spiega l’assessore Callipo -. Allo stesso tempo, il concorso di idee può rappresentare una piccola ma gratificante opportunità per chi si occupa di promozione pubblicitaria, solitamente giovani professionisti, o anche semplici appassionati di grafica e comunicazione. Mi auguro, dunque, che siano in tanti a partecipare, dando fondo alla propria fantasia per creare un marchio che potrebbe diventare il segno distintivo di questo straordinario spicchio di Calabria».

Scarica QUI il bando e il modulo di partecipazione

edg

NOTA BENE: l'iter concorsuale si è concluso e il premio è stato aggiudicato.
Clicca QUI per scaricare le relative determine dirigenziali

Alberghiero di Tropea, laboratori completati. Barbuto ringrazia l’hotel Tropis che per alcune settimane ha messo a disposizione le proprie cucine

I laboratori di cucina dell’Istituto alberghiero di Troepa sono stati definitivamente completati. A comunicarlo è l’assessore provinciale all’Edilizia scolastica, Giuseppe Barbuto, che coglie l’occasione per ringraziare l’hotel Tropis di Tropea che, negli ultimi mesi dell’anno scolastico appena concluso, ha messo a disposizione della scuola le proprie cucine, per consentire agli studenti di svolgere l’attività didattica prevista e sostenere così regolarmente le prove finali di laboratorio.
«La collaborazione offerta a titolo gratuito dal Tropis è stata preziosa - spiega Barbuto -, perché ha consentito il regolare svolgimento dell’attività formativa, che, in un istituto scolastico di questa natura, non può prescindere dalle lezioni pratiche. Un ausilio molto apprezzato da docenti e studenti, che hanno avuto modo di utilizzare le moderne ed efficienti cucine dell’hotel. Ringrazio, dunque, lo staff dell’albergo e l’amministratore della società proprietaria, Antonio Mamone, per la sensibilità e la disponibilità che hanno dimostrato».

Ora, comunque, i nuovi laboratori dell’Alberghiero sono pronti e il nuovo anno scolastico potrà cominciare con le attività pratiche a pieno regime senza la necessità di utilizzare strutture esterne.
edg

Lavori post-alluvione, domani inizia l’intervento per aumentare l’altezza del ponte sul fosso Sant’Anna a Bivona: strada chiusa fino al 15 luglio

Domani, mercoledì 16 giugno 2010, verrà chiusa la Strada provinciale ex 522, all’altezza del ponte sul fosso Sant’Anna, in prossimità di Bivona.
Il provvedimento si rende necessario per consentire di effettuare i lavori d’innalzamento del ponte, al fine di consentire un migliore deflusso delle acque in caso di ondate di piena.

A darne comunicazione è il presidente della Provincia Francesco De Nisi, in qualità di soggetto attuatore degli interventi post-alluvione, secondo la relativa ordinanza di Protezione civile.
La strada rimarrà chiusa fino al 15 luglio e il traffico veicolare sarà temporaneamente dirottato sul vecchio tracciato (strada ex Iclea). Per evitare comunque di penalizzare le imprese della vicina area industriale di Portosalvo, sarà consentito di volta in volta il transito dei trasporti eccezionali che sul tracciato alternativo incontrerebbero qualche problema.

«Ci rendiamo conto dei disagi a cui andranno incontro i cittadini - ha dichiarato De Nisi -, ma la temporanea chiusura della strada si è resa indispensabile per consentire un intervento altrimenti non realizzabile. In considerazione del sensibile aumento del traffico veicolare che si registra abitualmente durante il periodo estivo e al fine di non arrecare danni all’economia del nostro territorio, la strada verrà comunque riaperta a partire dal 15 luglio e rimarrà regolarmente transitabile fino al 20 agosto».
f.p.

venerdì 11 giugno 2010

Voucher formativi al palo: contributi assegnati ma i corsi non partono L'assessore Mirabello chiede l’intervento della Regione

Assume contorni kafkiani la vicenda relativa alla fruizione dei voucher formativi destinati al Vibonese e finanziati dalla Regione per un importo complessivo di circa 430mila euro, pari a 90 bonus del valore nominale di 5mila euro l’uno.
Il relativo bando, destinato esclusivamente ai disoccupati di breve o lungo periodo, che fanno parte di nuclei familiari “poveri o quasi poveri” (secondo la definizione normativa), fu pubblicato nel settembre scorso e la gestione venne affidata alle Amministrazioni provinciali.
Terminate tutte le procedure relative alla raccolta delle domande e alla verifica dei requisiti richiesti, la Provincia di Vibo Valentia approvò, all’inizio di marzo 2010, la graduatoria definitiva degli ammessi al contributo.
A questo punto, però, il meccanismo si è inceppato, a causa di quanto previsto dallo stesso bando regionale, che consente ai beneficiari di scegliere il percorso formativo che preferiscono, ma allo stesso tempo impone la formazione di classi con un minimo di 8 corsisti. Considerando che sono ben sono ben 227 le attività formative vibonesi accreditate nel catalogo della Regione, si è verificato ciò che in molti paventavano: l’estrema frammentazione delle scelte effettuate dai destinati dei voucher, impedisce nei fatti di raggiungere il numero minimo di partecipanti per attivare i singoli corsi.
Insomma, i soldi ci sono, i destinatari dei contributi sono stati individuati, ma l’attività formativa non parte. Una situazione già duramente stigmatizzata dall’assessore provinciale al ramo, Michelangelo Mirabello (foto), che da tempo ha sollecitato un intervento della Regione per superare l’impasse. Appello al quale, però, non c’è stata ancora risposta.
Da qui la richiesta ufficiale inviata oggi da Mirabello all’assessore regionale alla Formazione, Francescantonio Stllitani, e al dirigente generale del dipartimento competente, per l’istituzione in tempi brevi di un tavolo di concertazione che possa analizzare la problematica e suggerire le possibili soluzioni.
«La situazione al momento è di completo stallo - spiega Mirabello -. La Provincia ha svolto i suoi compiti in maniera puntuale, dando la possibilità ai potenziali fruitori dei voucher di partecipare correttamente al bando regionale. Ma ora i soggetti assegnatari del contributo e gli enti formativi ci contattano quotidianamente chiedendo l’avvio dei corsi di formazione. Ovviamente non possiamo eludere le disposizioni del bando, che prevede esplicitamente la formazione di classi con un minimo di 8 partecipanti per ogni corso, una soglia, però, che non si riesce a raggiungere, con la conseguente impossibilità di sfruttare concretamente questa importante opportunità per tante persone alle prese con gravi disagi economici. È necessario, dunque, che la Regione prenda atto di questa impasse e intervenga per risolverla».
edg

giovedì 10 giugno 2010

Ritirata la norma taglia-province, De Nisi: «Brutta pagina politica dalla quale emerge però una rinnovata identità territoriale»

«Al di là delle negative considerazioni politiche, c’è qualcosa di molto positivo in tutta questa storia: i cittadini vibonesi si sono riscoperti uniti nella volontà di far valere le proprie ragioni e di difendere l’identità del proprio territorio. Forze sociali, associazioni di categoria, sindacati ed esponenti politici dei diversi schieramenti si sono mobilitati insieme per denunciare l’ingiustizia che stava per essere commessa».
Nel commentare il ritiro in Commissione affari costituzionali della Camera dell’emendamento alla Carta delle Autonomie - che avrebbe comportato il taglio di quattro Province, tra cui quella di Vibo Valentia - il presidente dell’Ente, Francesco De Nisi, sottolinea innanzitutto l’elemento più gratificante di una vicenda dai contorni ancora poco definiti.

«Resta il dato di fatto che l’emendamento è stato ritirato e di questo non possiamo che essere immensamente felici - aggiunge De Nisi -. Voglio credere che alla fine si siano resi conto dell’assurdità e dell’iniquità di un provvedimento che avrebbe colpito soltanto quattro Province italiane su centonove, determinando un gravissimo danno socio-economico per il Vibonese, con la perdita di tutta una serie di servizi pubblici che oggi esistono soltanto perché ci sono i confini provinciali».
Un rischio che De Nisi ha denunciato con forza nei giorni scorsi, soprattutto con riferimento alla necessità di mantenere sul territorio i presidi di legalità rappresentati da Prefettura, Questura e Comandi delle altre forze dell’ordine: «Era impensabile abbandonare questo territorio al suo destino, allentando il controllo dello Stato e smobilitando i presidi locali delle forze dell’ordine, indispensabili per fronteggiare una criminalità organizzata sempre più violenta e opprimente».
La tensione di questi ultimi giorni, dunque, si stempera nella considerazione di una ritrovata unità identitaria e il presidente della Provincia parla di «una prova difficile che i Vibonesi hanno dimostrato con orgoglio di saper affrontare insieme».

«Sono certo che questa esperienza lascerà un’impronta positiva - ha aggiunto - e mi auguro che questa unicità di intenti possa coagularsi anche intorno ad altre problematiche che riguardano il nostro territorio e che necessitano di un sostegno ampio e convinto».

Sebbene il rischio di soppressione della Provincia di Vibo Valentia sia per ora scongiurato, De Nisi non ha intenzione comunque di abbassare la guardia: «Continueremo a impegnarci con rinnovata energia sull’ipotesi di allargamento dei confini provinciali, guardando in particolare a quei Comuni che resteranno fuori dalla Città metropolitana di Reggio Calabria. In questi ultimi giorni, anche a causa di quanto accaduto, si sono moltiplicati i contatti con le Amministrazioni comunali interessate. Un lavoro prezioso che non andrà perduto».

Infine, il presidente rende noto che il Consiglio provinciale straordinario, aperto alla partecipazione dei cittadini e convocato per sabato prossimo nella piazza principale della città capoluogo, è stato annullato.
«Non ha più senso tenerlo come previsto - conclude -, perché il suo fine non era politico, ma esclusivamente di sensibilizzazione civica. Con quel Consiglio provinciale volevamo aumentare ulteriormente la partecipazione dei cittadini e contribuire ad una presa di coscienza collettiva sulle conseguenze che avrebbe avuto la soppressione della Provincia».

Un’ipotesi che, per ora, sembra essere stata risposta nel cassetto.
edg

mercoledì 9 giugno 2010

Istituite le commissioni provinciali che dovranno abilitare le attività di consulenza automobilistica, di trasporto merci e persone

Nel corso di una conferenza stampa (foto) tenutasi questa mattina, la Provincia ha annunciato l'istituzione delle Commissioni per il conseguimento dell’idoneità professionale per l’esercizio dell’attività di trasporto, nazionale e internazionale, di merci e viaggiatori, nonché per il rilascio dell’abilitazione alla gestione di agenzie di consulenza automobilistica.
All’incontro con i giornalisti erano presenti il presidente Francesco De Nisi, il comandante della Polizia provinciale Giuseppe La Fortuna, il funzionario responsabile Nicola Argirò, i rappresentanti delle associazioni di categoria, della sezione Trasporti di Confindustria Vibo e dell’Aci.

«Il compito svolto dalle tre commissioni - ha spiegato De Nisi - rappresenta l’ultima competenza, in ordine di tempo, attribuita alla Provincia nell’ambito del processo di decentramento amministrativo previsto dalla legislazione regionale. Un servizio che avvicinerà ancora di più lo Stato ai cittadini, visto che quanti aspirano ad avviare un’attività in questo specifico settore non saranno più costretti, per conseguire la relativa e obbligatoria idoneità, a recarsi a Catanzaro, per come avvenuto finora».
De Nisi ha espresso il suo plauso alle associazioni che si sono fatte carico di portare avanti questa problematica. «Faremo di tutto - ha concluso il presidente - affinché l’iter burocratico per giungere ad indire le prime sessioni d’esame sia il più rapido possibile, favorendo così l’avvio di nuove imprese».
Un impegno che è stato ribadito da La Fortuna e Argirò, i quali hanno assicurato che i primi esami potranno tenersi già entro il mese di settembre.
Da parte delle associazioni intervenute è stato dato esplicitamente atto al presidente De Nisi e alla struttura guidata dal dirigente La Fortuna di aver perseguito con impegno, serietà e tenacia l’approvazione dei regolamenti propedeutici all’istituzione delle Commissioni.
Gli esami, è stato spiegato, si svolgeranno di norma due o tre volte l’anno (una volta, invece, per l’abilitazione all’esercizio dell’attività di consulente automobilistico), a seconda del numero di richieste pervenute. L’apertura dei termini per la presentazione delle domande di ammissione verrà stabilita tramite bando pubblico affisso all’albo provinciale per 30 giorni. Nell’ambito dello stesso bando verranno rese note le prove da sostenere che verteranno su materie indicate dalla competente struttura del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, mentre le domande verranno prodotte dalla Commissione con metodo informatico.
Le prove saranno due, una con domande a risposta multipla e l’altra con esercitazione su un caso pratico.
f.p.

De Nisi sull’emendamento taglia-province: «Se il problema sono i costi della politica, siamo pronti a rinunciare al nostro stipendio»

«Il taglio delle piccole Province serve a ridurre i costi della politica? Allora gli amministratori ed i consiglieri di Vibo Valentia sono pronti a rinunciare per intero al proprio stipendio. Mi sembra molto di più del 5 per cento in meno proposto dal ministro Calderoli (foto) per i parlamentari».
È più di una provocazione, ma un vero e proprio impegno quello assunto oggi dal presidente della Provincia Francesco De Nisi, che ha già duramente stigmatizzato il provvedimento licenziato ieri dalla Commissione affari costituzionali della Camera che prevede l’abolizione delle Province con meno di 200mila abitanti.
«Il Governo e la sua maggioranza continuano a dirci che il taglio delle Province, ormai ridotto a 3 o 4 su un totale di 109, serve a risparmiare. Ma come ho già avuto modo di sottolineare, il risparmio atteso sarà irrilevante per le casse dello Stato, visto che i dipendenti pubblici in forza agli enti che verranno soppressi non possono essere licenziati ma, al massimo, trasferiti. Gli unici costi che si potrebbero evitare con l’abolizione, dunque, sono quelli della politica. Ebbene, se il problema siamo noi - presidente, assessori e consiglieri provinciali - siamo pronti a rinunciare agli stipendi ed a ogni forma di indennità, a patto che il territorio vibonese non perda lo status di provincia e con esso tutta una serie di servizi e presidi fondamentali, dalla Prefettura all’Azienda sanitaria, dai comandi locali delle forze dell’ordine alle articolazioni provinciali di Inail, Inps, Ufficio scolastico e quant’altro ».
Una proposta, quella di De Nisi, che verrà ribadita sabato durante una seduta straordinaria del Consiglio provinciale che si terrà in una piazza della città capoluogo, aperto alla partecipazione dei cittadini, degli amministratori e dei consiglieri comunali di tutto il territorio vibonese, dei sindacati, dei rappresentanti delle associazioni di categoria e dei numerosi enti provinciali che verrebbero soppressi qualora il ddl sulla Carta delle Autonomie venisse approvato dal Parlamento così come licenziato dalla Commissione.
edg

martedì 8 giugno 2010

Il decreto taglia-province approvato dalla commissione parlamentare, De Nisi promette battaglia: «Provvedimento ingiusto, mobilitiamoci tutti»

«Nonostante gli inviti a riflettere seriamente sulla decisione di abolire le Province più piccole, il Governo e la sua maggioranza vanno avanti, incuranti delle conseguenze che questo provvedimento comporterà per territori già martoriati dalla criminalità organizzata e dal sottosviluppo economico».
Il presidente della Provincia di Vibo Valentia, Francesco De Nisi, stigmatizza duramente l’esito del voto in Commissione affari costituzionali della Camera, dove oggi è stato approvato un emendamento al ddl sulla Carta delle Autonomie, che prevede l’abolizione delle Province con meno di 200mila abitanti, limite minimo di residenti che scende a quota 150mila per quelle che hanno un territorio per oltre il 50 per cento montano.

«A conti fatti, a rischiare la cancellazione in Italia sono in tutto 3 o 4 Province, Vibo Valentia compresa, su un totale di 109 - ha aggiunto De Nisi -. Mi sembra un risultato imbarazzante per il centrodestra, che continua a spacciare questo provvedimento come l’inizio di una virtuosa ed epica soppressione degli enti considerati inutili. Ma i cittadini non sono stupidi e l’ingiustizia di questa scelta è sotto gli occhi di tutti. Non si può condannare un territorio e centinaia di migliaia di persone che lo abitano alla marginalità sociale e istituzionale, come invece si vorrebbe fare con il taglio chirurgico di una manciata di Province, giusto per dare in pasto all’opinione pubblica una vittoria di Pirro conseguita però sulla pelle della gente».

Per De Nisi, a sollevare le maggiori perplessità è «la mancanza di sensibilità del Governo verso le conseguenze che verrebbero innescate dall’eliminazione dei confini provinciali in territori già alle prese con problemi endemici e gravissimi».

«Come si fa ad abolire presidi fondamentali come la Prefettura, la Questura e i Comandi provinciali delle altre forze dell’ordine, in un territorio che ogni giorno deve fare i conti con una ‘ndrangheta sempre più violenta e asfissiante? - chiede retoricamente il presidente -. Se davvero avesse voluto perseguire il proprio programma politico, il centrodestra avrebbe dovuto eliminare tutte le Province o, quantomeno, prevedere criteri ben più equi e oggettivi per definire quali vadano abolite, tenendo conto, ad esempio, dei parametri infrastrutturali ed economici. Invece, si è preferito allestire l’ennesimo spot pubblicitario privo di reali effetti per i conti dello Stato, visto che i dipendenti pubblici non si possono certo licenziare, ma al massimo trasferire».

De Nisi, infine, ha annunciato la convocazione per sabato 12 giugno di un Consiglio provinciale straordinario, aperto alla partecipazione dei cittadini, degli amministratori e dei consiglieri comunali di tutto il territorio vibonese, dei sindacati, dei rappresentanti delle associazioni di categoria e dei numerosi enti provinciali che verrebbero soppressi qualora il ddl sulla Carta delle Autonomie venisse approvato dal Parlamento così come licenziato dalla Commissione.

«Invito tutti a partecipare - ha concluso De Nisi -, per far sentire la nostra voce e per far comprendere al Governo che non abbiamo nessuna intenzione di mollare senza combattere per quella che ha rappresentato e rappresenta una conquista per il nostro territorio».
edg

lunedì 7 giugno 2010

Una delegazione a Roma per sensibilizzare la Commissione affari costituzionali sulle conseguenze della soppressione della Provincia

Una delegazione della Provincia di Vibo Valentia sarà domani a Roma per sensibilizzare la Commissione Affari costituzionali della Camera (nella foto, Piazza Montecitorio) sulle conseguenze socio-economiche innescate dall’eventuale abolizione degli attuali confini provinciali.
Ad annunciarlo è il presidente Francesco De Nisi, che questo pomeriggio ha inviato una lettera al presidente della Commissione parlamentare, Donato Bruno, e al presidente dell’Unione province italiane, Giuseppe Castiglione, nella quale sottolinea gli effetti dirompenti che avrebbe il provvedimento, soprattutto in un momento di profonda crisi economica come quello attuale.

Ecco il testo della missiva:
«Il legittimo confronto sul ruolo delle Province in Italia si è tramutato in breve tempo, come spesso accade nel nostro Paese, in un rigido conflitto tra due opinioni da talk show televisivo, ormai cristallizzatesi in una sorta di contrapposizione ideologica vecchia maniera.
La portata di una riforma che veniva annunciata come epocale, si è ridotta all’ipotesi di soppressione di appena 9 o 10 Province, facendo gravare su questi territori, probabilmente considerati sacrificabili, gli effetti devastanti di una scelta che ha un sapore esclusivamente propagandistico.
Messe al riparo le Province considerate non sopprimibili, perché legate agli equilibri di Governo, l’ipotesi di abolizione riguarda ormai soltanto i territori che non hanno la forza politica ed economica per difendersi.
Per conseguire questo scopo si continua a disinformare i cittadini, sottacendo gli effetti reali che questo provvedimento avrebbe nelle aree sottosviluppate del Mezzogiorno.
L’opinione pubblica, infatti, è stata convinta a colpi di slogan che il taglio delle Province minori comporterebbe innanzitutto un risparmio per le casse dello Stato, ma nulla si dice sull’esiguità delle somme risparmiate (visto che i dipendenti pubblici verrebbero trasferiti altrove e non certo licenziati), né si accenna all’effetto domino che verrebbe innescato dalla soppressione delle Amministrazioni provinciali.
Tanti, infatti, sono gli enti e le articolazioni dello Stato che verrebbero meno con la cancellazione dei confini provinciali e del relativo status di città capoluogo.
Via, dunque, Prefettura, Questura, Comandi territoriali dei carabinieri, della Guardia di finanza, del Corpo forestale, dei Vigili del fuoco, Ragioneria dello Stato, Agenzia delle entrate, Agenzia delle dogane, Agenzia del territorio, Direzione provinciale del lavoro, Camera di commercio, sezione locale di Confindustria, sedi provinciali dell’Inps e dell’Inail, Azienda sanitaria provinciale, Aci, Croce rossa, Ufficio scolastico, Ufficio provinciale delle Poste italiane, Motorizzazione civile.
Alla perdita di questi servizi di primaria importanza, si aggiungerebbe un crollo verticale della già claudicante economica locale, basti pensare, per fare qualche esempio, alla svalutazione immediata del mercato immobiliare e alla inevitabile contrazione del commercio.
Insomma, in un contesto territoriale già molto difficile, oppresso da una criminalità sempre più arrogante e violenta, la cancellazione dei confini provinciali rappresenterebbe nei fatti un pericoloso arretramento dello Stato.
Qualche giorno fa, durante un’intervista da me concessa ad una trasmissione radiofonica nazionale, il conduttore mi ha chiesto con malcelato sarcasmo: «Ma davvero lei crede che la ‘ndrangheta abbia paura della Provincia?».
Nel rispondere ho faticato a far comprendere che non è l’Ente Provincia in sé a esprimere un effetto deterrente, ma l’articolazione territoriale dello Stato nel suo complesso a rappresentare un baluardo di legalità e di democrazia.
L’abolizione delle Province, dunque, comporterebbe anche il rischio concreto che l’azione di contrasto alla criminalità organizzata si affievolisca, proprio a causa della distanza geografica dei presidi delle forze dell’ordine rispetto ad una specifica realtà territoriale.

Si invita, quindi, a considerare con estrema attenzione le conseguenze socio-economiche derivanti dall’eventuale soppressione della Provincia di Vibo Valentia, soprattutto in un momento di profonda crisi come quello attuale.

Intanto, Giunta e il Consiglio provinciale di Vibo Valentia promuoveranno nei prossimi giorni una mobilitazione generale che coinvolga massicciamente i Sindaci ed i Cittadini che risiedono in questo territorio, affinché si prenda piena coscienza di questa problematica e si possa agire insieme per opporsi ad un provvedimento che ipoteca il futuro stesso del Vibonese».
edg

domenica 6 giugno 2010

I workshop di ArteViva: qualificare i prodotti tipici agroalimentari con l’adozione di protocolli di produzione certificati

ArteViva, la mostra-mercato promossa dalla Provincia di Vibo Valentia e organizzata dal Consorzio regionale per i servizi all’artigianato (Coser), ha ospitato ieri pomeriggio, sabato 5 giugno, l’ultimo dei workshop in programma, dedicato questa volta alle tipicità alimentari, intese come una risorsa nutrizionale e di sviluppo.
All’incontro hanno partecipato, tra gli altri, gli assessori provinciali
Nazzareno Fiorillo (Agricoltura) e Paolo Barbieri (Attività produttive), Stefano Zirilli, amministratore delegato Coser Calabria, Maria Teresa Russo, docente di Chimica degli alimenti all’Università Mediterranea di Reggio Calabria, Gaetano Mercatante, responsabile regionale dell’Ufficio controlli Icea, e Domenico Petrolo, presidente della sezione vibonese della Cia.
La discussione si è focalizzata sul tema della “tipicità” dei prodotti agroalimentari, capace di creare “connessioni virtuose” fra le produzioni di qualità.
Dal dibattito è emersa l’opportunità di creare una “carta d’identità” dei prodotti tipici, che fornirebbe da un lato protezione dalle contraffazioni, dando riconoscibilità immediata alle produzioni vibonesi, e dall’altro aiuterebbe a conformare gli standard produttivi, garantendo alti livelli qualitativi.

«La qualità va costruita attraverso un percorso strutturato, non basta avere le risorse primarie, ma bisogna fornire all’imprenditore le informazioni giuste su come si coltivano e come si trasformano i prodotti affinché abbiano caratteristiche specifiche», ha dichiarato la professoressa Maria Teresa Russo.

«Bisogna, inoltre, definire la provenienza delle materie prime, altrimenti determinati prodotti non possono essere definiti tipici, ecco perché occorre adottare modalità di produzione conformi a protocolli specifici», ha concordato, dal canto suo, Zirilli.
L’assessore provinciale Fiorillo, invece, ha sottolineato l’esigenza di «esaltare le singole realtà territoriali, aiutando così il processo di sviluppo e promuovendo le filiere di qualità».
«Inoltre - ha aggiunto Fiorillo - bisogna valorizzare le eccellenze, e in quest’ottica la Provincia varerà a giorni il Consorzio vibonese degli oli di eccellenza».
Soddisfazione per gli esiti degli incontri tecnici e per l’interesse suscitato da ArteViva è stata espressa dall’assessore Barbieri: «Anche questo convegno, insieme a quello sul credito bancario, ha avuto effetti molto positivi per il territorio; in particolare è stata evidenziata la tipicità dei nostri prodotti artigianali e agroalimentari, che può rappresentare un elemento di forza sui mercati nazionali e internazionali».
Da qui l’invito di Barbieri a non disperdere questa preziosa esperienza: «Istituzioni, associazioni e produttori devono agire insieme, fare sistema per esaltare la qualità e l’unicità dei prodotti vibonesi. Soltanto così il comparto artigiano e agroalimentare può aumentare la propria competitività e affrontare le sfide del mercato».
edg